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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 27/10/2007, 11:06




Bargnani, che compleanno
Toronto fa sparire i Wizard


Il Mago è il miglior realizzatore nella facile ultima partita di pre-season dei Raptors, contro Washington (98-64). Arenas riposa e Toronto si diverte: anche in spogliatoio, dove fa trovare al romano una torta per i suoi 22 anni

NEW YORK, 26 ottobre 2007 - Nell’ultima partita di pre-season Toronto batte largamente anche Washington (98-64) con Andrea Bargnani miglior realizzatore con 17 punti e uno dei più positivi in campo. I Wizards tengono a riposo Gilbert Arenas e Toronto ringrazia con una prova convincente. Mitchell affida di nuovo la marcatura del centro avversario Haywood a Chris Bosh e così Bargnani marca Antawn Jamison. Il coach ha così spiegato la sua scelta: "Deciderò a chi affidare il centro avversario di volta in volta a seconda dei match-up". Ad ogni modo Bargnani si è dato molto da fare soprattutto nel primo quarto che ha concluso con 10 punti (3/4 dal campo e 4/4 dalla lunetta) e 5 rimbalzi di cui 3 offensivi. L’unico neo un brutto passaggio per Parker finito direttamente fuori dal campo, ma il Mago si è subito rifatto tenendo bene l’uno contro uno di Jamison e attirandosi un fallo dello stesso Jamison su finta di tiro.
LA GARA - Alla fine del primo quarto (26-15) Toronto ha già il controllo totale sulla gara e non ha nessuna intenzione di farsela sfuggire. I due registi Ford e Calderon si alternano a comandare l’attacco dei Raptors con grande fluidità. Gli ospiti non mordono e danno via libera a Calderon che con 5 punti consecutivi e palla recuperata scava un solco (41-20) che preannuncia una replica della solida prestazione della serata precedente. Bargnani si rivede a metà del secondo quarto e sbaglia una tripla. Poi il Mago commette fallo prendendo posizione in attacco, perde un pallone in penetrazione e un altro facendosi strappare la sfera mentre gioca spalle a canestro. Va meglio in difesa dove stoppa l’ucraino Pecherov. È una tripla di Kapono sulla sirena a portare Toronto sul 51-26 all’intervallo. Nel secondo tempo Bargnani ritorna protagonista in attacco: esordisce con un canestro da tre per il + 30 (58-38) e segna anche in rovesciata su assist di Bosh. L’ultimo canestro prima dell’uscita definitiva è un tiro scoccato con i piedi sull’arco, uno dei tanti tiri completamente smarcati che i Raptors trovano per tutto l’incontro grazie alla buona intesa tra compagni e alla pigra difesa di Washington. Per fortuna la pre-season è finita e da mercoledì le avversarie si presenteranno con maggiore concentrazione.
LA FESTA - Per Andrea Bargnani una buona gara complessiva (punti-rimbalzi-difesa) nel giorno del suo 22º compleanno. La torta che gli fanno trovare in spogliatoio dopo la gara è ampiamente meritata. Per Toronto ancora tanti segnali positivi che spingono a un cauto ottimismo riguardo l’avvio di stagione. L’obiettivo è non ripetere la partenza di un anno fa con 2-8 di record nelle prime 10 gare. Appuntamento per mercoledì sera all’ACC per l’esordio contro Philadelphia.
TORONTO
Bargnani: 17 punti (5/7 da due, 1/2 da tre, 4/4 t.l.), 8 rimbalzi, 2 falli, 5 perse e 3 stoppate. Punti: Kapono 12, Delfino e Dixon 10. Rimbalzi: Bargnani 8. Assist: Ford 8.
WASHINGTON
Punti: Stevenson 12, Young 9. Rimbalzi: Blatche 6. Assist: Daniels 5.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 1/11/2007, 12:56




Bargnani già in forma , Toronto stende Phila

Il Mago parte in quintetto, realizza 20 punti - migliore dei suoi - in 22', e nel finale chiude i conti con i 76'ers che provavano la rimonta dopo essere stati sotto anche di 22 punti. Bene Ford, pochi minuti per Garbajosa. Iguodala top scorer

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TORONTO, 1 novembre 2007 - Davanti al primo tutto esaurito dell’anno, i Raptors si aggiudicano il debutto stagionale con il punteggio di 106-97, faticando più del dovuto per battere i Sixers.
SUPER MAGO - Toronto, che ha sprecato un vantaggio di 22 punti concedendo a Philadelphia di riportarsi a -1 a 5’25” dalla fine, deve ringraziare Andrea Bargnani, autore del gioco da quattro punti che ha spezzato le gambe agli avversari in rimonta. Con Dalembert che gli frana addosso il Mago riesce comunque a centrare la tripla e dopo il tiro libero supplementare riporta i Raptors avanti di cinque (94-89) a 4’19” dalla sirena. E pensare che l’azzurro era appena rientrato in campo perché Mitchell ha giocato con un quintetto piccolo per tutto l’ultimo quarto, affidandosi prima a Bosh come unico big man per poi sostituirlo con Bargnani quando si è reso conto che CB4 aveva un evidente calo fisico. Oltre a Bargnani autore di 15 punti nel solo secondo tempo, TJ Ford è ancora ottimo in regia e bravo a trovare punti fondamentali nel difficile finale. Ma Toronto mostra segnali positivi da più fronti.
TORONTO AUTOREVOLE - Nel primo tempo, in attacco i canestri arrivano con facilità, e i Raptors segnano 58 punti con il 54% al tiro e vanno al riposo sul +8. Bargnani parte da titolare con il piede giusto segnando il primo canestro della stagione dei Raptors dopo un rimbalzo offensivo su un suo errore. Poi replica con un canestro da tre, ma il secondo fallo dopo cinque minuti lo costringe in panchina fino all’intervallo. Eppure il Mago non si scoraggia e appena rientrato nel secondo tempo segna 5 punti consecutivi per il 63-50. La pausa forzata evidentemente lo ha motivato ancor di più e ce la mette tutta per non commettere altri falli. In difesa si segnala per una stoppata su Reggie Evans e in attacco converte con due punti un altro rimbalzo dopo un libero sbagliato da Bosh, dando il massimo vantaggio a Toronto (77-55). L’ex Benetton commette anche un paio di errori con due tiri fuori equilibrio, ma l’importante è che riesce a stare in campo e a difendere senza commettere altri falli. Il terzo infatti arriva verso il finale del quarto che termina 81-67. Negli ultimi 12 minuti, i padroni di casa si fanno sorprendere da Iguodala e hanno problemi a contenere il quintetto piccolo dei Sixers anche perché Bosh si segnala in negativo con tre errori di fila in attacco. Per stasera, Mitchell può anche fare a meno del suo leader nei minuti conclusivi e per fortuna ci pensa Bargnani a togliere le castagne dal fuoco. Ottimo come sempre anche il contributo di Calderon, e molto positivo l’esordio dei nuovi Kapono e Delfino. Preoccupa invece il rendimento di Garbajosa, che ha giocato soltanto 7 minuti ed è apparso piuttosto spento. Il coach di Toronto ultimamente gli sembra preferire Kris Humphries nella rotazione, e per Garba sembra esserci all’orizzonte tanta panchina. Comunque la stagione è lunga e conoscendo Garbajosa arriverà anche il suo momento. Per ora è di Andrea Bargnani di cui tutti parlano a Toronto sia per l’highlight della partita sia per la reazione da grande giocatore alla frustrazione iniziale dovuta ai falli precoci.
TORONTO - Bargnani 20 punti (3/7 da due, 3/4 da tre e 5/5 t.l.), 5 rimbalzi, 3 falli, 1 palla persa e 2 stoppate in 22’24”. Punti: Bosh 16, Ford 14, Calderon e Parker 13, Kapono 9, Delfino 7. Rimbalzi: Delfino e Parker 6. Assist: Ford 12.
PHILADELPHIA – Punti: Iguodala 23, Korver 20, Miller 15, Green 12. Rimbalzi: Evans 15. Assist: Miller 6.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 3/11/2007, 09:48




Bargnani e Toronto super ,Belinelli c'è, ma Warriors ko

Il Mago ancora migliore marcatore dei Raptors con 21 punti nel successo 106-69 in casa dei Nets. Il romano è anche il miglior rimbalzista, con 6 palloni catturati. Beli gioca 14' nella sconfitta di Golden State con i Clippers 120-114: 5 punti e 3 assist
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EAST RUTHERFORD (New Jersey, Usa) – Contro i New Jersey Nets, che li avevano eliminati l’anno scorso dai playoff, i Toronto Raptors sembrano uno squadrone con ambizioni di altissima classifica: vincono 106-69, con uno scarto di 37 punti (record della franchigia in trasferta), dopo essere stati anche sopra di 42, con sei giocatori in doppia cifra, e Andrea Bargnani miglior realizzatore (21 punti, il suo personale in Nba è di 23, 4/6 da tre e 3/5 da due) e miglior rimbalzista (6). Roba da sgranare gli occhi. Toronto gioca davvero bene, ma come ricorda l’allenatore Sam Mitchell a fine partita: “E’ solo la seconda di campionato, ce ne rimangono altre 80”.
SUBITO AVANTI - I Raptors prendono il largo all’inizio del secondo quarto (senza Bargnani) con un parziale di 17-2, poi I Nets riescono a rimontare, ma i canadesi chiudono la prima metà 56-41. E nel terzo periodo infliggono alla squadra di casa, che non riesce a riempire la propria arena neppure nella "opening night", la spallata decisiva, con un altro sonante parziale di 18-2. Bargnani nel primo quarto, in meno di un minuto, riempie quasi tutte le caselle fino allora bianche di statistiche: due liberi trasformati, due rimbalzi, un tiro da due e una tripla. Tutto in 56", appunto. Poi combina poco nel secondo quarto e nel terzo commette in maniera quasi incredibile il suo terzo e quarto fallo in appena sei secondi, che lo condannano alla panchina. Rientra comunque nell’ultimo periodo, a gochi ormai fatti, e comincia a bersagliare il canestro dei Nets con precisione chirurgica. A fine partita il romano è contento, ma alla sua maniera dice: "Certo che lo sono, ma soprattutto per come abbiamo giocato in difesa. La partita l’abbiamo vinta lì. Io miglior rimbalzista? Sì, ma ne ho catturati sei, mica sono tanti. E poi la maggior parte dei miei punti li ho fatti quando la partita ormai era già decisa". Insomma, rimane con i piedi ben saldi a terra. Ma rispetto al Bargnani, matricola anche delle ultime settimane del campionato scorso, sembra un giocatore trasformato. Dice il g.m. Maurizio Gherardini: "Ha acquisito grande fiducia nei suoi mezzi e i compagni avvertono questo cambiamento e gli passano molto più spesso la palla".
Toronto: Bargnani 21 punti (3/5; 4/6; 6 rim; 1 ass; 1 p.r.); Bosh 15 (4/6; 1/1; 5 r; 2 as; 1p.r.; 2 stop)
New Jersey: Jefferson 27 (6/11; 2/3; 5 rim; 2 ass); Krstic 9 (4/10; 4 rim; 1 ass.)
BELINELLI - I Warriors devono rimandare l’appuntamento con il primo successo della stagione. Golden State si concede troppe pause a Los Angeles contro i Clippers e alla fine viene sconfitta 120-114. Una partita strana, nella quale i Warriors alternano momenti di ottimo basket a lunghissime pause. La gara si decide nell’ultimo quarto, quando gli ospiti, avanti 95-94, subiscono un parziale di 13-0 che li fa traballare. Tutti si aspettano la resa di Baron Davis e compagni, invece Golden State reagisce con orgoglio e torna in partita piazzando un altro break importante di 17-6, arrivando al –1 (113-112) a 1'31" dalla sirena. Due canestri consecutivi dall’elevato quoziente di difficoltà firmati da Cuttino Mobley però regalano il successo ai Clippers. Marco Belinelli fa la sua parte, e dopo cinque minuti poco memorabili a cavallo tra il primo e il secondo quarto, che coincidono, non certo per colpa dell’azzurro, spesso dimenticato in attacco, con un brutto passaggio a vuoto dei Warriors, si riscatta nel secondo tempo. Belinelli, infatti, torna sul parquet a 5’28’’ dalla fine del terzo quarto con Golden State sotto di cinque punti e si guadagna gli applausi di Don Nelson con una serie di buone giocate sia in attacco che in difesa. L’ex bolognese trova un bel canestro in contropiede, poi offre due ottimi assist (bello soprattutto il primo ad Andris Biedrins) per poi trovare in apertura dell’ultimo quarto la tripla del –1. Quando il rookie di Golden State torna in panchina la squadra di Los Angeles prende decisamente il sopravvento, prima di subire però il ritorno di Golden State. Coach Nelson si può consolare con i progressi di Marco Belinelli e l’ottima prova in attacco di Kelenna Azubuike (33 punti, suo massimo in carriera). La frontline di Golden State però non riesce a limitare un eccellente Chris Kaman il quale domina la zona pitturata. Marco Belinelli chiude la sfida dello Staples Centre con i Clippers con cinque punti (1/2 da due e 1/3 da tre) e tre assist in 14’ di gioco.
Los Angeles Clippers: Kaman 26 (9/19), Mobley 21, Thomas 20, Maggette 16. Rimbalzi: Kaman 18. Assist: Knight 9.
Golden State: Azubuike 33 (10/14, 2/3), Davis 22. Rimbalzi: Davis, Azubuike 8. Assist: Davis 11.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 22/11/2007, 15:52




Bargnani si riprende Toronto
Belinelli paga dazio a Boston

[IMG]Il Mago riparte in quintetto e contribuisce con triple (3/4) e rimbalzi (11, massimo stagionale) al successo dei Raptors a Memphis. La matricola invece si smarrisce nella pessima serata di Golden State in casa dei Celtics[/IMG]

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NEW YORK, 22 novembre 2007 - Golden State cade a Boston, un discreto Andrea Bargnani, invece, guida Toronto al successo contro Memphis.
Boston-Golden State 105-82
Marco Belinelli si deve abituare ai ritmi della Nba, impresa peraltro non facile. Giocare al Madison Square Garden, poi volare la sera stessa a Boston e giocare il giorno dopo non e’ una cosa semplicissima per un cestista che arriva dal campionato italiano. Così Belinelli paga dazio al “back to back”, e con lui i suoi compagni che dopo la brillante prova di New York non fanno una gran bella figura a Boston. I Celtics dimostrano di essere una squadra vera, intenzionata a fare grandi cose in questa stagione e difendono con grande intensità, dominando sotto canestro. Il primo tempo e’ un vero supplizio per coach Nelson. I Warriors, infatti, tirano malissimo, non sono reattivi al rimbalzo (31-17 a favore dei padroni di casa) e vanno al riposo sotto 50-37. Baron Davis, dopo la splendida performance offerta al Garden, si prende una serata di vacanza (3/13 al tiro), Kelenna Azubuike fa anche peggio (1/7) e dalla panchina arriva solamente la produzione di Monta Ellis.
Marco Belinelli avrebbe anche l’occasione di far ricredere Don Nelson ma non riesce a trovare ritmo in attacco. L’ex Fortitudo rimane sul parquet praticamente per tutto il secondo quarto e si presenta subito con un bel gioco da tre punti, poi però, troppo poco coinvolto dai compagni, diventa impreciso dal perimetro. Intanto i Celtics, guidati dal solito Kevin Garnett, aumentano il loro vantaggio. Nel terzo quarto la trama non cambia, anche se Golden State tira un po’ meglio dal campo. Ma Boston non permette ai Warriors di rientrare in partita e anzi chiude praticamente i conti all’inizio dell’ultimo quarto. Primo nel periodo finale Belinelli torna sul parquet ma la gara e’ oramai segnata. L’azzurro chiude una gara davvero poco memorabile con quattro punti (1/6 da due, 0/3 da tre e 2/3 dalla lunetta) con tre rimbalzi e un recupero in 22’ di gioco.
Boston: Allen 21 (4/10, 3/8), Garnett 20, Pierce 19, House 15. Rimbalzi: Garnett, Pierce 10. Assist: Rondo 6.
Golden State: Ellis 21 (10/14, 0/1), Jackson 15. Rimbalzi: Wright 9. Assist: Davis 4.
Memphis-Toronto 89-95
Con Andrea Bargnani in quintetto le cose sembrano migliorare per i Raptors che a Memphis non giocano benissimo ma grazie alle triple riescono a centrare il successo. Andrea non riesce a trovare continuità in post o dalla media distanza ma e’ letale da dietro la linea dei tre punti (alla fine 3/4) e le sue triple permettono a Chris Bosh di avere un po’ più di libertà sotto canestro. Mancano giocatori importanti da entrambe le parti, Marc Iavaroni deve rinunciare a Darko Milicic mentre Sam Mitchell non può contare su TJ Ford, e la gara stenta a decollare. Toronto si salva con le triple ma in attacco fa fatica. I Grizzlies però non ne approfittano. Sotto canestro Bosh prova a dare la scossa ai compagni e anche Bargnani si fa rispettare catturando 11 rimbalzi, suo record stagionale.
La gara si trascina senza grandi sussulti fino all’ultimo quarto con le due squadre appaiate. Memphis, grazie ai liberi di Kyle Lowry va avanti 82-80 a 2’33’’ dalla sirena ma Toronto risponde piazzando un parziale di 9-0 e mettendo così al tappeto la squadra di casa che non riesce più a rialzarsi e va ko. Andrea Bargnani chiude con 13 punti (2/12 da due, ¾ da tre) con 11 rimbalzi e quattro assist in 31’ di gioco.
Memphis: Gasol, Miller 16. Rimbalzi: Miller, Gasol 10. Assist: Lowry 5.
Toronto: Bosh 22 (8/16). Rimbalzi: Bosh 19, Bargnani 11. Assist: Calderon 8.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 29/11/2007, 10:04




Toronto ok, ritrova Nesterovic
ma trema per Bargnani e Bosh

I Raptors vincono facile con Memphis (103-91), ma il romano deve lasciare il campo dopo 21' per una botta al ginocchio destro. Chris Bosh abbandona invece dopo soli 10' per un problema all'inguine e venerdì arrivano i Cavs

TORONTO, 29 novembre 2007 - Toronto ritrova Rasho Nesterovic (buona la prova del neo papà che ha ripreso posto in quintetto con Bargnani tornato sesto uomo), ma perde Bosh e Bargnani durante la partita vinta facilmente contro i Memphis Grizzlies con il risultato finale di 103-91. Andrea Bargnani è stato costretto ad abbandonare il campo zoppicante all’inizio dell’ultimo quarto dopo una botta al ginocchio destro rimediata durante uno scontro con Stromile Swift che stava andando a canestro: “Ho sbattuto il ginocchio contro il ginocchio di Swift, e l’ho preso proprio bene - ha così descritto l’infortunio l’atleta romano -. Ora mi fa molto male il tendine. Il ginocchio è un po’ gonfio, ma domani mattina vediamo come sto. Il dottore ha detto che non dovrebbe essere il legamento, che è solo una botta.” Il leader dei Raptors Chris Bosh ha invece dichiarato di aver avuto problemi all’inguine in allenamento martedì, ha provato a giocare ma a 9’44” dalla fine del secondo quarto si è dovuto arrendere ed è tornato in spogliatoio dove è rimasto fino a fine gara.
LA PARTITA - Bosh ha segnato 10 punti con 5/6 al tiro nei primi 12', poi i Raptors se la sono cavata egregiamente anche senza di lui, disputando una gara molto giudiziosa con Calderon ancora in pieno controllo del ritmo e Parker e Delfino precisi nel colpire dalla distanza. Grazie a un secondo quarto perfetto Toronto scava un solco insormontabile per i Grizzlies che erano al secondo incontro di un back to back in trasferta e sono apparsi meno brillanti della sera precedente. Memphis segna solo 10 punti nel secondo quarto contro i 30 dei padroni di casa, e una tripla allo scadere dei 24” di Carlos Delfino è l’ultimo canestro del primo tempo che si conclude 57-39. Toronto domina sotto i tabelloni con Moon e Delfino (6 rimbalzi a testa a metà gara) e non spreca un pallone in attacco (3 palle perse), con Calderon che ha già all’attivo 8 assist (alla fine saranno 10 con 0 palle perse!). Nel secondo tempo ai Raptors basta solo amministrare il vantaggio. Mitchell inserisce Delfino al posto di Bosh e Nesterovic segna i primi 4 punti della ripresa per Toronto, poi esce per far posto a Bargnani che nel primo tempo aveva giocato 13' totalizzando 6 punti, 4 rimbalzi e 2 falli. La difesa avversaria non morde e per Toronto la gara diventa una passeggiata.
BARGNANI - Il Mago si sforza di giocare vicino a canestro sfruttando i cambi di marcatura che lo vedono marcato da un piccolo e, anche se qualche volta i compagni non lo sfruttano a dovere, in un paio di occasioni viene servito in taglio e va a conlcudere bene a canestro. Una volta Bargnani completa un gioco da tre punti con canestro e fallo di Rudy Gay, ed è ancora l’azzurro a partecipare all’azione più bella della partita con un ottimo scarico dal post basso per Jamario Moon che chiude in schiacciata rovesciata. Bargnani ha tentato una sola tripla (realizzandola) nell’arco dell’incontro, ma per la maggior parte delle azioni ha cercato di farsi vedere in area con risultati alterni, ma si sa che la strada da percorrere è lunga. L’importante è insistere perché è questo che dall’inizio dell’anno gli chiedono di aggiungere al suo arsenale offensivo. In difesa Bargnani ha alternato la marcatura di Swift e Gasol, che l’italiano aveva già limitato nell’ultima sfida tra i due e anche stavolta Bargnani ha tenuto bene lo spagnolo che ha chiusto con 4/12 dal campo. Qualche difficoltà in più invece l’ha avuta contro il più dinamico Stromile Swift (6/7 per lui). Il massimo vantaggio di Toronto è stato +28 nel terzo quarto con una schiacciata di Parker su assist di Bargnani che ha siglato il 79-51 e da lì al fischio finale si è giocato garbage time. Già privi di Garbajosa, ora i Raptors devono sperare di recuperare Bosh e Bargnani o almeno uno dei due per la difficile partita di venerdì che vede l’arrivo in città di King James con i suoi Cavs, sempre che anche LeBron riesca a recuperare dall'infortunio alla mano sinistra che ieri sera l'ha costretto ad uscire.
TORONTO - Punti: Parker 19, Delfino e Kapono 14, Calderon 13, Bosh e Nesterovic 10. Rimbalzi: Moon e Parker 8. Assist: Calderon 10. Bargnani ha chiuso con 11 punti (2/5 da due, 1/1 da tre, 4/5 t.l.), 7 rimbalzi, 2 assist, 4 falli, 1 palla persa, 1 stoppata in 21 minuti.
MEMPHIS – Punti: Navarro 15, Gasol 13, Swift e Lowry 12. Rimbalzi: Gasol e Jacobsen 7. Assist: Stoudamire, Lowry e Cardinal 3.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 1/12/2007, 11:56




Bargnani firma il record
Toronto disarciona i Cavs

Assente la stella Bosh (e LeBron James per Cleveland), l'azzurro si carica di responsabilità, gioca 40' segnando 26 punti (7/15 da 2), con 6 rimbalzi, 3 assist, 1 recupero e 1 stoppata. E i Raptors vincono la terza di fila


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TORONTO, 1 dicembre 2007 - Andrea Bargnani con un'eccellente prestazione conduce alla vittoria i Toronto Raptors, che battono per 91-82 i Cavs (orfani di LeBron James) e supera il suo record di punti in carriera segnandone 26 (il record precedente di 23 punti risale al 13 dicembre 2006 a Orlando).
Non c’è Chris Bosh e allora Bargnani si incarica di sostenere l’attacco di Toronto e si prende 19 tiri, infilandone 9. Il tutto in 40 minuti in campo (record anche questo) e condito da una buona difesa su Drew Gooden e in generale da una prova di maturità e intelligenza tattica che ha visto l’azzurro, tra le tante cose positive, sfruttare magnificamente il pick and roll con Jose Calderon. La difesa di Cleveland non riesce a trovare una contromossa valida e il duo di Toronto la punisce costantemente.
Bargnani parte con 0/3 al tiro, ma non si perde d’animo ed è in schiacciata che segna il primo canestro in azione battendo Gooden sulla linea di fondo (13-12). Il Mago chiude il primo quarto con 8 punti, ma la partita non decolla (28-27). Bisogna aspettare il secondo quarto per vedere i Raptors prendere il sopravvento grazie a un Carlos Delfino in serata di grazia, che dà una scossa ai compagni con la tripla del + 6 per Toronto e segna 13 punti (6/7) nel primo tempo. Anche l’argentino chiude la sua grande prova con un "career high" di 24 punti.
Nel secondo quarto Bargnani gioca gli ultimi sette minuti, segna da due appena rientrato in campo poi si segnala per un bell’assist per un’altra tripla di Delfino dall’angolo, mentre due avversari erano usciti contemporaneamente a impedire il tiro di Bargnani. Le squadre vanno al riposo sul punteggio di 54-49 per Toronto, dopo una tripla di Bargnani seguita dalla replica di Damon Jones ancora da tre. Si ricomincia e la musica non cambia, con 5 punti dell’azzurro che portano Toronto sul 61-51. I Cavs non riescono a fermare i giochi a due tra Calderon e Bargnani e decidono di cambiare sistematicamente. Così l’azzurro si porta vicino a canestro e lì viene raddoppiato quasi ogni volta che riceve palla, ma Bargnani è bravo a scaricare il pallone all’uomo giusto e in un’occasione rompe il raddoppio e si procura due tiri liberi. I Cavs restano nella scia dei Raptors soprattutto con le triple di Gibson, ma la difesa di Toronto tiene, con Nesterovic solido contro Ilgauskas e con il lavoro efficace dei vari Parker, Moon e Delfino. Nell’ultimo periodo il vantaggio dei Raptors arriva a + 20 (85-65) dopo un paio di minuti. La partita sembra ormai chiusa, invece i Cavs reagiscono e con 7 punti di fila di Gibson si riavvicinano (89-82) nel minuto conclusivo. Bargnani aveva già raggiunto 24 punti, e dunque superato il suo record, a 5’32” dalla fine con un canestro dalla media distanza su assist di Nesterovic a conclusione di ottima azione corale di Toronto. A 13” dalla sirena il Mago va in lunetta e con i due tiri liberi realizzati raggiunge quota 26, mettendo la sua firma sul terzo successo consecutivo di Toronto.
Al ritorno in campo dopo quattro gare saltate per infortunio TJ Ford è apparso arrugginito ed ha giocato 16’ totalizzando 2 punti (1/5) e 6 assist. Le cifre di Andrea Bargnani: 26 punti (7/15 da due, 2/4 da tre e 6/8 t.l.), 6 rimbalzi, 3 assist, 3 falli, 1 recupero, 2 perse e 1 stoppata in 39’58” di gioco.
TORONTO – Punti: Delfino 24 (9/14), Calderon 11, Parker e Moon 9. Rimbalzi: Moon e Nesterovic 9. Assist: Calderon 10.
CLEVELAND – Punti: Gibson 24, Gooden e Pavlovic 15. Rimbalzi: Gooden 14. Assist: Gibson 7.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 12/12/2007, 16:22




Bargnani è tornato, Beli pure
Ora Toronto trema per Ford


I Raptors vincono ad Atlanta e il Mago gioca 12', ma deve ritrovare ritmo in attacco. TJ in un contrasto con Al Horford batte la testa sul parquet: ricoverato sembra in buone condizioni, operato Garbajosa. Torna a referto anche Belinelli negli Warriors: gioca 2', quando la vittoria su San Antonio è già in tasca

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NEW YORK, 12 dicembre 2007 - Andrea Bargnani torna sul parquet e i Raptors battono gli Hawks, ma perdono TJ Ford. Torna in campo, anche se per due soli minuti, anche Marco Belinelli. I Warriors superano gli Spurs.
Atlanta-Toronto 88-100
Toronto passa ad Atlanta, recupera finalmente Andrea Bargnani, ma deve trattenere il respiro per le condizioni di TJ Ford. Il playmaker, infatti, a 1’31’’ dalla sirena con i Raptors sul +8, parte in contropiede, ma viene fermato da Al Horford il quale, nel tentativo di stoppare la conclusione di Ford, commette un brutto fallo. TJ cade male e batte la testa sul parquet, rimanendo immobile, ma cosciente, a terra. Considerati anche i passati problemi alla schiena del giocatore lo staff medico di Toronto preferisce non correre rischi e lo immobilizza su di una barella prima di portarlo in ospedale. Ford ha passato la notte al Piedmont Hospital di Atlanta mentre i compagni sono volati in Canada per prepararsi al match di mercoledì sera contro Dallas. Le prime indicazioni sono comunque positive. Il giocatore muove gli arti, quindi il peggio è scongiurato. Per quanto riguarda una diagnosi sull’entità dell’infortunio del giocatore bisognerà però attendere qualche giorno. Al Horford, espulso dopo il brutto fallo su Ford, negli spogliatoi sembra dispiaciuto per l’accaduto. “Mi dispiace molto – commenta il rookie degli Hawks – naturalmente non volevo fargli male, non sono un giocatore scorretto”. Tra l'altro ieri è stato operato al piede sinistro, per una necrosi alla tibia, anche Jorge Garbajosa. Gli è stata anche impiantata una placca al perone. Per l'ala-pivot spagnola si prospettano almeno due mesi di assoluto riposo.
Andrea Bargnani, invece, risolve i suoi problemi al ginocchio e torna sul parquet, ma sembra ancora lontano dalla condizione migliore. L’azzurro, infatti, alla fine gioca solo 12’ minuti, non riesce a trovare ritmo in attacco e fallisce tutte e quattro le sue conclusioni dal campo, chiudendo con due rimbalzi e nessun punto a referto. I Raptors portano a casa il successo grazie a due ottimi quarti, il secondo e il quarto. Ford a tratti è devastante e Chris Bosh piano piano sembra ritrovare il ritmo partita. Anche Jose Calderon dà il suo solito contributo dalla panchina. Toronto scappa via all’inizio dell’ultimo quarto piazzando un parziale di 13-3.
Atlanta: Williams, Johnson 23. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Law 6. Toronto: Ford 26 (11/15), Bosh 20, Calderon 15. Rimbalzi: Bosh 13. Assist: Ford 8.
Golden State-San Antonio 96-84
Eccellente prestazione dei Warriors che dimostrano anche contro i campioni in carica di poter, a patto di avere Stephen Jackson nel lineup, rendere la vita difficile a tutti nella Nba. Torna a vestire la casacca di Golden State anche Marco Belinelli, finalmente a referto. L’azzurro entra sul parquet nel finale, a risultato acquisito, e fa in tempo a tentare una tripla (fallita). Comunque già essere tornato tra i 12 a disposizione di Don Nelson è una buona notizia. Senza Tim Duncan, ancora out a causa di un problema alla caviglia destra, gli Spurs questa volta steccano giocando decisamente male in attacco. San Antonio commette errori a ripetizione (ben 21 turnover), viene tradita da un Manu Ginobili troppo impreciso (4/14) ed è costretta a chiedere gli straordinari a un sorprendente Matt Bonner. Alla fine l’ex giocatore di Messina chiude con 25 punti e 17 rimbalzi (entrambi massimi in carriera) e risulta il miglior in campo per i campioni in carica. La partita prende una piaga favorevole ai padroni di casa all’inizio del secondo quarto quando San Antonio sbaglia nove delle sue prime 10 conclusioni dal campo permettendo così a Baron Davis e compagni di scappare via. Il secondo quarto si chiude con un parziale di 30-12 a favore dei Warriors i quali una volta avanti difendono senza troppi problemi il vantaggio e portano a casa il loro 12 successo nelle ultime 15 gare.
Golden State: Jackson 20 (3/10, 3/6), Davis 18, Barnes, Azubuike 16. Rimbalzi: Harrington, Azubuike 9. Assist: Davis 6.
San Antonio: Bonner 25 (6/12, 3/4). Rimbalzi: Bonner 17. Assist: Parker 6. ]
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 13/12/2007, 09:05




Bargnani torna a segnare
Ma scopre un rivale in casa

Il Mago, al secondo match dopo l'infortunio, gioca 15 minuti e mette a referto 8 punti con una tripla e due tiri liberi. Ma ora deve vincere la concorrenza di Humphries. Toronto intanto travolge Dallas (92-76)


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NEW YORK, 13 dicembre 2007 - Dopo un ottimo sforzo collettivo durato 48 minuti, i Raptors liquidano i Dallas Mavericks (privi di Devin Harris) contenendoli al minimo stagionale di punti. Il risultato finale è 92-76. Davvero un’impressionante vittoria per Toronto frutto dell’efficace difesa che per la terza volta consecutiva tiene gli avversari sotto il 40%. I Mavs finiscono con il 38.5% e Dirk Nowitzki non incide sulle sorti dell’incontro. Toronto invece può contare su parecchi giocatori a cominciare dal leader Chris Bosh, il cui recente infortunio non ha lasciato traccia. Per non parlare di Carlos Delfino, stavolta utile anche in regia quando Calderon va a rifiatare in panchina.
CRESCE HUMPHRIES - Bene anche Nesterovic (5/6) e Kapono, ma soprattutto il guerriero Kris Humphries a cui Sam Mitchell ha datto molto spazio (29’) venendo ricambiato da una prova di tutta sostanza. Alla fisicità e al lavoro sporco che sono le sue migliori qualità, Humphries ha aggiunto un solido contributo offensivo dimostrando concreti progressi che gli garantiranno minuti anche in futuro. Per quanto riguarda Andrea Bargnani sta ancora lavorando per ritrovare il ritmo di gioco, ma ora con l’emergente Humphries che si sta meritando l’attenzione del coach, col ritorno a pieno servizio dell’intoccabile Bosh e il concreto Nesterovic che fa sempre la sua parte, per l’azzurro diventa fondamentale mostrare a Mitchell di poter pareggiare l’intensità e l’agonismo che garantisce alla squadra uno come Humphries.
BARGNANI IN CAMPO PER 9' E PER 6' - Bargnani ha giocato 9’ a cavallo tra il primo e il secondo quarto entrando al posto di Bosh, mentre Humphries era già in campo da due minuti per Nesterovic. Dopo due errori sui primi due tiri, il Mago ha centrato un gioco da tre punti per il 31-19, ma in difesa deve aver commesso un errore che ha irritato parecchio il coach. Prima di un time out, mentre i giocatori si avviavano verso la panchina, San Mitchell si è rivolto a Bargnani urlandogli la sua disapprovazione. Nel secondo tempo, la partita non è mai stata in discussione e Bargnani ha avuto spazio in campo per altri 6’ portando il suo tabellino a 8 punti con una tripla e due tiri liberi. Nei 15’ di utilizzo totale, l’azzurro non ha preso rimbalzi. Kris Humphries ha chiuso con una doppia doppia da 16 punti e 12 rimbalzi, più 2 stoppate.
STANDING OVATION PER TJ FORD - Sia Garbajosa (operato a Baltimora) che TJ Ford hanno fatto ritorno a Toronto in giornata e il play texano, che ha fatto tremare i Raptors per la spaventosa caduta ad Atlanta, ha ricevuto una standing ovation quando è apparso nel secondo tempo sedendosi in abiti borghesi in fondo alla panchina. Ford ha parlato a lungo con i media dopo la gara e ha detto che riposerà una settimana e poi si vedrà come evolve la situazione. Per ora, considerati i diversi infortuni subiti da Ford (il più grave al collo che gli fece saltare la stagione 2004/05) è sufficiente averlo visto camminare con le proprie forze e sorridere nello schermo gigante dell’arena. I suoi compagni hanno ammesso dopo la bella vittoria che la sua presenza soltanto ha dato loro una marcia in più.
Toronto: Bargnani 8 (2/4 da due, 1/1 da tre, 3/3 tl), 1 assist e 2 falli in 15’. Bosh 17 (7/11), Humphries 16. Rimbalzi: Humphries 12. Assist: Calderon 7.
Dallas: Terry 21(7/11), Nowitzky 13(6/15). Rimbalzi: Dampier 11. Assist: Nowitzki 5.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 15/12/2007, 12:12




Toronto sorride, il Mago meno
Golden State in volata sui Lakers


I Raptors vincono in casa di Indiana 104-93, ma Bargnani gioca solo 9' e segna due punti. Successo di misura per i Warriors che superano LA 108-106. Marco Belinelli va a referto, ma resta ancora in panchina

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NEW YORK, 15 dicembre 2007 - Toronto passa a Indianapolis mentre Golden State supera i Lakers. Solo 9' per Andrea Bargnani che chiude con due punti (1/1 dal campo) un assist, tre turnover e tre falli a carico, mentre rimane in panchina Marco Belinelli.
Indiana-Toronto 93-104
Jason Kapono si esalta contro la troppo morbida difesa di Indianapolis, gioca un secondo tempo da cinema e guida i Raptors al successo. Fa un certo effetto vedere così tanti posti vuoti alla Conseco Field House. Evidentemente i troppi problemi comportamentali di alcuni Pacers stanno facendo disamorare i tifosi di Indianapolis che fino a qualche tempo fa erano considerati tra i più caldi e appassionati delle Lega. Toronto, comunque, dopo un primo tempo deludente arriva anche al –17 nel terzo quarto, ma non si scompone, approfitta delle distrazioni della difesa dei padroni di casa e riesce a centrare la rimonta. Merito soprattutto della regia di un Jose’ Calderon (il playmaker spagnolo, anche a causa della forzata assenza di TJ Ford, rimane in campo ben 41’), il quale dimostra ancora una volta di poter prendere per mano la squadra e farle cambiare ritmo, e di Jason Kapono.
L’ex guardia di Ucla è infallibile dalla lunga distanza (alla fine chiude con un eccellente 6/7) e realizza ben 17 dei suoi 29 punti (suo massimo in carriera) nell’ultimo quarto. Il resto lo fa Chris Bosh che si fa sentire sotto canestro. Indiana così non riesce a frenare la rimonta degli ospiti, incassa un parziale di 35-18 nell’ultimo quarto, e deve alzare bandiera bianca. Se Toronto sorride, Andrea Bargnani non può fare altrettanto. L’azzurro sembra ancora lontano dalla forma migliore e rimane sul parquet solo 9 minuti chiudendo con due punti (1/1 dal campo) un assist, tre turnover e tre falli a carico. Numeri sicuramente poco esaltanti per il giocatore che non sembra aver ancora smaltito il problema al ginocchio.
Indiana: Dunleavy 23 (8/16, 2/5), Tinsley 19, Granger 15. Rimbalzi: Murphy 10. Assist: Tinsley 10.
Toronto: Kapono 29 (3/7, 6/7), Bosh 22, Calderon 18, Humphries 17. Rimbalzi: Bosh 16. Assist: Calderon 16.
Golden State-Los Angeles Lakers 108-106
Quando Baron Davis è in serata di grazia rallentarlo diventa quasi impossibile. Contro i Lakers il leader di Golden State confeziona un finale di gara straordinario permettendo così ai Warriors di mettersi alle spalle la serie negativa (9 sconfitte consecutive) nei confronti della squadra di Los Angeles. Davis, infatti, si vede fischiare il suo quinto fallo ed è costretto ad andare in panchina a metà del terzo quarto, rientra nove minuti più tardi e cambia il volto alla gara.
I Lakers, nonostante i problemi muscolari di un opaco Kobe Bryant, sembrano in grado di controllare il match e vanno avanti di otto lunghezze a 3’30’’ dalla sirena. Ma Davis cambia marcia, realizza otto dei suoi 22 punti, compresa la tripla a 16’’ dalla fine che porta definitivamente avanti i Warriors, e fa esplodere una caldissima Oracle Arena. Golden State così riesce ad avere la meglio sui Lakers. “Baron è un giocatore straordinario che si esalta nei momenti difficili – commenta Stephen Jackson – quando serve è in grado di caricarsi la squadra sulle sue spalle. Lo ha già fatto diverse volte in passato”. Rimane in panchina, ma quantomeno va a referto, Marco Belinelli.
Golden State: Harrington, Davis 22, Jackson 20, Ellis 19. Rimbalzi: Biedrins 11. Assist: Ellis, Davis 6.
Los Angeles Lakers: Bryant 21 (6/17, 0/6), Odom 18, Bynum 17, Fisher 16. Rimbalzi: Bynum 16, Odom 15. Assist: Odom, Bryant 5.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 8/1/2008, 09:56




Phoenix è devastante
Impresa Golden State


I Suns esibiscono un attacco stellare contro Denver, travolta 137-115. Ai Nuggets non basta un Iverson da 32 punti. I Warriors (Belinelli non gioca neanche 1') battono gli Spurs 130-121 dopo un supplementare. E c'è Payton in arrivo....

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NEW YORK (Usa), 8 gennaio 2008 - Nella notte italiana Suns irresistibili: I Nuggets sono costretti ad arrendersi. Golden State batte i campioni in carica: Spurs piegati 130-121 dopo un tempo supplementare. Belinelli resta in panchina, non impiegato neanche un minuto da coach Nelson.

Phoenix-Denver 137-115
Nella sfida che vede opposte due squadre entrambe leader della propria Division, Phoenix travolge Denver grazie a un favoloso primo quarto. Nel primo tempo, la difesa dei Nuggets viene demolita dai Suns che realizzano 78 punti, di cui 46 nel solo primo quarto. Shawn Marion inizia a bombardare de tre (5/7 a metà gara) venendo imitato dai compagni e a fine gara i Suns, con un totale di 20 triple messe a segno (su 31 tentativi), sfiorano il record nba di 21 detenuto da Toronto. Il vantaggio dei Suns raggiunge i 23 punti nel primo quarto e 25 nel secondo. Nel terzo quarto, Denver cerca di riprendersi dallo shock, e con un parziale di 11-2 risale a -11 (101-90), per poi ritrovarsi a -16 allo scadere del quarto chiuso da una tripla di Leandro Barbosa. L’ultima frazione è targata Marcus Banks, il panchinaro di Mike D’Antoni che realizza due triple consecutive facendo precipitare i Nuggets a -21. Banks è micidiale al tiro con 7/8 dall’arco dei tre punti. Shawn Marion, oltre ad essere il migliore realizzatore di Phoenix,si fa sentire anche in difesa chiudendo con 14 rimbalzi e 6 stoppate. Anche Grant Hill disputa una solida prova con 8/11 per 20 punti. Quando la squadra di D’Antoni gira a mille come contro Denver è impossibile tenere il suo passo. I Nuggets provano ad alzare l’intensità difensiva nel secondo tempo, ma ormai il danno è fatto e la sconfitta inevitabile. Allen Iverson è ancora una volta il migliore tra gli ospiti con 32 punti. La panchina dei Suns ha totalizzato 50 punti.
Phoenix: Marion 27 (11/16), Banks 23 (7/8), Hill e Stoudemire 20. Rimbalzi: Marion 14. Assist: Nash 10.
Denver: Iverson 32 (10/20), Anthony 20, Camby 13. Rimbalzi: Anthony 14. Assist: Carter 5.
Golden State-San Antonio 130-121
Emozionante sfida tra i Warriors e i campioni in carica, che Golden State riesce a far sua al supplementare. I padroni di casa subiscono il clamoroso recupero degli Spurs nelle battute finali del match ma riescono a riprendere in mano l’inerzia della gara nell’overtime, soprattutto grazie alle giocate di un eccellente Stephen Jackson, e alla fine vincono 130-121. Ancora una volta Marco Belinelli deve accontentarsi di guardare il match dalla panchina. Don Nelson utilizza la sua ormai solita rotazione di otto giocatori e chiede gli straordinari a Monta Ellis (51’ sul parquet) e a Baron Davis (48’). Il coach per ora non sembra voler concedere un’opportunità al bolognese, il quale comunque si sta allenando con grande dedizione. Anzi il tecnico dei Warriors sarebbe addirittura alla ricerca di un playmaker di esperienza per sopperire all’infortunio di Hudson. Nella Bay Area si fa il nome del 39enne Gary Payton e forse proprio per fare spazio all’ex giocatore di Miami Chris Mullin domenica ha deciso di tagliare DJ Mbenga. Il General Manager dei Warriors, che nel frattempo ha fatto arrivare dalla Nbdl l’ex Reggio Emilia CJ Watson per un contratto di 10 giorni, non conferma, ma naturalmente l’arrivo di Payton allontanerebbe ancora di più Belinelli dal parquet. Contro gli Spurs Golden State gioca un eccellente secondo tempo, fermandosi però proprio in dirittura d’arrivo. Tim Duncan sotto canestro fa quello che vuole e Manu Ginobili, alla sue seconda gara dopo aver smaltito l’infortunio, mostra una discreta condizione. Ma i padroni di casa arrivano nella ripresa anche al +14. Nell’ultimo quarto Baron Davis si esalta, Tony Parker però risponde colpo su colpo. Si arriva così al rovente finale. I Warriors sembrano poter chiudere i conti avanti di sei lunghezze a 47’’ dalla sirena. San Antonio però non ci sta, dimezza lo svantaggio e acciuffa il supplementare grazie alla tripla di Parker a sei secondi dalla fine dei tempi regolamentari. Golden State non si abbatte per l’occasione mancata. La truppa di Don Nelson, infatti, nell’overtime riprende a correre e si affida in attacco a un caldissimo Stephen Jackson il quale realizza 12 punti nella frazione e trascina i padroni di casa al successo.
Golden State: Davis 34 (8/11, 3/7), Jackson 29, Azubuike, Ellis 16. Rimbalzi: Biedrins 10. Assist: Davis 14.
San Antonio: Duncan 32 (9/19), Parker 31, Ginobili 20. Rimbalzi: Duncan 13. Assist: Parker 8
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 9/1/2008, 09:57




C'è la mamma, Fisher super
I Lakers dilagano a Memphis


Serata di grazia per il play (10/11 e 5/5 nelle triple) che trascina Los Angeles. Terza tripla doppia consecutiva per Jason Kidd, ma i Nets cadono a Charlotte. Basta mezzo LeBron per far volare i Cavs. Miami fa risorgere anche Minnesota

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NEW YORK, 9 gennaio 2008 - – I Lakers trovano un fantastico Derek Fisher e passano a Memphis. Minnesota conquista la vittoria numero cinque dell’anno contro Miami. Nuovo record per Jason Kidd, alla terza tripla doppia consecutiva, ma i Nets incappano in una sconfitta a Charlotte. Vincono Milwaukee, Houston, Cleveland, Sacramento, Utah e New York.
Philadelphia-Milwaukee 83-87
I Bucks hanno inaugurato l’anno nuovo con tre vittorie su quattro, tutte conquistate in trasferta. L’infortunio di Michael Redd ha dato maggiori stimoli a Milwaukee che secondo l’opinione del coach Larry Krystkowiak sta muovendo meglio la palla in attacco e trovando buone soluzioni al tiro. Oltre ai canestri di Charlie Bell e Mo Williams, i Bucks hanno un buon contributo da Villanueva e Bogut, che fanno buona guardia sotto i tabelloni. Nell’ultimo minuto, Iguodala segna il canestro del 79-81, ma un canestro da sotto di Bogut che corregge un errore di Villanueva consegna il successo a Milwaukee.
Philadelphia: Iguodala 21 (9/16), Dalembert 16. Rimbalzi: Dalembert 16. Assist: Miller 9.
Milwaukee: Bell 21 (8/17), Williams 21 (6/12). Rimbalzi: Bogut 12. Assist: Williams 9.
Washington-Houston 84-92
I Rockets continuano a cavarsela più che bene senza la stella McGrady. A Washington conquistano la quinta vittoria senza T-Mac grazie a Rafer Alston in doppia doppia (15+10) e a un ottimo Luther Head che realizza il suo record stagionale di 24 punti. I Wizards pagano le cattive percentuali di Butler (5/16 per 12 punti) e Jamison. Il punteggio è 43-52 per Houston all’intervallo e nella ripresa la musica non cambia.
Washington: Jamison 14 (4/13), Haywood e Young 13. Rimbalzi: Jamison 8. Assist: Butler 4.
Houston: Head 24 (8/13), Yao 21. Rimbalzi: Yao 9. Assist: Alston 7.
Charlotte-New Jersey 115-99
Decimo successo casalingo di Charlotte che sorprende New Jersey nel primo tempo con un precisissimo Richardson al tiro e una difesa a zona che crea parecchi problemi all’attacco dei Nets. I Bobcats raggiungono 21 punti di vantaggio e nel secondo tempo mantengono la stessa difesa che tiene basso il ritmo impedendo la rimonta dei Nets. Jason Kidd registra la terza tripla doppia consecutiva per la prima volta in carriera segnando 13 punti con 4/12 dal campo. Anche Vince Carter è in serata no in attacco (5/15) e l’intera squadra pessima dalla lunetta. Charlotte invece chiude con un ottimo 59% al tiro.
Charlotte: Richardson 25 (10/18), Wallace 21. Rimbalzi: Wallace 11. Assist: Felton 7.
New Jersey: Jefferson 25 (8/14), Carter 17. Rimbalzi: Kidd 11. Assist: Kidd 12.
Cleveland-Seattle 95-79
Continua il periodo favorevole dei Cavs che sconfiggendo Seattle hanno vinto sei delle ultime sette gare e sono tornati in record positivo (18-17). LeBron James trascina Cleveland con 22 punti e va in panchina in anticipo dato che la partita è virtualmente chiusa dopo qualche azione del quarto periodo, con i Cavs sopra di venti. Kevin Durant, futuro giocatore franchigia di Seattle e grande amico di James dopo l’estate trascorsa con il Team USA, mette in mostra il suo talento non sfigurando contro LBJ, ma deve lasciare il campo a 7’ dal termine per un infortunio alla caviglia.
Cleveland: James 22 (8/18), Gibson 17. Rimbalzi: Varejao e Ilgauskas 9. Assist: Ilaguskas 4.
Seattle: Durant 24 (10/20), Szczrbiak 15. Rimbalz: Collison 14. Assist: Watson 6.
Minnesota-Miami 101-91
Miami sprofonda ancor di più sul campo di Minnesota, allugando la striscia perdente a otto partite. I Wolves conquistano una rara vittoria (5-29 il record) e dopo il fischio finale festeggiano in mezzo al campo Rashad McCants, il protagonista dell’incontro, che conferma il buon momento di forma con 27 punti. Bene anche Jaric con 17 punti e 6/9 al tiro, oltre a 8 assist. D-Wade chiude con 25 punti, ma anche 6 turnover.
Minnesota: McCants 27 (12/24), Jefferson 18. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Telfair 9.
Miami: Wade 25 (10/18), Haslem e Cook 15. Rimbalzi: Haslem 7. Assist: Wade 7.
Memphis-L.A. Lakers 101-117
I Lakers superano meritatamente Memphis grazie al solito Bryant, all’attacco bilanciato che manda sei giocatori in doppia cifra, ma soprattutto alla fantastica prova di Derek Fisher, in serata di grazia con la madre in tribuna. Fisher è infallibile da tre con 5/5 e sbaglia un solo tiro in azione (10/11) risultando il miglior marcator con 26 punti. Bene anche Farmar (6/8 per 13 punti dalla panchina) e gli altri titolari: Odom chiude con 10 punti, 15 rimbalzi e 6 assist. Bynum sfiora la doppia doppia (12+9) e Walton segna 10 punti con 5/8.
Memphis: Miller 19 (8/16), Gasol 18. Rimbalzi: Gasol 12. Assist: Conley e Miller 6.
L.A. Lakers: Fisher 26 (10/11), Bryant 25. Rimbalzi: Odom 15. Assist: Bryant e Odom 6.
Chicago-New York 100-105
New York interrompe una striscia perdente di sette gare a Chicago, recuperando da -13 all’inizio dell’ultimo quarto. Marbury, autore di 18 punti, infila due triple durante il parziale di 14-2 per i Knicks nel finale di partita, la seconda delle quali a 11” dalla sirena che fissa il risultato sul 100-105. L’ex Bull Eddy Curry corona un’eccellente prestazione con 9 punti nel quarto periodo. Il passo falso di Chicago provoca una reazione di malcontento tra i tifosi presenti che fischiano sonoramente i Bulls mentre si avviano nello spogliatoio.
Chicago: Smith 22 (11/19), Gordon 21. Rimbalzi: Smith 12. Assist: Hinrich 9.
New York: Curry 29 (11/14), Crawford 24. Rimbalzi: Randolph 9. Assist: Robinson 11.
Utah-Indiana 111-89
Utah parte forte e costruisce un vantaggio di 28 punti nel primo tempo. I Pacers non trovano ritmo in attacco, ad eccezione di Dunleavy che inizia con 5/6, mentre il resto della squadra esordisce con un pessimo 4/20. Indiana recupera parzialmente con 7-0 prima dell’intervallo. Alla ripresa del gioco, Utah si affida a Carlos Boozer che realizza 8 punti in un paio di minuti, mentre Indiana resta a secco per 4’ nel terzo quarto che termina con i Jazz a + 24.
Utah: Boozer 22 (9/14), Harpring 16. Rimbalzi: Millsap 8. Assist: Williams 9.
Indiana: Granger 17 (5/7), Tinsley 13. Rimbalzi: Foster 8. Assist: Tinsley 5.
Sacramento-Orlando 104-100
I padroni di casa dominano nei primi tre quarti e conducono 78-62 all’inizio dell’ultimo quarto. A quel punto, comincia la furiosa risalita di Orlando che segna 38 punti in 12’, ma la rimonta resta incompiuta. Una tripla di Hedo Turkoglu avvicina Orlando a -3 a 19” dal termine. Francisco Garcia va in lunetta e segna un tiro libero sufficiente a Sacramento per scongiurare la sconfitta.
Sacramento: Salmons 21 (8/14), Miller 20. Rimbalzi: Moore 12. Assist: Miller 6.
Orlando: Howard 29 (11/13), Lewis 22. Rimbalzi: Howard 15. Assist: Nelson 7.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 10/1/2008, 11:07




Portland schiaccia i Warriors
Belinelli sfiora la doppia cifra


I sempre più sorprendenti Blazers conquistano la 17ª vittoria nelle ultime 18 partite. Golden State tradita dai senatori Davis e Jackson, coach Nelson regala 30' all'esordiente Watson (ex Reggio Emilia) ma anche Belinelli segna 9 punti (suo record)

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NEW YORK, 10 gennaio 2008 - I caldissimi Blazers non danno scampo ai Warriors. Portland vince 109-91 e conquista così la sua 17ª vittoria nelle ultime 18 gare. Un ruolino di marcia davvero incredibile soprattutto per una squadra che deve fare a meno dall’inizio della stagione della prima scelta assoluta Greg Oden.
Don Nelson ancora una volta sorprende un po’ tutti per le sue rotazioni. Il coach di Golden State, infatti, regala la bellezza di 30’ all’ex Reggio Emilia CJ Watson, appena promosso dalla Nbdl, dando spazio a Marco Belinelli solamente a risultato oramai acquisito. Il bolognese comunque entra a un minuto dalla fine del terzo quarto, quando però la partita e’ segnata, e fa bella figura mettendo a referto nove punti (3/3 da due e 1/3 da tre) in 13’ di gioco e facendo vedere alcuni pregevoli movimenti in attacco.
Golden State parte malissimo e permette subito ai padroni di casa di dettare il ritmo della gara. I Warriors litigano con il canestro mentre Portland, guidata da un eccellente Steve Blake, prende subito un consistente vantaggio e chiude il primo quarto avanti 30-14. I senatori di Golden State sono in serata negativa, Baron Davis chiude con 1-6 mentre Stephen Jackson si deve accontentare di un brutto 2/9, così coach Nelson limita il loro minutaggio e regala spazio alle seconde linee.
Nel secondo quarto dentro dunque Mickael Pietrus, Matt Barnes e il recuperato Austin Croshere ma invece di schierare Belinelli il tecnico di Golden State offre un’opportunità’ a Watson. I Warriors provano a infastidire i Blazers con la zona e per qualche minuto riescono anche a mandare in confusione i padroni di casa. Ma Portland non ci mette molto a trovare le contromisure e anche quando la zona non funziona più Nelson decide di non tornare più a uomo. Watson peraltro gioca una discreta gara (alla fine chiuderà con 11 punti) ma i Blazers hanno decisamente in mano le redini del match e chiudono i conti nel terzo quarto.
Nell’ultimo periodo l’intensità’ ovviamente cala e la gara si trasforma in un match da playground. Marco Belinelli però riesce a mandare qualche messaggio a coach Nelson giocando con disciplina in attacco e trovando un paio di canestri dall’alto quoziente di difficoltà.
Portland: Blake 24 (3/4, 5/6), Aldridge 19, Webster, Jones 16. Rimbalzi: Przybilla 10. Assist: Roy 8.
Golden State: Barnes 14 (5/6, 0/3). Rimbalzi: Croshere 9. Assist: Watson 4.


Charlotte sgambetta Boston
TurboPhoenix, crollo Detroit


Orlando ringrazia il solito mostruoso Howard (15 punti e 17 rimbalzi) A Cleveland non bastano i 31 di James. Nona sconfitta consecutiva per Miami. E Bargnani gioca solo 17' (con 6 punti) nel successo di Toronto su Phila


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TORONTO, 10 gennaio 2008 - Dopo i picchi della scorsa settimana, Andrea Bargnani fa due passi indietro ma Toronto batte comunque Philadelphia. Cade a sorpresa Boston in casa contro la modesta Charlotte, Phoenix vince il tiro al bersaglio con Indiana, Detroit crolla a Dallas.
Toronto-Philadelphia 109-96
La stagione di Bargnani continua a essere altalenante sia come rendimento che come minutaggio. Dopo i 40’ minuti guadagnati contro Detroit nella prima partita del nuovo anno, la scelta numero uno del draft 2006 resta in campo appena 17’ contro i Sixers, che vengono sconfitti da Toronto grazie a una buona prova corale. Sam Mitchell distribuisce i minuti in campo in modo equilibrato, con i soli Moon e Calderon a fare gli straordinari. Chris Bosh gioca 25’ trovandosi presto con problemi di falli, ma il suo contributo è solido, rimbalzi a parte, per i quali per fortuna c’è Jamario Moon che rifila ai Sixers anche 6 stoppate. Il migliore realizzatore di Toronto è Anthony Parker con 22 punti: "Mitchell ha introdotto qualche nuovo schema – così Parker ha spiegato le sue ultime due ottime prove offensive -. Ci muoviamo di più e si creano buone occasioni di tiro". La speranza è che anche Bargnani possa beneficiare presto delle innovazioni del coach, nel frattempo le sue cifre sono di nuovo anonime. Bargnani chiude con 6 punti (2/5 dal campo), 2 rimbalzi e 4 falli. La panchina stavolta si fa sentire con Delfino che ha subito un grande impatto sulla gara. L’argentino, apparso sottotono ultimamente, si fa perdonare con 10 punti in sei minuti appena entrato in campo. Molto valido è anche il contributo di Nesterovic (4/5 per 8 punti e 5 rimbalzi in 20’), mentre Kapono e Graham fanno il loro dovere. Juan Dixon fatica in cabina di regia costringendo un ottimo Calderon a 40’ in campo. Toronto esordisce con due palle perse e Mitchell chiama velocemente un time out per richiamare la truppa agli ordini. Philadelphia riesce a restare a stretto contatto con i padroni di casa fino all’intervallo (52-50), ma nel terzo quarto Toronto aumenta l’intensità difensiva e si porta a +13. Nell’ultimo quarto, i Sixers accorciano le distanze a –5 grazie a Iguodala, ma i Raptors non si distraggono e si riportano a distanza di sicurezza con in campo Bosh insieme ai quattro esterni Calderon, Moon, Delfino e Parker.
Toronto: Bargnani 6 punti (2/4 da due, 0/1 da tre, 2/2 tl), 2 rimbalzi, 1 assist, 1 palla recuperata e 4 falli in 17’. Parker 22 (8/11), Bosh 21 (8/10), Calderon 17, Delfino 12. Rimbalzi: Moon 9. Assist: Calderon 9.
Philadelphia: Green 18 (7/19) Iguodala e Young 16. Rimbalzi: Evans 9. Assist: Miller 7.
Boston-Charlotte 83-95
La squadra con il peggior record in trasferta della Eastern Conference (1-11), trascinata da un grande Jason Richardson, infligge a Boston il secondo ko interno della stagione. Le cose si complicano per Boston quando, oltre a non avere a disposizione Ray Allen (dolori al collo), Paul Pierce incappa in una serataccia al tiro (1/9 da tre e 4/13 in totale), seguito da Eddy House che chiude con 1/6 da tre. Pierce segna solo 13 punti, ma anche Tony Allen incide poco. I Bobcats sono avanti 72-65 dopo tre quarti e nell’ultimo si affidano ai canestri di Richardson, molti dei quali al limite dei 24”, scongiurando il ritorno di Boston che non si avvicina mai a più di sette lunghezze negli ultimi 5 minuti di gara.
Boston: Garnett 24 (8/13), Pierce 13. Rimbalzi: Perkins 10. Assist: Posey e Garnett 4.
Charlotte: Richardson 34 (14/22), Mohammed 18. Rimbalzi: Wallace e Mohammed 10. Assist: Felton 8.
New York-Houston 92-101
I Knicks hanno anche 6 punti di vantaggio nel terzo quarto, ma un gioco da tre punti di Yao riporta il punteggio in parità. All’inizio del quarto periodo, c’è l’episodio chiave della partita: coach Thomas si fa espellere, reo di essere entrato in campo a protestare contro un presunto tre secondi in area di Yao Ming. Da quel momento Houston prende il controllo e conquista la vittoria grazie a un monumentale Yao, alla regia di Rafer Alston (20 punti, 8 assist e 6 rimbalzi) e a un paio di canestri importanti di Luis Scola. Preoccupa il ginocchio sinistro di McGrady che oggi verrà riesaminato dai medici di Houston.
New York: Crawford 21 (9/20), Robinson 16. Rimbalzi: Randolph 11. Assist: Marbury 6.
Houston: Yao 36 (14/21), Alston 20. Rimbalzi: Hayes 13. Assist: Alston 8.
New Jersey-Seattle 99-88
Kevin Durant scende regolarmente in campo, ma è condizionato dall’infortunio alla caviglia della sera precedente. I Nets tornano a vincere giocando con pazienza in attacco e punendo sistematicamente le ingenuità difensive di Seattle e correndo quando c’è la possibilità. Durant gioca 32’ e realizza 15 punti con 5/15 dal campo e 5/5 dalla lunetta. New Jersey finisce con il 50% nelle triple (3/3 per RJ e 4/8 per Kidd).
New Jersey: Jefferson 28 (11/17), Carter 18. Rimbalzi: Carter 8. Assist: Kidd 11.
Seattle: Petro 22 (10/15), Collison 18. Rimbalzi: Collison 13. Assist: West 5.
Atlanta-Cleveland 90-81
LeBron James sale di nuovo in cattedra nel quarto periodo con 14 dei suoi 31 punti totali, ma questo non basta ai Cavs per rimontare contro Atlanta che si aggiudica l’incontro con un attacco più bilanciato di Cleveland. Anderson Varejao deve abbandonare il campo nell’ultimo quarto per una botta al ginocchio.
Atlanta: J. Johnson 29 (9/19), Smith 19. Rimbalzi: Horford 15. Assist: A. Johnson 6.
Cleveland: James 31 (13/22), Brown 12. Rimbalzi: Gooden 11. Assist: James 6.
Milwaukee-Miami 98-92
Miami ritrova Jason Williams, reduce da un infortunio al ginocchio, che segna 23 punti, ma trova anche l’ennesima sconfitta, la nona consecutiva. Milwaukee vince grazie all’eccellente prestazione di Mo Williams, autore di 35 punti (il suo massimo stagionale) e del 2/2 decisivo ai liberi per il +5 a 10” dalla sirena. Williams è perfetto dalla lunetta con 12/12 a cui aggiunge 6 assist. Gli Heat chiudono con 4/20 da tre.
Milwaukee: Williams 35 (10/22), Bogut 17. Rimbalzi: Simmons 9. Assist: Williams 6.
Miami: Wade 34 (11/22), Williams 23. Rimbalzi: Davis 10. Assist: Davis 6.
New Orleans-L.A. Lakers 80-109
I Lakers segnano sempre nei primi otto possessi della gara e impongono il loro ritmo contro gli Hornets, troppo passivi e impreparati a subire un avvio di gara così determinato di Bryant e compagni. Gli ospiti mantengono un largo margine di scarto per tutto il resto del match. La stella di L.A. non ha bisogno di prendersi troppi tiri perché il supporting cast è molto attivo e le riserve dei Lakers dominano quelle di New Orleans 42-9. "Il mio ruolo è cambiato – dice Kobe -. Non devo più andare in campo e produrre 35 punti e passa. Ora mi cercano per fare punti quando serve un po’ di ossigeno ed è così che dovrebbe essere".
New Orleans: Paul 32 (13/23), West 19. Rimbalzi: West 9. Assist: Paul 5.
L.A. Lakers: Bryant 19 (8/16), Bynum 17. Rimbalzi: Bynum 9. Assist: Bryant 7.
Dallas-Detroit 102-86
Dopo la sconfitta interna contro Boston, i Pistons crollano a Dallas dove conducono 2-0 solo all’inizio, ma poi sono costretti a inseguire i Mavs che tirano fuori dal cilindro una grande partita. Nowitzki si rende sempre pericoloso e intorno a lui l’attacco di Dallas sembra quello della scorsa regular season. Stackhouse e Terry segnano insieme 30 punti uscendo dalla panchina. Il 57% dal campo di Dallas con 10/16 nelle triple vale doppio contro Detroit che ha una delle migliori difese del campionato.
Dallas: Nowitzki 23 (10/15), Harris 19. Rimbalzi: Howard e Nowitzki 9. Assist: Terry 5.
Detroit: Hamilton 18 (9/18), Billups 16. Rimbalzi: Wallace 11. Assist: Herrmann 4.
Phoenix-Indiana 129-122
I Suns reagiscono all’assenza di Grant Hill (operato di appendectomia, out per circa tre settimane) e all’influenza di Steve Nash, che abbandona la gara negli ultimi 22 minuti, e recuperano uno svantaggio di 14 punti andando a vincere dopo un tempo supplementare. Raja Bell realizza due triple nell’overtime e chiude con 6/11 da tre. Leandro Barbosa segna solo 2 punti nel primo tempo e 25 nel secondo. Amare Stoudemire ne mette 25 compreso il canestro del pareggio a 26” dalla fine del quarto periodo.
Phoenix: Bell e Barbosa 27, Stoudemire 25, Marion 23. Rimbalzi: Marion 12. Assist: Diaw 7.
Indiana: Granger e Williams 22, Tinsley 19. Rimbalzi: Murphy 15. Assist: Tinsley 11.
L.A. Clippers-Orlando 106-113
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 11/1/2008, 09:39




Utah annienta Phoenix
Detroit ok a San Antonio


L'assenza di Nash, Marion e Hill spiana la strada ai Jazz. Riscatto dei Pistons contro il quintetto guidato da Duncan. Memphis getta al vento la prima vittoria a Sacramento nella storia della franchigia


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NEW YORK, 11 gennaio 2008 – Gli Spurs cedono a Detroit al termine di una gara deludente, mentre Memphis getta al vento la prima vittoria a Sacramento nella storia della franchigia. Utah non ha pietà dei Suns privi di tre quarti del quintetto base.
San Antonio-Detroit 80-90
Dopo le due sconfitte con Boston e Dallas, i Pistons si riscattano espugnando il campo di San Antonio, spinti da Rasheed Wallace che chiude con 23 punti e 15 rimbalzi. Gli Spurs vanno avanti 14-8, ma Detroit domina il resto del primo tempo in cui si segnala per precisione Tayshaun Prince (6/7 per 13 punti). La partita è quasi a senso unico e piuttosto noiosa, e vede gli Spurs faticare parecchio in attacco, dove il solo Duncan è positivo tra le stelle di Gregg Popovich. Sia Parker che Ginobili incappano in una serata storta con il francese autore di 12 punti e 4/13 dal campo, mentre l’argentino si vede ancora meno (9 punti con 3/12). Detroit conduce 30-15 dopo un quarto e allunga a +20 nella seconda frazione. Nel secondo tempo, gli Spurs non rappresentano una seria minaccia per Billups e compagni, troppo determinati a ritornare al successo. Prince mette a segno 17 punti e Billups 13. Per gli Spurs si tratta del secondo k.o. interno consecutivo.
San Antonio: Duncan 24 (8/16), Paker 12. Rimbalzi: Duncan 15. Assist: Duncan 5.
Detroit: Wallace 23 (9/15), Hamilton 18. Rimbalzi: Wallace 15. Assist: Billups 6.
Sacramento-Memphis 116-113
A conclusione di una gara brillante, Memphis butta al vento una vittoria che aveva in pugno con Rudy Gay colpevole di due errori cruciali negli ultimi secondi che macchiano la sua impressionante prova offensiva. Con il punteggio sul 111-113, Gay abbandona Francisco Garcia in angolo per andare alla ricerca del pallone e il nativo di Santo Domingo segna la tripla del sorpasso a 7” dal termine. Memphis ha ancora una possibilità, ma la spreca malamente nell’ultima azione d’attacco, con Gay che perde il controllo della palla in uno contro uno sulla linea di fondo a 2” dalla sirena. Bravi i Kings a non mollare quando Memphis sembrava in pieno controllo con dieci punti di vantaggio a metà dell’ultimo quarto, e bravi soprattutto Beno Udrih e John Salmons durante la rimonta di Sacramento nel finale.
Sacramento: Salmons 28 (12/21), Udrih 25 (10/17), Garcia e Miller 22. Rimbalzi: Salmons 11. Assist: Salmons 7.
Memphis: Gay 31 (9/13), Gasol 19, Miller 18. Rimbalzi: Gay, Milicic e Warrick 7. Assist: Lowry e Navarro 6.
Utah-Phoenix 108-86
Mike D’Antoni ha l’infermeria piena con Nash, Marion e Hill non disponibili. Tocca ai vari Diaw, Banks, Skinner, Piatkowski e Strawberry l’arduo compito di sostituire le stelle di Phoenix, e Utah ne approfitta andando a conquistare una comoda vittoria. Barbosa mette a segno 16 punti nel primo quarto, ma si raffredda con il passare dei minuti. I Suns si schierano a zona per mascherare i limiti difensivi e la mantengono a lungo. Utah ci mette un po’ a capire come attaccarla, ma nel secondo quarto si accorge dei varchi in mezzo all’area e comincia a trovare buone soluzioni con continuità. Nel terzo quarto, i Jazz operano l’allungo decisivo tenendo i Suns a soli 12 punti e si portano a +26 (86-60). Il resto è garbage time.
Utah: Okur 22 (9/19), Brewer 21 (9/14), Boozer 18. Rimbalzi: Okur 17. Assist: Williams 11.
Phoenix: Barbosa 25 (7/18), Stoudemire 21 (9/19). Rimbalzi: Stoudemire 19. Assist: Barbosa 5.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 12/1/2008, 10:54




Boston da leggenda
Bryant fa sognare i Lakers


I Celtics spazzano New Jersey ed eguagliano la partenza migliore della storia della franchigia (1959-60) che li incoronò campioni Nba. Kobe dà spettacolo contro Milwaukee; Bynum gli dà una mano


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New York, 12 gennaio 2008 – I Celtics volano a 30-4 uguagliando la partenza migliore della storia della franchigia (1959-60) che li incoronò campioni nba. Bryant e Bynum fanno sognare i Lakers, e Cleveland sopravvive ai due supplementari contro Charlotte. Bene i Denver Nuggets guidati da Iverson ed Anthony.
New Jersey-Boston 77-86
Per tre quarti di gara i Nets giocano alla pari con Boston, ma danno via libera ai Celtics nell’ultimo quarto in cui la difesa avversaria chiude le vie del canestro concedendo ai Nets la miseria di 9 punti. New Jersey va avanti 70-63 all’inizio dell’ultimo periodo con due punti di Jefferson, ma resta a secco fino alla tripla di Carter a 5’52” dal termine. La difesa di Boston diventa un muro impenetrabile e i Nets devono attendere fino a 9” dalla sirena per trovare il terzo canestro del quarto periodo, con Jason Kidd a partita ormai chiusa. Boston perde Rondo nel terzo quarto per mal di schiena, ma con in campo le riserve inizia il quarto periodo con un parziale di 10-2. I Nets si suicidano dalla lunetta dove ottengono un pessimo 37% (9/24). Josh Boone lotta come un leone contro Garnett e chiude con 14 punti e 16 rimbalzi, ma anche 0/6 nei liberi. L’apporto dei Big Three dei Celtics è bilanciato con 7 canestri a testa.
New Jersey: Jefferson 17 (6/12), Carter 16. Rimbalzi: Boone 16. Assist: Kidd 9.
Boston: Garnett 20 (7/14), Pierce 18, Allen 16. Rimbalzi: Garnett 11. Assist: Pierce 5.
Philadelphia-Chicago 97-100
Chicago parte male a Philadelphia (14-27), ma si sveglia nel secondo quarto e si ritrova in testa alla fine del primo tempo (40-45). Il vantaggio dei Bulls raggiunge il +16 all’inizio del quarto periodo, ma dopo una schiacciata di Dalembert i Sixers si riavvicinano a 4 punti (90-94) a un minuto dal termine. Un grande Nocioni segna il canestro che spegne le speranze di Philadelphia. Nocioni è il migliore di Chicago malgrado una brutta influenza. Metà squadra è scesa in campo mezza influenzata, mentre Luol Deng è ancora fermo e Noah è stato sospeso dai Bulls per la sfida contro i Sixers per motivi disciplinari.
Philadelphia: Iguodala 25 (8/21), Dalembert 21. Rimbalzi: Dalembert 20. Assist: Iguodala 5.
Chicago: Nocioni 26 (11/18), Smith 19. Rimbalzi: Wallace 11. Assist: Hinrich 7.
Atlanta-Washington 98-102 (OT)
Giornata da dimenticare per gli Atlanta Hawks, che tre ore prima della palla a due si vedono sottrarre dal Commissioner David Stern la vittoria del mese scorso contro Miami, e poi vengono anche sconfitti sul campo da Washington dopo un tempo supplementare. Per un errore al tavolo che aveva segnalato il sesto fallo di Shaquille O’Neal mentre si trattava del quinto, verranno rigiocati gli ultimi 51.9” di Atlanta-Miami (punteggio 114-111) prima della prossima sfida tra le due squadre in marzo. Un caso del genere nella nba non accadeva dal 1982. I 35 punti di Joe Smith non bastano ad Atlanta che viene condannata a 35” dal termine dell’overtime da un’entrata di Antonio Daniels.
Atlanta: Smith 35 (15/26), J. Johnson 23. Rimbalzi: Horford 19. Assist: J. Johnson e A. Johnson 9.
Washington: Jamison 22 (9/22), Butler 21. Rimbalzi: Jamison 17. Assist: Daniels 7.
Cleveland-Charlotte 113-106 d.2t.s.
Per gran parte del secondo tempo, i Bobcats sembrano vicini alla terza vittoria esterna in una settimana, ma Cleveland recupera e si affida a King James che nel secondo overtime segna 8 dei 13 punti dei Cavs. Per LeBron c’è anche il record di rimbalzi in carriera con 19, e lo stesso vale per un ottimo Varejao che ne cattura 18 a cui aggiunge 16 punti. Charlotte ha la chance di vincere nel finale del primo overtime, ma Raymond Felton fa partire un tiraccio sprecando l’occasione. Felton si infortuna alla caviglia durante il secondo supplementare e deve abbandonare la gara.
Cleveland: James 31 (10/20), Hughes e Varejao 16. Rimbalzi: James 19. Assist: James 8.
Charlotte: Wallace 27 (11/22), Richardson 19. Rimbalzi: Mohammed 15. Assist: Felton 11.
New Orleans-Miami 114-88
Grazie all’exploit della riserva Bobby Jackson che realizza sette triple senza alcun errore da dietro l’arco, New Orleans conferma la crisi di Miami a cui rifila una sonora sconfitta con 26 punti di scarto. Jackson fa 3/3 nel primo quarto che chiude con 13 punti. Il 7/7 da tre del veterano (10 stagioni alle spalle) è record per la franchigia di New Orleans e terza prestazione di sempre nella lega il cui record è 9/9 di Latrell Sprewell. Miami concede il 61% dal campo a New Orleans che mette a segno 13 triple.
New Orleans: Jackson 25 (9/9), Chandler 19. Rimbalzi: West 10. Assist: Paul 16.
Miami: Blount 27 (13/16), Williams 12. Rimbalzi: Davis 8. Assist: Davis e Wade 7.
Houston-Minnesota 113-82
Houston passeggia contro Minnesota e Yao Ming può tirare il fiato in panchina dopo aver giocato 28’. Spazio alle riserve e un po’ di gloria per il rookie Carl Landry che va in doppia doppia con 15 punti e 11 rimbalzi, entrambi career high. Le ultime notizie dallo staff medico di Houston danno Tracy McGrady a riposo probabilmente per un’altra settimana mentre recupera da un infortunio al ginocchio sinistro. I Rockets sono 7-2 durante l’assenza di T-Mac.
Houston: Scola 22 (7/10), Yao, Head e Landry 15. Rimbalzi: Landry 11. Assist: Alston e Scola 5.
Minnesota: Gomes 20 (8/15), Brewer 16. Rimbalzi: Gomes e Jefferson 6. Assist: Telfair 6.
Denver-Orlando 113-103
I Magic conducono di due punti (84-86) alla fine del terzo quarto, ma Denver prevale nell’ultimo periodo che vede protagonista Anthony Carter con 14 punti dei suoi 21 totali. Dwight Howard ottiene la 33º doppia doppia della stagione continuando a guidare la speciale categoria, mentre Hedo Turkoglu ha una serata negativa e segna solo 8 punti con 3/15. Oltre ad Allen Iverson, Carmelo Anthony e Carter, i Nuggets hanno una solito contributo dalla riserva Linas Kleiza che realizza 18 punti in 21’.
Denver: Anthony 32 (11/20), Iverson e Carter 21. Rimbalzi: Camby 12. Assist: Iverson 13.
Orlando: Lewis 21 (8/15), Howard 20. Rimbalzi: Howard 13. Assist: Nelson 8.
L.A. Lakers-Milwaukee 110-105
Kobe è ammalato, ma a vederlo in campo non sembrerebbe proprio: la stella dei Lakers stringe i denti da vero leader e segna 37 punti in 37 minuti, con 5/9 da tre, 5 rimbalzi, 7 assist, 2 palle recuperate e solo una persa. Accanto a Bryant, viene fuori un eccellente Bynum che registra una doppia doppia con 17 rimbalzi (career high) e 25 punti (8/13). Il pubblico dello Staples Center ormai non si accontenta più di assistere a un’altra convincente vittoria e urla “we want tacos!” (vogliamo i tacos) ininterrottamente negli ultimi minuti. I gialloviola devono tenere gli avversari sotto i 100 punti affinché i tifosi abbiano diritto a mangiare tacos gratis, ma Charlie Bell li ammutolisce a 11” dalla fine con la tripla del 102-110, prendendosi poi i fischi dell’intera arena. A parte la piccola delusione, con il record dei Lakers a 24-11, per i tifosi è arrivato il momento di sognare, specialmente visti gli immensi progressi del centro Bynum.
L.A. Lakers: Bryant 37 (12/25), Bynum 25. Rimbalzi: Bynum 17. Assist: Bryant 7.
Milwaukee: Williams 28 (10/21), Redd 22. Rimbalzi: Bogut 11. Assist: Williams 6.
Seattle-Dallas 70-90
Rispettando il pronostico, Dallas allunga la striscia vincente a sei partite vincendo facilmente a Seattle. Nowitzki segna 20 punti nei primi tre quarti, mentre Durant soffre tremendemente la marcatura fisica di Josh Howard e chiude con 4/13. Dallas non ha bisogno di produrre un grande sforzo considerato il livello dell’avversario e chiude con 41% al tiro, ma Seattle fa peggio con il 35%.
Seattle: Szczrbiak 17, Durant e Collison 15. Rimbalzi: Thomas 15. Assist: Durant 6.
Dallas: Nowitzki 20 (5/(10), Howard 18. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Harris 4.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 16/1/2008, 16:12




Nenè, la vittoria più bella

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Giorni di paura per Nenè, ala forte dei Denver Nuggets: il brasiliano è stato operato per tumore e resterà fuori dai campi a tempo indeterminato, anche se il decorso della sua situazione clinica sembra favorevole.

Il giocatore era da tempo fuori squadra e si sapeva solo che era alle prese con una malattia seria: alla fine la la franchigia e il giocatore hanno rilasciato un comunicato ufficiale che spiegava la situazione, ovvero che al giocatore era stato scoperto un tumore al testicolo, tumore rimosso chirurgicamente al Denver Health Medical Center.

"Nenè sta recuperando bene ed è in buone condizioni - ha spiegato il dottore Fernando J. Kim - Settimana scorsa il medico della squadra, i dottore Saurabh Mangalik, ha scoperto casualmente questo tumore al testicolo destro e abbiamo deciso di operarlo immediatamente ".

In attesa che la biopsia stabilisca la natura maligna o meno del tumore, intanto Nenè ha sicuramente fatto un importante passo in avanti per la sua salute.

"Voglio ringraziare i miei tifosi e i miei compagni, l'organizzazione dei Nuggets e tutti quelli che mi hanno aiutato - ha fatto sapere il brasiliano tramite il comunicato - La mia vittoria è anche la loro: grazie per essere stati con me in questo momento. Lo ricorderò sempre con affetto. Ringrazio Dio che questo tumore sia stato scoperto in una ".

A rivelare lo stato di salute di Nené ai suo i compagni era stato invece il coach dei Nuggets George Karl, un persona che ha avuto più volte a che fare con la terribile malattia: lui stesso è infatti stato operato per tumore alla prostata mentre suo figlio Coby si è dovuto sottoporre più a cicli chemioterapici per un tumore alla tiroide, fino a riuscire ad entrare nel roster dei Los Angeles Lakers.

"Non posso negare che parlare della situazione di Nené rappresenti per me una faccenda decisamente più emotiva che non di altre circostanze - ha spiegato coach Karl - Come persona che ha vinto la battaglia con il cancro e come persona che ha visto suo figlio avere a che fare con la malattia, so per esperienza diretta le sensazioni e le paure che si provano. Il nostro impegno è quello di assistere Nené e stargli a fianco come una famiglia. In questo momento il basket è in fondo alle nostre priorità. Vogliamo solo che guarisca".

Per Nenè, che al momento dello stop, aveva una media di 6.4 punti e altrettanti rimbalzi a partita, non è stato ancora ovviamente stilato un piano per il rientro in campo, anche se i medici paiono ottimisti su un suo futuro ritorno all'attività professionistica. A proposito di Denver: dopo l'annuncio del giocatore, nella nella notte di martedì i Nuggets hanno poi perso la partita in programma ad Atlanta ma la vera vittoria il team del Colorado l'aveva già ottenuta. Come Nené.
 
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