Federer cala il poker a New York
Roger Federer ha vinto per la quarta volta consecutiva gli US Open, eguagliando l'impresa compiuta per l'ultima volta da Bill Tilden negli anni '20: in finale il numero uno al mondo ha sconfitto Novak Djokovic per 7-6(4), 7-6(2), 6-4.
Per lo svizzero si tratta del 12° titolo del Grande Slam conquistato in carriera, tanti quanto Roy Emerson e solo due in meno di Pete Sampras, recordman della speciale graduatoria con 14. In totale, il 26enne di Basilea ha vinto 51 tornei di singolare, sei in un 2007 che l'ha visto realizzare per la seconda volta consecutiva - la terza in assoluto - tre quarti di Slam, con i successi di Melbourne e Wimbledon e la sconfitta in finale di Parigi per opera di Rafael Nadal.
Il tutto, ovviamente con un non indifferente guadagno economico: con il successo a Flushing Meadows Roger intasca infatti 1.4 milioni di dollari solo per la vittoria a New York ma ne aggiunge un altro come giocatore che ha fatto meglio nell'estate nordamericana sul cemento, dove ha conquistato anche il Masters Series di Cincinnati e la finale a Montreal.
Ancora una volta Federer si è dimostrato un fuoriclasse assoluto nell'interpretazione tecnico-tattica della sfida (vedi, ad esempio, il frequente uso del rovescio in back per togliere ritmo al rivale e farlo faticare sul suo colpo bimane) e soprattutto nell'affrontare i momenti topici del match. In particolare, l'elvetico ha annullato cinque set point, tre dei quali consecutivi, nel primo set, e altri due, sempre di fila, nel secondo ad un avversario temibilissimo che lo sarebbe diventato ancora di più se fosse andato in vantaggio o sull'1-1.
Proprio in queste circostanze, oltre ad un po' di sfortuna (leggasi palle finite fuori di qualche centimetro) il giovane belgradese ha forse pagato la tensione della sua prima finale dello Slam, giocata invece complessivamente con la sicurezza del veterano. Finale dello Slam che difficilmente sarà comunque l'ultima per Novak, che in particolare sul cemento si fa preferire a Rafael Nadal come rivale numero uno di Federer.
Proprio il serbo, forse galvanizzato dalla presenza di Maria Sharapova nel suo "angolo", è stato il primo tennista a rompere l'equilibio che aveva dominato l'inizio del match: Djokovic si è infatti procurato le prime palle break dell'incontro nell'undicesimo game del primo set, ha sfruttato la seconda ed è così andato a servire per il set sul 6-5.
Qui il 20enne di Belgrado è volato sul 40-0, procurandosi tre set point di fila senza però riuscire a sfruttarne alcuno, ripetendosi suo malgrado altre due volte. Salvatosi dai cinque set point del rivale, alla prima palla-break Federer ha subito strappato la battuta al rivale trascinandolo al tie-break, dove dal 3-3 ha piazzato un parziale di 4-1 che gli ha garantito il set, capovolgendo così quanto accaduto nell'ultimo scontro diretto di Montreal, dove era stato proprio lo svizzero a non sfruttare sei occasioni per aggiudicarsi il set d'apertura per poi perderlo al tie-break.
Djokovic è stato comunque bravissimo a non arrendersi e s'è portato avanti di un break anche nel secondo set, addirittura quasi "scherzando" in un paio di punti Federer, che da buon "re" non l'ha presa bene, ha messo a posto i colpi e dall'1-4 è risalito immediatamente sul 4-4.
Tuttavia, il numero uno al mondo ha dovuto fronteggiare altri due set-point sul 4-5, 15-40: salvati anche questi e portato pure il secondo set al tie-break, Federer lo ha dominato per 7-2.
A questo punto molti credevano che, dopo aver sprecato tanto, Djokovic crollasse psicologicamente: invece il serbo ha confermato la sua eccellente tenuta mentale e anche nel terzo set è stato il primo a procurarsi tre palle break di fila sul 2-2, anche queste però salvate da un implacabile Federer, che a sua volta non ne ha poi trasformata una nel gioco successivo.
Il punteggio ha quindi seguito i turni di servizio fino al 5-4 per Federer, servizio Djokovic: qui un doppio fallo del serbo ha consegnato il primo match point allo svizzero ma Novak è stato bravissimo ad annullarlo con un diritto vincente. Un attimo dopo, un errore di rovescio ha dato un'altra chance al numero uno al mondo per chiudere il match, occasione sfruttata grazie ad una smorzata del belgradese finita in rete.
"Sono felicissimo per questa vittoria, anche se, ad essere onesti, penso che aver vinto in tre set sia un risultato troppo duro per Novak: si meritava di più dopo le sue prove non solo qui a New York ma durante tutto l'anno.
Comunque gli ho detto di continuare così perché penso che avremo tante altre occasioni per affrontarci - ha dichiarato Federer - Devo ammettere che ero un po' teso per l'obiettivo del 12° Slam: negli ultimi giorni avevo lo stomaco in subbuglio e prima della finale ero nervoso, tremavo, avevo le mani fredde, insomma tutto questo tipo di sensazioni. E pensare che sarei dovuto essere io quello esperto in queste situazioni... Alla fine, comunque, l'importante è avercela fatta ancora una volta".
"Ho vissuto due settimane fantastiche e, nonostante la sconfitta in finale, sono felice di quanto fatto - è stato invece il commento di Djokovic - Anche oggi ho avuto le mie occasioni ma non sono riuscite a sfruttarle. Ancora una volta Roger ha dimostrato di essere il migliore e ha meritato di vincere".