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giuli@46
view post Posted on 23/1/2008, 18:59




Milano, è Diener l'ultimo colpo?

L'Olimpia Milano sembra aver individuato l'ultimo colpo di mercato per cercare il definitivo rilancio della squadra: si tratta di Drake Diener, guardia della Pierrel Capo D'Orlando, uno dei giocatori rivelazione della stagione e quinto realizzatore dell'A1 a 18.2 punti per partita con un "high" di 34 realizzato proprio contro l'Armani Jeans al Palalido.

Per strappare l'ex-Blue Demon di DePaul alla società siciliana, l'Olimpia è pronta a mettere sul piatto un sostanzioso buy-out: l'offerta milanese intriga non poco i siciliani, che potrebbero mettere a bilancio un guadagno netto - l'Orlandina ha preso il giocatore gratis la scorsa estate - evitando al tempo stesso di vederlo partire a giugno a parametro zero quando gli scadrebbe il contratto.

Dal canto suo, Diener avrebbe già raggiunto un accordo di massima con il club milanese, che gli avrebbe proposto un ingaggio molto più alto dei circa centomila euro stagionali percepiti attualmente a Capo D'Orlando, grazie anche al "bonus" messo a disposizione dal main sponsor.

Per fare posto a Diener, l'Armani lascerebbe libero Will Conroy mentre in biancorosso resterebbe Tony Giovacchini, grazie sia al suo passaporto italiano che alle sue doti difensive molto apprezzate da Caja.

Sfumata dunque l'ipotesi legata a Dante Calabria, con il giocatore della Fortitudo che sarebbe arrivato a Milano in cambio di Pietro Aradori - che potrebbe ora restare, anche se l'arrivo di Diener sembrerebbe togliergli ulteriore spazio - prima di essere bocciato pare, tra l'altro, su indicazione anche dell'entourage di Giorgio Armani.

E la Pierrel? La società siciliana avrebbe già in casa il sostituto di Diener in Colin Falls: finora l'ex-Fighting Irish di Notre Dame non è ancora sceso in campo causa infortunio ma in casa Orlandina sono convinti delle sue qualità, convinzione dimostrata dal fatto che pochi giorni il direttore sportivo Gianmaria Vacirca gli abbia prolungato il contratto fino al 2009.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 27/2/2008, 11:12




Lakers, ci pensa sempre Kobe
Shaq-Suns, lavori in corso


Los Angeles, con Bryant tonico soprattutto nell'ultimo quarto, piega Portland e si candida alla leadership nella West conference. Phoenix vince con Nash, ma anche con la prima doppia-doppia del nuovo acquisto O'Neal. Miami torna a vincere, colpo di Orlando in casa dei Nets


Los Angeles Lakers-Portland Trail Blazers 96-83
I gialloviola ormai credono nella lotta per il primo posto a Ovest, e mantengono una gara di vantaggio sui San Antonio Spurs e i Phoenix Suns, con il loro record di 40-17. E dire che nella passata stagione avevano vinto solo due gare in più e Kobe non lesinava propositi bellicosi. Tutto passato, sembra, e il numero 24 ha messo 11 punti nell'ultimo quarto per chiudere i conti contro la formazione di McMillan, ben coadiuvato dal solito Gasol da doppia-doppia. Portland, senza l'infortunato Brandon Roy, ha fatto fatica in attacco come del resto nell'ultimo periodo di questa stagione: è arrivata la sesta gara sulle ultime sedici con meno del 40% nel tiro dal campo, anche se l'assenza del Rookie dell'anno 2007 e del tiratore James Jones (49.3% da fuori, 2° nella Lega) sono valide attenuanti. I Lakers erano partiti male e hanno però dovuto rimontare dal -15, andando in vantaggio nell'ultimo quarto con un 2+1 firmato Turiaf (67-65) e scappando via con un break di 14-2 chiuso dalla tripla di Jordan Farmar (81-71 a 5'54 dalla fine). Per il playmaker gialloviola è arrivato il personale career-high nei punti. McMillan, espulso per proteste a 3'05 dalla fine, deve pensare a come rimettere a posto le cose per i suoi Blazers, che dopo la serie di 17 vittorie in 18 gare hanno perso 15 delle ultime 22 e soprattutto 8 delle ultime 9 partite.
LA Lakers: Bryant 30 (10/21, 1/4, 7/8 tl), Farmar 21, Gasol 15, Vujacic 12. Rimbalzi: Odom 11. Assist: Bryant 7.
Portland: Aldrigde 24 (10/18, 0/1, 4/4 tl), Outlaw 18, Blake 17, Webster 12. Rimbalzi: Przybilla 16. Assist: Blake 15.
Miami Heat-Sacramento Kings 107-86
Decima vittoria stagionale per i campioni del 2006, che hanno messo un termine alla serie di 11 sconfitte consecutive, ma che con il successo sulla squadra di Reggie Theus hanno vinto due partite sulle ultime 28. "So quello che c'è da fare, ma non so da dove cominciare", ha detto Pat Riley a proposito di come poter invertire la tendenza. La svolta della gara è arrivata nel terzo quarto, quando i padroni di casa hanno costretto i Kings a tirare un misero 2/20 dal campo, stabilendo un record difensivo della franchigia. "È stato il miglior terzo quarto che abbiamo giocato in due anni", ha detto la stella Dwyane Wade, mentre Theus non ha trovato nulla da salvare della gara dei suoi. Curiosità: si è interrotta la serie di sold-out ai botteghini per Miami, dopo 125 partite.
Miami: Marion 24 (9/13, 1/1, 3/3 tl), Haslem 17, Wade 15, Blount 14, Barron e Davis 11, Williams 10. Rimbalzi: Blount 9. Assist: Wade e Williams 9.
Sacramento: Hawes 16 (7/10, 2/4 tl), Martin e Artest 14. Rimbalzi: Moore 9. Assist: Udrih 3.
New Jersey Nets-Orlando Magic 92-102
Importante vittoria per gli uomini di Stan Van Gundy, che si confermano la terza forza a Est. Malgrado un eccellente 10/16 di squadra nel tiro dalla lunga distanza, i Nets si sono dovuti arrendere al talento di Hedo Turkoglu: per l'ex stella dell'Efes Pilsen Istanbul 17 dei 25 punti totali sono arrivati nell'ultimo quarto. Giunto alla tredicesima gara stagionale con almeno 10 punti segnati nell'ultimo quarto, Turkoglu ne ha messi proprio 10 nel break che ha portato i Magic sul +7 a 2'55 dal termine (da 78-81 a 90-83), e a nulla sono serviti gli sforzi offensivi di Vince Carter e l'attività sotto canestro di Josh Boone contro Dwight Howard, che ha fatto registrare la cinquantesima doppia-doppia stagionale.
New Jersey: Carter 26 (8/17, 3/6, 1/2 tl), Jefferson 20, Boone 12, Nachbar 11, Williams 10. Rimbalzi: Boone 11. Assist: Williams 8. Orlando: Turkoglu 25 (5/9, 3/4, 7/8 tl), Lewis 25 (4/6, 3/4, 8/12 tl), Howard 17, Evans e Dooling 14. Rimbalzi: Howard 10. Assist: Nelson 5.
Milwaukee Bucks-Cleveland Cavaliers 105-102
Terza vittoria consecutiva per la squadra allenata da Larry Krystkowiak, dopo quelle ottenute su Detroit e Denver. Per farlo c'è voluta la tripla allo scadere di Michael Redd, l'unica della sua partita, che ha detto di aver segnato il primo buzzer-beater della sua carriera. Grande serata anche per Mo Williams, che ha messo a segno il suo high stagionale, mentre dall'altra parte LeBron James, impeccabile da un punto di vista individuale, fatica a trovare l'intesa con i nuovi compagni dopo il maxi-scambio con Chicago e Seattle. Proprio lui aveva segnato il 102 pari a 5.9 secondi dalla fine prima della prodezza di Redd. Sia lui che coach Mike Brown, però, hanno avuto da ridire sull'arbitraggio, riferendosi in particolare al -23 nei tiri liberi tentati (37-14 pro Bucks).
Milwaukee: Williams 37 (9/16, 3/6, 10/10 tl), Redd 25, Bogut 16, Mason 11, Villanueva 10. Rimbalzi: Mason 11. Assist: Williams 6.
Cleveland: James 35 (15/21, 1/3, 2/5 tl), Szczerbiak 13, Jones e Smith 12, Brown 10. Rimbalzi: Wallace 11. Assist: West 7.
Minnesota Timberwolves-Utah Jazz 111-100
Con una grande prova difensiva (24 palle perse provocate e 6/21 concesso al tiro nell'ultimo quarto, 39-28 il parziale) i giovanotti di Randy Wittman hanno fatto arrabbiare Jerry Sloan e sconfitto i suoi Jazz. "Quando perdi così tanti palloni significa che non sei concentrato sulla partita" ha detto Sloan. I Wolves stanno lavorando per far crescere la loro squadra sull'asse composto da Randy Foye e Al Jefferson, ma se quest'ultimo è quasi sempre immune da critiche, per la guardia c'è la necessità di dare maggiore continuità di rendimento. «Dobbiamo avere pazienza con lui, sappiamo che può ancora avere alti e bassi. Gli serve fiducia», ha detto coach Wittman, che ha visto la sua squadra segnare 28 tiri liberi su 39, entrambi dei season high.
Minnesota: Jefferson 22 (7/16, 0/1, 8/10 tl), McCants 22 (7/14, 1/3, 5/8 tl), Gomes e Foye 20, Telfair 12. Rimbalzi: Gomes 11. Assist: Telfair 4. Utah: Boozer 34 (9/16, 16/18 tl), Williams 18, Okur 11, Harpring 10. Rimbalzi: Okur 11. Assist: Williams 9.
Memphis Grizzlies-Phoenix Suns 113-127
Continuano i lavori in corso in casa D'Antoni per inserire Shaquille O'Neal: l'ex Lakers non ha giocato l'ultimo quarto ma ha portato a casa la prima doppia-doppia da quando è in Arizona, così come Steve Nash ha fatto registrare la sua prima gara in doppia cifra per assist da quando c'è il numero 32 in area. "Avevamo bisogno di corsa, non aveva senso tenere Shaq in campo contro dei tiratori da 3", ha detto D'Antoni per motivare la scelta di tenerlo seduto negli ultimi 12'. "Dobbiamo sistemare molte cose per incorporarlo al meglio nel nostro sistema - dice Nash - e potremmo anche impiegarci tutte le restanti partite di regular season". I Grizzlies avevano rimontato dal -14 per passare avanti con la tripla di Rudy Gay a 10' dalla fine, ma un break di 19-8 per i Suns ha rimesso le cose a posto. Memphis: Gay 36 (10/18, 4/9, 4/4 tl), Navarro 23, Warrick 16, Milicic e Conley 15. Rimbalzi: Warrick 11. Assist: Conley 11.
Phoenix: Stoudemire 25 (11/13, 3/4 tl), Nash 25 (5/6, 3/5, 6/6 tl), Hill 23, Barbosa 17, Diaw 15, O'Neal 13. Rimbalzi: O'Neal 11. Assist: Nash 13.
Houston Rockets-Washington Wizards 94-69
I texani hanno reagito all'infortunio di Yao Ming confezionando con la difesa la tredicesima vittoria consecutiva: gli uomini di Rick Adelman hanno concesso appena 23 punti nei primi due quarti agli ospiti (senza Butler e Arenas, va ricordato), chiudendo a +28 all'intervallo. I Rockets ora inseguono il record di franchigia nella striscia di vittorie (15, stabilito nella stagione 1992/93 e pareggiato in quella successiva) ma è chiaro che il 41enne Dikembe Mutombo o la sperimentale alternativa Carl Landry faranno fatica a compensare l'assenza dell'All-Star cinese da qui alla fine della stagione. "Perdere Yao è un colpo durissimo - dice Tracy McGrady - ma dobbiamo continuare a credere nella nostra forza e difendere duro". Houston: Head 18 (4/7, 3/9, 1/2 tl), Scola 14, Alston 13, Landry 12, McGrady 11. Rimbalzi: Battier 9. Assist: Jackson 7.
Washington: Jamison 18 (6/11, 2/4), Young 16, Pecherov 11. Rimbalzi: Jamison e Haywood 9. Assist: Daniels 6.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 9/3/2008, 11:52




Atlanta vince due volte
Houston fa 18 di fila



Gli Hawks vincono due partite in una sola sera recuperando i 51,9 secondi rimasti in sospeso con Miami dal 19 dicembre. I Rockets non si fermano più e si avvicinano alla vetta della Western Conference. Nowitzki diventa il miglior marcatore di tutti i tempi di Dallas


NEW YORK, 9 marzo 2008 - Curioso ad Atlanta, dove gli Hawks vincono due partite in una sola sera recuperando i 51.9 secondi rimasti in sospeso con Miami dal 19 dicembre. Vittoria consecutiva numero 18 per Houston che si avvicina alla vetta della Western Conference. Nowitzki diventa il miglior marcatore di tutti i tempi di Dallas. Bene Boston a Memphis, Cleveland vince ancora con super LeBron.
Atlanta Hawks-Miami Heat 97-94
Doppietta in una sera per gli Atlanta Hawks, che si ripiazzano per l’ottavo posto nei playoff (26-36 il record): la serata è iniziata con il recupero dei 51.9 secondi relativi alla gara del 19 dicembre dal risultato sospeso sul 114-111, in virtù delle proteste di Miami per un sesto fallo di Shaquille O’Neal erroneamente segnalato dal tavolo. Il punteggio è rimasto identico e quindi gli Hawks hanno festeggiato la prima vittoria della serata, prima di giocare dopo un quarto d’ora di pausa la partita regolarmente programmata in calendario. “È stata una cosa stranissima giocare 51 secondi prima di un’altra partita”, ha commentato Wade, “ma è stato divertente”. Anche l’arbitro Scott Foster non si è risparmiato una battuta: “I 51 secondi? Il miglior arbitraggio della mia carriera, nemmeno un errore!”, ha detto divertito. E con un Joe Johnson favoloso gli uomini di Mike Woodson hanno fatto due su due. La gara l’avevano iniziata meglio gli ospiti (26-33 dopo il primo quarto), rientrati però offensivamente nei ranghi con il passare dei minuti. Atlanta ha rimontato e toccato anche 9 punti di vantaggio nel terzo quarto (tripla di Bibby e schiacciata di Childress per il 76-67), mentre Miami non è riuscita a concretizzare il suo tentativo di rimonta nell’ultimo minuto, quando Wade e Davis hanno sbagliato da fuori.
Atlanta: Johnson 39 (10/17, 5/10, 4/4 tl), Smith 13. Rimbalzi: Smith 8. Assist: Johnson 8.
Miami: Davis 27 (6/9, 5/7), Wade 24, Marion 14, Blount 13. Rimbalzi: Marion 13. Assist: Wade 8.
Houston Rockets-New Orleans Hornets 106-96
Diciotto. Sono tante le vittorie consecutive dei Rockets, che agganciano New Orleans al terzo posto della Western Conference e sembrano non sentire ancora gli effetti dell’infortunio di Yao Ming (e non c’era nemmeno Landry). “Ma noi non pensiamo ai record, ci stiamo preparando ai playoff”, assicura McGrady, “perché in passato abbiamo avuto altri momenti positivi in regular season. Ora vogliamo essere concreti anche dopo”. T-Mac ha indicato la via ai compagni con la sua quarta gara stagionale con oltre 40 punti a segno. Houston ha preso in mano la gara con un 14-0 nel secondo quarto (con 8 di McGrady, 40-28 a 5’54 dall’intervallo) e ha chiuso la partita con un 10-2 per iniziare l’ultimo quarto, con le triple di Head e Battier per rispondere al solito immenso Chris Paul (91-74 a 9’55 dalla fine). Per i Rockets è stata la dodicesima vittoria in casa, la serie più lunga dalla stagione 1993-94, che i texani terminarono vincendo il titolo.
Houston: McGrady 41 (14/19, 3/8, 4/4 tl), Alston 20, Battier 10. Rimbalzi: Hayes 9. Assist: McGrady 9.
New Orleans: Paul 37 (12/21, 3/5, 4/4 tl), Chandler 15, Stojakovic 13, Peterson 12. Rimbalzi: Chandler 16. Assist: Paul 11.
Utah Jazz-Denver Nuggets 132-105
Un festival offensivo di Mehmet Okur ha lanciato i Jazz in un secondo quarto da record (43-28): il centro turco ha messo quattro delle sue sei triple (record in carriera) in questa frazione della gara, e Utah ha chiuso avanti all’intervallo addirittura per 77-54. Impotenti i Nuggets, che hanno dimostrato una volta di più la loro fragilità difensiva. Per i Jazz è la diciottesima vittoria consecutiva in casa, ne manca una sola per pareggiare il record della franchigia, ma soprattutto hanno messo quattro partite di distanza su Denver per la leadership della Northwest Division.
Utah: Okur 27 (3/4, 6/7, 3/4 tl), Boozer 23, Millsap 16, Williams 14, Miles 13, Korver 12, Harpring 10. Rimbalzi: Boozer e Okur 11. Assist: Williams 16.
Denver: Iverson 28 (9/14, 1/3, 7/10 tl), Anthony 24, Smith 16, Kleiza 14. Rimbalzi: Camby 9. Assist: Iverson e Carter 4.
Dallas Mavericks-New Jersey Nets 111-91
Jason Kidd affrontava per la prima volta la sua ex squadra, e i Mavs hanno interrotto una pericolosa serie di tre sconfitte regolandoli già nella prima metà di gara (52-34). Bella serata per Brandon Bass, al suo massimo in carriera, ma soprattutto per Dirk Nowitzki, che ha superato di un punto Rolando Blackman nella classifica dei migliori realizzatori di sempre dei Mavericks (16.644 punti per il tedesco). Blackman lo ha incoronato: “È bellissimo vedere qualcuno come lui diventare una grande star. Sono felice che sia stato Dirk a battere il mio record”. Nowitzki si sta ritagliando uno spazio come futura leggenda della NBA: da quando è entrato nella NBA (stagione 1998-99) solo Kobe Bryant e Allen Iverson hanno segnato più punti di lui.
Dallas: Nowitzki 34 (8/15, 2/3, 12/12 tl), Stackhouse 20, Bass 19. Rimbalzi: Nowitzki e Allen 9. Assist: Kidd 13.
New Jersey: Jefferson 22 (7/17, 8/10 tl), Williams 15, Carter e Nachbar 13. Rimbalzi: Nachbar 9. Assist: Carter 3.
Orlando Magic-Golden State Warriors 95-104
Per una volta, Baron Davis e compagni hanno vinto con la difesa. Dopo un bell’inizio degli Orlando Magic (34-22 a 1’39 dalla fine del 1q con la tripla di Bogans), i Warriors hanno letteralmente messo il lucchetto al proprio canestro, concedendo appena 59 punti con il 36% dal campo ai padroni di casa negli ultimi tre quarti, malgrado l’inevitabile doppia-doppia di Dwight Howard. Golden State ha vinto la partita sul piano dell’aggressività: 27-7 nei punti in contropiede, 12-2 sui secondi tiri, 33-16 il parziale di un favoloso terzo quarto iniziato sul -8. “Non ci sono scuse. Ci hanno battuti sul piano dell’energia”, conferma il coach dei Magic, Stan Van Gundy.
Orlando: Howard 26 (8/14, 10/14 tl), Turkoglu 23, Lewis 21, Nelson 10. Rimbalzi: Howard 12. Assist: Nelson 5.
Golden State: Davis 33 (12/23, 1/4, 6/8 tl), Jackson 20, Ellis 16, Harrington 14. Rimbalzi: Pietrus 11. Assist: Harrington 4.
Memphis Grizzlies-Boston Celtics 89-119
Ottava vittoria consecutiva per i Celtics, che avevano già chiuso la pratica nel primo quarto (37-20 con il 74% dal campo) contro una squadra che sta già sfogliando la margherita per capire qual’è il giocatore dei sogni da scegliere al Draft. “Abbiamo mosso molto bene la palla e siamo stati subito aggressivi, è stato ottimo iniziare la gara così”, ha detto Ray Allen. Nel 4/15 dal campo di Rudy Gay ci sono tutte le difficoltà attuali di Memphis, che dalla partenza di Gasol hanno capito di non aver nulla da chiedere a questa stagione.
Memphis: Warrick 15 (4/9, 7/9 tl), Gay 13, Conley 11, Milicic 10. Rimbalzi: Warrick 5. Assist: Lowry 4.
Boston: Allen 23 (4/5, 5/8), Pierce 19, Garnett 17, Posey 15, Perkins 13. Rimbalzi: Perkins 11. Assist: Rondo 9.
Cleveland Cavaliers-Indiana Pacers 103-95
La città di Cleveland è stata letteralmente sommersa dalla neve, ma ci ha pensato LeBron James a riscaldare i tifosi presenti alla Quicken Loans Arena. Un’altra prova superlativa in attacco, praticamente – e nuovamente – il 40% della produzione per coach Brown. “Come attaccante non ha eguali nel mondo”, ha detto di lui il coach dei Pacers Jim O’Brien. I Cavs hanno dominato il primo tempo (34-17 dopo 12’) anche con un grande Varejao (12 punti e 12 rimbalzi all’intervallo), poi hanno subito il progressivo rientro degli ospiti fino al -4 con le triple di Daniels e Granger (97-93), ma la quinta tripla di LeBron ha rimesso a posto le cose (+7 a 1’21 dalla fine), lasciando ai tiri liberi di Delonte West e Varejao il compito di finire il lavoro.
Cleveland: James 38 (6/16, 5/8, 11/12 tl), Varejao 15, West 14, Smith 12, Szczerbiak 11. Rimbalzi: Varejao 16. Assist: Varejao e West 6.
Indiana: Granger 19 (5/6, 3/6) Murphy e Daniels 17, Murray 13, Dunleavy 11. Rimbalzi: Murphy e Foster 7. Assist: Diener 7.
New York Knicks-Portland Trail Blazers 114-120 dts
Il piccolo grande uomo Nate Robinson ha giocato la miglior partita della sua carriera, ma è riuscito solamente ad allungare la partita anzichè vincerla. “Ha giocato una grande partita, è sempre bello giocare contro di lui”, ha detto la star di Portland Brandon Roy, originario di Seattle come Robinson. I Blazers avevano iniziato benissimo (36-24 nel 1q), ma hanno dovuto subire la rimonta di New York concretizzatasi nei 22 punti di Robinson nell’ultimo quarto, compreso il canestro del pareggio alla fine dei regolamentari (108-108). Poi un 8-1 Blazers per iniziare il supplementare (4 a testa di Roy e Aldridge) ha deciso la contesa.
New York: Robinson 45 (14/22, 2/6, 11/13 tl), Richardson 20, Jones 17, Lee 14. Rimbalzi: Lee 14. Assist: Robinson 6.
Portland: Roy 27 (11/19, 1/3, 2/2 tl), Aldridge 22, Webster e Blake 15, Jack 13. Rimbalzi: Przybilla 11. Assist: Blake 10.
Washington Wizards-Charlotte Bobcats 97-100
Quinta vittoria consecutiva per i Bobcats, che allungano la miglior serie vincente della propria storia. “Questo significa molto per noi, è la dimostrazione che se giochiamo al meglio possiamo essere competitivi”, ha detto Jason Richardson, che ha segnato 16 dei 35 punti della sua squadra nel primo quarto (chiuso a +14). Nel finale Washington (che era 3-0 sui Bobcats nella stagione) si è riavvicinata con le triple di Roger Mason Jr. e Jamison, poi fino al -1 ancora con Mason (96-97 a 10 secondi dalla fine). Richardson ha replicato con due tiri liberi, e poi Stevenson, sempre dalla lunetta, ha messo il primo per il -2 (97-99) e sbagliato intenzionalmente il secondo per tentare il rimbalzo d’attacco, ma gli è andata male.
Washington: Jamison 30 (5/10, 4/8, 8/12 tl), Mason 15, Daniels 14, Stevenson e Young 11. Rimbalzi: Jamison 10. Assist: Stevenson 6.
Charlotte: Richardson 34 (8/11, 5/9, 3/4 tl), Carroll 23, Felton 14, Boykins 10. Rimbalzi: Okafor 9. Assist: Felton 12.
LA Clippers-Minnesota Timberwolves 96-99
Un eccellente Al Jefferson e un Randy Foye capace di pareggiare la sua miglior prestazione offensiva in carriera hanno condotto la rimonta dei ‘Wolves dal -13 (76-63 Clippers con la tripla di Barrett con 2’51 nel 3q). L’ex ala-centro di Boston ha messo 8 punti nel parziale di 14-4 che ha portato Minnesota in vantaggio 91-89 a 3’16 dalla fine, poi Foye ha messo gli ultimi sei punti per i suoi rispondendo alla tripla di Mobley e a Maggette. “Il coach mi ha dato la responsabilità di attaccare e di essere aggressivo, ed è ciò che ho fatto”, ha commentato la guardia di Minnesota.
LA Clippers: Maggette 29 (5/10, 3/6, 10/10 tl), Thornton 18, Kaman 16, Mobley 13. Rimbalzi: Kaman 13. Assist: Dickau e Mobley 5.
Minnesota: Jefferson 30, Foye 26, Gomes 17, Smith 11. Rimbalzi: Jefferson 12. Assist: Foye 6.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 10/3/2008, 11:48




Shaq c'è, Phoenix risorge

Trascinati da O'Neal e Nash i Suns battono i campioni di San Antonio davanti agli occhi di Muhammad Alì e McCain. Bryant bloccato, Lakers beffati da Sacramento. Detroit già ai playoff, Philadelphia non si ferma più

EW YORK, 10 marzo 2008 - I Suns fermano i campioni NBA e fanno capire che tipo di influenza potrebbe avere questo Shaq nel loro gioco. I Lakers vengono battuti in casa da Sacramento, Detroit qualificata matematicamente per i playoff. Philadelphia alla vittoria numero 12 nelle ultime 15 partite.
Phoenix Suns-San Antonio Spurs 94-87
Fresco di 36esimo compleanno, Shaquille O’Neal ha regalato la sua miglior prestazione da quando è a Phoenix, ed è stato decisivo insieme a Steve Nash nel dare l’inerzia ai padroni di casa, costringendo i campioni Nba al secondo stop consecutivo. La partita è stata stupenda, in termini di intensità, e la Phoenix che non ti aspetti ha giocato una difesa super costringendo San Antonio a un misero 34.9% nel tiro dal campo. Gli Spurs, malgrado tutto, sembravano poter far propria la gara, quando Kurt Thomas aveva colpito dalla media distanza per il +5 (85-80) a 5’12" dalla fine. “Normalmente in quelle situazioni riusciamo a portare a casa la vittoria”, ha detto Tim Duncan, che ha sofferto contro la presenza in post basso di O’Neal. Lì invece è partito il parziale decisivo di 14-2 dei Suns: Steve Nash con la tripla del -2, poi 5 punti in fila di Stoudemire per il vantaggio Phoenix (88-85). La risposta è di Ginobili per il -1, Grant Hill infila dalla linea di fondo il nuovo +3 (90-87 a 1’15 dalla fine) e l’argentino degli Spurs sbaglia per due volte la replica, commettendo poi fallo su Bell. La guardia di coach D’Antoni, insieme a Nash, assicura la vittoria ai suoi compagni dalla lunetta. “Questa vittoria non significa che abbiamo risolto tutti i problemi - dice Steve Nash -, ma credo che siamo sulla strada giusta per arrivare ai playoff in una buona condizione”. Davanti alle illustri presenze di Muhammad Alì e del candidato repubblicano alle presidenziali, John McCain, Shaq (con 2 stoppate nel tabellino) è diventato il terzo giocatore della storia con almeno 26.000 punti, 11.500 rimbalzi e 2.500 stoppate, dopo Kareem Abdul-Jabbar e Hakeem Olajuwon.
Phoenix: Nash 19 (5/10, 2/2, 3/3 tl), Hill 18, Stoudemire 16, O'Neal 14, Bell 11, Barbosa 10. Rimbalzi: O'Neal 16. Assist: Nash 14.
San Antonio: Ginobili 22 (3/13, 4/6, 4/5 tl), Parker 21, Duncan 17, Thomas 11. Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Parker 5.
LA Lakers-Sacramento Kings 113-114
I Lakers non approfittano del ko di San Antonio per passare al comando da soli nella Western, anzi, vengono puniti da due tiri liberi di Beno Udrih a 4"6 secondi dalla fine. La risposta di Kobe Bryant, per una volta, si è spenta sul ferro. Sotto accusa la difesa dei padroni di casa, che ha concesso ben 71 punti in un primo tempo irreale (+11 Kings). Sacramento aveva sempre un vantaggio in doppia cifra a metà del terzo quarto (86-75), poi però i Lakers sono riusciti a tornare in partita pareggiando a quota 100 con Gasol a 5’56" dalla sirena, dopo la tripla importante di Vujacic. Sempre lo spagnolo darà il vantaggio ai padroni di casa a 15” dalla fine (su assist di Fisher), ma non basterà. “Faremo gli aggiustamenti necessari”, dice Bryant, spesso raddoppiato e autore di un inusuale 1/7 nel secondo tempo.
LA Lakers: Bryant 26 (7/15, 0/3, 12/15 tl), Gasol 25, Odom 16, Vujacic 15, Fisher 13. Rimbalzi: Odom 10. Assist: Gasol 9.
Sacramento: Udrih 25 (8/13, 1/3, 6/6 tl), Martin 21, Artest 17, Garcia 15, Moore e Hawes 14. Rimbalzi: Moore 9. Assist: Udrih 10.
Detroit Pistons-Chicago Bulls 116-109
I Pistons si assicurano matematicamente i playoff vincendo con un gran finale di Tayshaun Prince, che sembrava fuori dalla partita nel terzo quarto dopo un fallo di Larry Hughes. L’ala dei Pistons è rimasta a terra svariati minuti con una mano dolorante prima di rialzarsi e mettere due tiri liberi. “Lui è così, è un soldato. Riesce a giocare malgrado tutto”, dice Chauncey Billups. Proprio il playmaker è stato l’anima di Detroit (senza Rasheed Wallace, per Chicago non c’era Duhon) nel primo tempo (20 punti personali) chiuso a +11 (53-42) grazie a un parziale di 13-2, ma gli ospiti sono riusciti a restare attaccati alla partita. Poi ci ha pensato Prince: 15 punti negli ultimi 17 minuti. Suo il tiro del 93-90, poi un nuovo parziale (9-2) chiuso da Theo Ratliff ha dato un vantaggio confortevole alla squadra di Flip Saunders (102-94 a 4’31 dalla fine).
Chicago: Billups 34 (6/8, 3/4, 13/14 tl), Hamilton 23, Prince 21, Ratliff 10. Rimbalzi: McDyess 10. Assist: Hamilton 7.
Detroit: Gordon 27 (7/8, 3/4, 4/4 tl), Deng 21, Noah 15, Hughes 13, Gooden 11, Nocioni 10. Rimbalzi: Gooden 8. Assist: Hughes 5.
Milwaukee Bucks-Philadelphia 76ers 97-119
Vittoria preziosa per Phila, la dodicesima nelle ultime quindici gare. L’MVP? Il rookie Thaddeus Young, miglior marcatore senza fare rumore: “Ha segnato più di 20 punti e non abbiamo chiamato un solo gioco per lui. Ecco che giocatore è, tremendamente efficace”, dice il coach Mo Cheeks, che ha elogiato particolarmente la difesa dei suoi 76ers. Senza gli infortunati Mo Williams e Yi Jianlian, i Bucks hanno pagato carissimo anche l’inesistente apporto del pivot Andrei Bogut (1 punto e 2 rimbalzi), ed erano sotto di 22 già all’intervallo lungo (43-65). Per i 76ers era la prima di cinque partite in sette giorni: dopo questa serie di impegni capiremo a quale posto potranno ambire in sede di playoff.
Milwaukee: Villanueva 25 (10/18, 1/2), Redd 19, Bell 15, Mason 12. Rimbalzi: Villanueva 8. Assist: Bogut 7.
Philadelphia: Young 22 (8/11, 6/6 tl), Dalembert 18, Miller 16, Iguodala 15, Williams 13, Evans 11, Green 10. Rimbalzi: Dalembert 10. Assist: Miller 9.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 15/3/2008, 11:29




Houston non si ferma più
Boston e Lakers sconfitti


I Rockets battono Charlotte centrando la vittoria consecutiva n. 21, seconda striscia di sempre. Utah passa in casa dei Celtics, Los Angeles cade a New Orleans, San Antonio k.o. a Detroit


NEW YORK, 15 marzo 2008 - Houston arriva a 21 vittorie consecutive e si lascia alle spalle anche la striscia vincente di 20 di Milwaukee, conquistando da soli la seconda serie più lunga di sempre. Le sconfitte di San Antonio (a Detroit) e Lakers (a New Orleans) creano un vero e proprio ingorgo in testa alla Western Conference, mentre Utah va a vincere con grande autorità a Boston. Bella rimonta di Philadelphia a Chicago, quarta vittoria in fila per Dallas.
Houston Rockets-Charlotte Bobcats 89-80
A metà partita, con i Bobcats avanti per 43-38 (dopo essere stati a +11, 29-18), forse il passo verso la storia sembrava più difficile del previsto per Houston. Ma Tracy McGrady e compagni hanno cambiato marcia nella seconda metà di gara, vincendo la partita consecutiva numero 21 e conquistando – ora da soli – la seconda striscia vincente di sempre della storia NBA, lasciandosi alle spalle i 20 successi conquistati da Milwaukee. Ma non solo: complici le sconfitte di Spurs e Lakers, adesso i texani sono al vertice della Southwest Division, appaiati a Lakers e Hornets in vetta alla Western Conference. “È un momento che ricorderò per tutta la mia vita”, ha detto T-Mac, che ha sentito i suoi tifosi urlare “MVP! MVP!” a fine partita. I Rockets hanno cominciato la seconda parte della sfida con ben altro spirito, si diceva: e così è arrivato prima il sorpasso di Battier (tripla del 50-47) poi due canestri in fila di McGrady per il +9 (64-55 a 2’39 dall’ultima pausa). Nell’ultimo quarto, poi, Houston scopre un nuovo eroe: Mike Harris, ala 24enne prodotto firmato con un contratto di 10 giorni lo scorso 8 marzo: per lui 10 punti (con 3 schiacciate) nell’ultima frazione, compresi i 3 (canestro e fallo) del +14 (85-71 a 4’11 dalla fine). Houston, vale la pena ricordarlo, era alla nona partita senza Yao Ming e alla quarta senza Carl Landry, il suo sostituto nelle rotazioni.
Houston: McGrady 30 (11/20, 1/5, 5/8 tl), Alston 17, Scola 13, Battier e Harris 12. Rimbalzi: Battier 9. Assist: Alston, McGrady e Battier 4. Charlotte: Richardson 28 (8/15, 3/9, 3/4 tl), Okafor 23, Wallace 16. Rimbalzi: Okafor e Mohammed 9. Assist: Richardson 5.
Detroit Pistons-San Antonio Spurs 84-80
Come nella migliore tradizione delle sfide tra queste due formazioni, c’è stata difesa, intensità e tanto equilibrio, con un miglior inizio Spurs (26-20 il primo quarto) e il tentativo di strappo dei Pistons alla fine del terzo periodo (8-0 e 65-55 firmato da Stuckey). Fino alla fine, perché tutto si è risolto negli ultimi 21 secondi grazie alla freddezza di Richard Hamilton dalla lunetta. Dopo una stoppata determinante di Rasheed Wallace su Tim Duncan, “Rip” ha segnato subendo fallo da Tony Parker e siglando il 2+1 per il +4 (80-76) che sarà lui stesso ad assicurare con due successivi viaggi in lunetta, rendendo vani i punti veloci di Ginobili e Duncan. Se questa sarà la finale NBA, aspettiamocene una dello stesso tenore del 2005.
Detroit: Hamilton 25 (10/16, 0/2, 5/7 tl), Prince 17, Wallace 10. Rimbalzi: McDyess 17. Assist: Billups 8.
San Antonio: Parker 26 (12/18, 2/3 tl), Duncan 20. Rimbalzi: Duncan 10. Assist: Parker 7.
Boston Celtics-Utah Jazz 92-110
Un favoloso Deron Williams guida i Jazz per spezzare la serie di 10 vittorie consecutive di Boston. È lui che segna 13 punti nell’ultimo quarto, di cui sette nel parziale di 10-0 che ha definitivamente tagliato le gambe al Big Three e compagni (103-89 Jazz a 2’11 dalla fine). Utah ha iniziato meglio ed è stata sempre avanti, toccando 14 punti di vantaggio già nel secondo quarto con la tripla di Kyle Korver (48-34 a 6’26 dall’intervallo). “È stata una di quelle partite che segni in rosso sul calendario, una grande vittoria per noi. E Deron è stato incredibile”, ha detto a fine gara Carlos Boozer. Boston: Garnett 15 (6/12, 3/8 tl), Perkins 13, Rondo 12, Posey 11. Rimbalzi: Perkins 7. Assist: Garnett 6.
Utah: Williams 32 (6/9, 1/1, 17/18 tl), Boozer 17, Okur 12, Brewer e Korver 10. Rimbalzi: Boozer 12. Assist: Williams 8.
New Orleans Hornets-Los Angeles Lakers 108-98
Lakers sfortunati, perchè hanno dovuto rinunciare dopo 3’ a Pau Gasol per via di una distorsione alla caviglia sinistra. Con l’assetto vecchio, ossia con Bryant padrone di ogni possesso, i gialloviola hanno tenuto testa finchè hanno potuto contro Chris Paul, David West (fuori negli ultimi 7’, anche lui distorsione) e Tyson Chandler. Gli Hornets hanno segnato i primi 8 punti del terzo quarto per condurre 60-53. Bryant segna i 12 punti successivi dei Lakers e pareggia a quota 65, ma un 9-2 della coppia Paul-Chandler gli ha ridato 8 punti alla fine del 3q (80-72). A mettere il successo al sicuro, nell’ultimo quarto, ci pensa Stojakovic con due triple consecutive (100-85 a 5’35 dalla fine).
New Orleans: Paul 27 (7/14, 2/5, 7/12 tl), Stojakovic 15, Chandler 14, West 12, Pargo 11. Rimbalzi: Chandler 20. Assist: Paul 17.
LA Lakers: Bryant 36 (6/16, 4/7, 12/13 tl), Odom 15, Radmanovic 13, Farmar 12, Fisher 10. Rimbalzi: Odom 13. Assist: Walton 7.
Dallas Mavericks-Indiana Pacers 116-97
Con un parziale di 16-3 nel primo quarto, chiuso da due triple consecutive di Jason Terry (31-13) i Mavericks mettono in ghiaccio la quarta vittoria consecutiva, godendosi anche un Tyronn Lue perfetto con 13 punti e 5/5 dal campo da cambio di Jason Kidd, che a fine gara si è complimentato con il compagno. Tre triple in quattro minuti (di Kidd, Howard e Lue) nel terzo quarto, in seguito, scavano un divario incolmabile per i Pacers (74-51). I Mavericks avranno ora il quinto impegno consecutivo contro una squadra dell’Est (Miami) prima di cimentarsi contro Lakers, Celtics e Spurs. Un altro test per capire la loro forza.
Dallas: Nowitzki 21 (7/14, 1/3, 4/5 tl), Howard 18, Stackhouse e Terry 14, Bass e Lue 13. Rimbalzi: Dampier 12. Assist: Kidd 12.
Indiana: Murray 22 (6/15, 2/4, 4/4 tl), Dunleavy 18, Murphy 14, Daniels 12, Granger 11. Rimbalzi: Foster 8. Assist: Dunleavy 5.

Miami Heat-Orlando Magic 94-103
Il derby della Florida, particolarmente sentito dal coach dei Magic Stan Van Gundy (esonerato dagli Heat nell’anno del titolo), lo hanno vinto gli ospiti che però hanno dovuto sudare moltissimo contro un Jason Williams fenomenale, che ha tenuto in piedi i suoi fino alla fine. Eppure mancavano sette giocatori (compreso Marion, infortunato), e coach Pat Riley è sempre in giro a fare scouting. J-Will aveva dato anche 9 punti di vantaggio ai suoi nel secondo quarto (51-42) e ha messo anche 10 punti nell’ultimo quarto, quando però la gara ha preso la direzione di Orlando (tripla di Turkoglu a 42 secondi dalla fine, 99-92 Magic).
Miami: Williams 34 (9/14, 5/12, 1/1 tl), Cook 15, Davis 11, Anthony 10. Rimbalzi: Davis e Anthony 7. Assist: Williams 7.
Orlando: Nelson 21 (3/3, 3/4, 6/6 tl), Turkoglu 20, Howard 18, Lewis 15, Dooling 10. Rimbalzi: Howard 16. Assist: Nelson 7.

Chicago Bulls-Philadelphia 76ers 106-110
Altra occasione d’oro buttata via dai Bulls per avvicinarsi alla zona playoff, mentre i 76ers confermano di essere in un grande momento, soprattutto a livello di convinzione. Tra gli eroi della serata c’è Rodney Carney, autore insieme ad Iguodala della rimonta dal -18 (88-70 a 11’06 dalla fine). L’esterno di coach Cheeks ha segnato ben 12 punti nell’ultimo quarto: con la sua tripla e quella di Iguodala i 76ers hanno pareggiato a 98 a 3’11 dalla fine, poi ancora Carney dalla distanza ed è sorpasso (105-104 a 1’59 dalla sirena). Gordon, sul -3 a 8.2 secondi dal termine, ha la tripla del pareggio, ma la sbaglia.
Chicago: Deng 21 (10/20, 0/1, 1/2 tl), Sefolosha 20, Gooden 16, Hughes 15, Gordon 12. Rimbalzi: Gooden 9. Assist: Hinrich 6.
Philadelphia: Iguodala 25 (6/14, 1/3, 10/12), Miller e Carney 18, Evans 12, Dalembert e Williams 11. Rimbalzi: Dalembert 9. Assist: Miller, Iguodala e Williams 3.
Atlanta Hawks-Los Angeles Clippers 117-93
La gara si è giocata mentre sulla città di Atlanta si è abbattuta una vera e propria bufera, ma all’interno della Philips Arena i giocatori degli Hawks non l’hanno avvertita e hanno fatto polpette dei Clippers. Avanti di 15 già a metà partita (63-48), i californiani sono stati annientati nel terzo quarto da un Joe Johnson capace di mettere 21 punti in questa sola frazione, con 6/6 da 3 punti (96-71 dopo 36’). “Ci serviva una vittoria così, per dimostrare a noi stessi che possiamo giocare in questo modo”, ha detto Mike Bibby. Atlanta: Johnson 28 (3/6, 7/8, 1/1 tl), Smith 25, Bibby e Childress 14, Williams 12, Law 10. Rimbalzi: Pachulia 10. Assist: Bibby 14.
LA Clippers: Thomas 18 (6/9, 2/5), Thornton 18 (5/10, 0/2, 8/11 tl), Maggette 14, Mobley, Dickau e Parker 10. Rimbalzi: Thomas, Mobley, Thornton e Fazekas 5. Assist: Dickau 5.
Seattle SuperSonics-Minnesota Timberwolves 116-121
Partita divertente e con poca difesa tra due delle formazioni che ambiscono a una scelta molto alta al prossimo Draft per voltare pagina. La squadra allenata da Randy Wittman ha giocato meglio nell’ultimo quarto e mezzo nella propria metà campo, e tanto è bastato per portarsi a casa la quindicesima vittoria stagionale. I Wolves se ne sono andati alla fine del terzo quarto con un parziale di 16-2 (con 10 punti in fila dalla lunetta e le triple di McCants e Gomes) per condurre 92-82 e poi hanno iniziato meglio l’ultima frazione, con 4 punti consecutivi per il +13 (101-88 a 11’ dalla fine).
Seattle: Durant 24 (9/14, 0/1, 6/6 tl), Wilcox 20, Green 18, Ridnour 11, Petro e Watson 10. Rimbalzi: Wilcox 7. Assist: Watson 10
Minnesota: Gomes 23 (6/15, 2/3, 5/6 tl), Foye 21, Jefferson 16, Snyder 15, McCants 13, Brewer e Smith 11. Rimbalzi: Gomes 15. Assist: Foye 7.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 19/3/2008, 11:15




I Celtics alzano un muro
Si ferma la corsa di Houston


Boston difende alla grande e s'impone 94-74 sul campo dei Rockets che interrompono a quota 22 la striscia di vittorie. Bryant trascina i Lakers al successo a Dallas con un grande Nowitzki che sbaglia il tiro del sorpasso


NEW YORK, 19 marzo 2008 - I Celtics interrompono la striscia vincente di Houston, confermandosi la migliore squadra della Lega. Grande vittoria dei Lakers a Dallas, malgrado la rimonta dei texani dal -21. Detroit regola Denver con un festival offensivo, Phoenix passa a Portland e Miami vince la prima partita del mese.

Houston Rockets-Boston Celtics 74-94
Niente 23ª vittoria consecutiva per Houston, a fermare la storica striscia vincente della squadra di Adelman ci hanno pensato i Boston Celtics, al momento i numeri uno della Lega. Dopo la vittoria di San Antonio, un ulteriore legittimazione della propria forza contro le squadre dell’Ovest (sempre senza Ray Allen), mantenendo a 13 punti e 5/15 dal campo la coppia McGrady-Battier. Dopo una prima metà di gara in equilibrio assoluto (40-40), i Celtics sono volati via nel terzo quarto. Un parziale di 13-3 costruito da Rajon Rondo (6 punti) e Garnett (4) ha portato gli ospiti sul +13 (60-47), e i Rockets non hanno più trovato la chiave per battere la difesa di Boston (34 punti e 11/33 dal campo nella seconda metà della partita). Il massimo vantaggio per gli ospiti arriverà alla fine dell’ultimo periodo (94-69) con un Leon Powe inatteso protagonista dalla panchina (8/12 dal campo in 20’). “Mi è piaciuto tantissimo il modo in cui abbiamo difeso stasera”, ha detto poi Garnett, “abbiamo giocato con molta energia”. Gli fa eco Tracy McGrady: “Non ho mai visto nessuno difendere in questo modo: se giocano così ogni sera l’intera NBA è nei guai”. Quanto alla striscia vincente interrotta, in casa Rockets non se ne fa un dramma: “Abbiamo compiuto qualcosa di grande, e avremo qualcosa da raccontare ai nostri figli”.
Houston: Scola 15 (6/12, 3/6 tl), Alston e Harris 12, Brooks 10. Rimbalzi: Scola 8. Assist: McGrady 8.
Boston: Garnett 22 (9/20, 0/1, 4/4 tl), Powe 21, Pierce 20. Rimbalzi: Garnett 11. Assist: Pierce 5.

Dallas Mavericks-Los Angeles Lakers 100-102
Partita dai due volti: alla fine l’hanno spuntata i Lakers nel finale, dopo aver chiuso i primi due quarti con ben 21 lunghezze di vantaggio (59-38, con Bryant già a quota 20) prima di subire il recupero dei padroni di casa.
I Mavs, infatti, hanno prodotto uno spaventoso parziale di 23-3 a cavallo degli ultimi due quarti di gioco (74-79, con 9 punti di Nowitzki e 12 di Terry nel parziale), e a tenere avanti i Lakers ci ha pensato uno scatenato Radmanovic (3 triple in 2’, 90-78 a 7’31 dalla fine). Dallas però non cede: Josh Howard segna 6 punti in fila, e con due triple consecutive di Nowitzki è addirittura -1 (97-98 a 41” dalla sirena). Terry sbaglia il tiro del pareggio dopo i liberi di Odom, ma mette quello del nuovo -1 con 4” da giocare (100-101), commettendo fallo su Fisher subito dopo: il playmaker dei Lakers fa 1/2 dalla lunetta, ma Nowitzki sbaglia allo scadere il tiro del possibile sorpasso.
Dallas: Nowitzki 34 (8/16, 3/6, 10/12 tl), Howard e Terry 19. Rimbalzi: Nowitzki 11. Assist: Kidd 7.
L.A Lakers: Bryant 29 (10/19, 2/4, 3/6 tl), Radmanovic 21, Odom 17, Turiaf 11. Rimbalzi: Odom 17. Assist: Bryant 7.

Detroit Pistons-Denver Nuggets 136-120
Dopo aver vinto segnando 84 punti contro San Antonio, i Pistons danno dimostrazione di poter giocare anche con un avversario e uno stile contrapposto, battendo i Nuggets sul proprio terreno (42 assist, +28 a rimbalzo, oltre il 60% dal campo). Billups e compagni hanno approfittato delle croniche carenze difensive di Denver, sottolineate a fine gara dal coach George Karl, per chiudere avanti di 22 lunghezze a metà gara con un clamoroso 73-51. Denver rientrerà fino al -10 con un parziale di 16-2 (9 di Anthony) sull’83-73 a 4’35 dalla fine del terzo quarto, ma i padroni di casa non gli concedono di avvicinarsi oltre.
Detroit: Hamilton 24 (9/16, 2/3), Wallace 21, Maxiell 18, Hayes 17, Billups 14, Prince 13, Stuckey 11. Rimbalzi: McDyess e Maxiell 7. Assist: Billups 10.
Denver: Anthony 27 (6/12, 2/3, 9/12 tl), Iverson 20, Martin 16, Camby 15, Najera, Kleiza e Smith 10. Rimbalzi: Camby 11. Assist: Iverson 11.

Portland Trail Blazers-Phoenix Suns 98-111
“Stiamo migliorando, giocando di squadra, e io mi trovo sempre meglio”: le parole sono di Shaquille O’Neal ma potrebbe essere stato anche il pensiero comune dei Suns negli spogliatoi. La squadra di D’Antoni vince senza mai rischiare nulla a Portland, lasciando Brandon Roy a 3/14 dal campo avendo registrato l’ultimo svantaggio della partita sul 4-2 firmato da Aldridge, che ha tenuto in partita i suoi finché ha potuto (12 punti nella prima metà del terzo quarto, 66-70). I Suns hanno archiviato la pratica con un 18-5 a cavallo tra terzo e ultimo quarto (98-80 a 8’32 dalla sirena), con O’Neal a far sentire la sua presenza durante il parziale con due stoppate su Jarrett Jack.
Portland: Aldridge 31 (15/27, 1/2 tl), Outlaw 13, Frye e Jack 12, Blake 10. Rimbalzi: Aldridge 8. Assist: Roy 7.
Phoenix: Stoudemire 25 (8/17, 9/11 tl), Nash 22, O'Neal 16, Diaw e Barbosa 12, Hill 11. Rimbalzi: O'Neal 15. Assist: Nash 8.

Sacramento Kings-Golden State Warriors 122-105
I Kings spazzano via Marco Belinelli e compagni (ancora non entrato l’italiano) con un terzo quarto da 40 punti, dopo un sostanziale equilibrio nella prima metà di partita (con Baron Davis a quota 19 all’intervallo e +4 Kings, 61-57). Sacramento, guidata da Martin e Artest ma con tutto il quintetto base in doppia cifra, ha allungato con un parziale di 16-2 sul finire del terzo quarto (97-74 a 2’01 dall’ultima pausa), ma gli ospiti hanno reagito rimontando fino al -6 nell’ultimo quarto (107-101 a 5’35 dalla fine, con 6 punti di Brandan Wright). È l’ultimo sussulto per i Warriors, però: i Kings chiudono la saracinesca e non concedono nessun punto per oltre 4’ agli avversari, confezionando un 15-0 che chiude la partita.
Sacramento: Martin 34 (11/18, 2/4, 6/8 tl), Artest 26, Moore 19, Miller 14, Johnson 13. Rimbalzi: Miller 13. Assist: Johnson 13.
Golden State: Davis 24 (7/12, 2/6, 4/5 tl), Biedrins 13, Azubuike 12, Ellis 11, Harrington 10. Rimbalzi: Biedrins e Azubuike 8. Assist: Davis 8.

Chicago Bulls-New Jersey Nets 112-96
Sconfitti e sfortunati i New Jersey Nets, che hanno potuto avere in campo Devin Harris per soli 17’: il playmaker ex Dallas, infatti, è uscito per una distorsione alla caviglia destra a 1’56 dalla fine del secondo quarto.
La partita, però, era già stata ben indirizzata da parte dei Bulls, che hanno tenuto gli avversari a 8 punti segnati nel secondo quarto per chiudere a +24 all’intervallo (58-34). Abituati a regalare emozioni ai propri tifosi (ma subendo rimonte anziché farle), i Bulls avranno sudato freddo quando Richard Jefferson ha messo il tiro libero del -9 (79-70 a 11’21 dalla fine), ma stavolta i padroni di casa hanno reagito con un 15-2 risolutore grazie alle triple di Gordon, Hughes e Hinrich.
Chicago: Deng 20 (8/13, 4/4 tl), Gooden 19, Gordon 17, Hughes 16, Hinrich 14. Rimbalzi: Gooden 11. Assist: Hinrich 8
New Jersey: Carter 22 (8/14, 0/2, 6/6 tl), Jefferson 21 (5/12, 1/1, 8/10 tl), M. Williams 16. Rimbalzi: S. Williams 6. Assist: Carter 5.

Milwaukee Bucks-Miami Heat 106-112
Prima vittoria nel mese di marzo per Miami, che di questi tempi una rimonta dal -13 (49-62 a 7’17 dalla fine del terzo quarto) e 40 punti segnati nel solo ultimo quarto forse non osava nemmeno sperarli. E invece Milwaukee è costretta alla sesta sconfitta consecutiva dalle 6 triple segnate dagli Heat nell’ultimo periodo (3 delle quali di Chris Quinn) e dalla grande serata di Jason Williams, che ha partecipato al festival del tiro pesante (sua la tripla del 100-86 a 4’18 dalla sirena) e poi ha mantenuto il vantaggio di Miami dalla lunetta resistendo alla furiosa rimonta guidata da Mo Williams (15 punti negli ultimi 5’).
Milwaukee: Redd 27 (2/6, 4/8, 11/12 tl), Williams 26, Bell 15, Ruffin 14, Villanueva 10. Rimbalzi: Ruffin 16. Assist: Williams 11.
Miami: Williams 21 (0/6, 5/9, 6/7 tl), Quinn 17, Barron 16, Davis 14, Cook 12. Rimbalzi: Marion 12. Assist: Davis e Williams 10.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 26/3/2008, 11:06




San Antonio centra il poker

Ad Orlando gli Spurs centrano la quarta vittoria consecutiva e continuano il testa testa per la leadership a Ovest. Bene Chicago e Dallas, anche senza Nowitzki


MILANO, 26 MARZO 2008 - Quarta vittoria di fila per i San Antonio Spurs (a Orlando) e per i New Orleans Hornets (a Indianapolis): continua serratissima la lotta per il comando a Ovest. Chicago mantiene le sue speranze di playoff battendo Atlanta, Dallas (senza Nowitzki) passa sui Clippers.
Orlando Magic-San Antonio Spurs 97-107
Una strategia azzeccata e una buona dose di fortuna aiutano gli Spurs a vincere la loro quarta partita consecutiva. La strategia era quella di non concedere troppo da fuori ai letali tiratori di Orlando (7/16 di squadra, ottima percentuale ma pochi tiri per le proprie abitudini), la fortuna quella di aver affrontato degli avversari che dopo 10 minuti avevano già perso Hedo Turkoglu (polso) e Jameer Nelson (mascella), che per una sera sono stati degnamente rimpiazzati da Carlos Arroyo e Keith Bogans (14/26 dal campo in coppia, uscendo dalla panchina). E poi, quando conta gli Spurs sanno tirare fuori la loro arma principale, la difesa: 17 punti concessi a Orlando nel terzo quarto (chiuso avanti 80-73), poi 2 punti concessi in oltre 3 minuti nell’ultimo quarto, dopo la tripla di Rashard Lewis del -2 (85-87). Lì San Antonio costruisce un parziale di 9-2 (iniziato dalla tripla di Bowen e chiuso dai liberi di Duncan) che la porta sul 96-87 a 3’26 dalla sirena. Poi ci pensa super Ginobili a chiudere i conti facendosi mandare in lunetta da Orlando, che ha avuto una doppio dentello da Dwight Howard ma che, dovendo per forza andare dal suo centro, non ha trovato le alternative necessarie a sopperire il suo naturale creatore di gioco (Nelson) e lo straordinario Turkoglu di questi tempi.
Orlando: Howard 24 (10/18, 4/8 tl), Lewis 24 (4/7, 3/5, 7/8 tl), Dooling 19, Arroyo 17. Rimbalzi: Howard 21. Assist: Evans 7.
San Antonio: Ginobili 28 (9/14, 1/5, 7/7 tl), Finley 24, Duncan 19, Parker e Bowen 11. Rimbalzi: Duncan 15. Assist: Parker 9.
Indiana Pacers-New Orleans Hornets 106-114
Quarta vittoria in fila per gli Hornets, e se Chris Paul e David West hanno sempre questo impatto non c’è più da stupirsene. New Orleans continua a mantenere il suo piccolo vantaggio in testa alla Western Conference “e a meno di restare imbattuti da qui alla fine, la situazione cambierà ancora almeno 4 o 5 volte”, ha detto Paul. Gli Hornets, avanti 59-56 all’intervallo, hanno provato la fuga all’inizio del terzo quarto (72-58 con le triple di Paul e Stojakovic), ma con 9 punti di Shawne Williams e 7 di Granger nella prima metà dell’ultimo quarto i Pacers rientrano fino al -2 (100-98 Hornets a 5’03 dalla fine). Poi però tornano al lavoro West e Paul: 8 punti per l’uno, 6 per l’altro, tutti gli ultimi 14 punti degli Hornets portano la loro firma. E Indiana viene così condannata alla seconda stagione consecutiva con un record perdente (non accadeva dal 1989).
Indiana: Granger 26 (5/16, 3/7, 7/9 tl), Dunleavy e Williams 17, Harrison 12, Murphy 11, Diener 10. Rimbalzi: Foster 11. Assist: Diener 8. New Orleans: West 35 (14/24, 7/7 tl), Paul 31, Stojakovic 16, Chandler 15. Rimbalzi: West 16. Assist: Paul 14.
Dallas Mavericks-LA Clippers 103-90
Non c’è Nowitzki, ma c’è molto altro nei Mavericks di coach Avery Johnson: il miglior Josh Howard visto dall’arrivo di Kidd, i contributi in doppia cifra di Stackhouse e Dampier e una buona difesa bastano per aver ragione dei modesti Clippers. Dopo un inizio difficile (2 tiri segnati sui primi 11), Howard si è letteralmente scatenato a cavallo tra terzo e quarto periodo, segnando 20 dei 26 punti che hanno portato Dallas dal +2 (60-58) al +16 (86-70) a 9’22 dalla fine. I gialloblu non avevano né la forza né la consistenza per tentare la rimonta.
Dallas: Howard 32 (7/17, 1/5, 15/15 tl), Stackhouse 20, Dampier 19, Kidd 10. Rimbalzi: Dampier 17. Assist: Kidd 8.
LA Clippers: Maggette 21 (8/13, 0/1, 5/7 tl), Thomas 13, Mobley 11, Fazekas e Knight 10. Rimbalzi: Powell 8. Assist: Parker 3.
Utah Jazz-Charlotte Bobcats 128-106
Partita strana, dall’andamento ondivago, ma tutto sommato sempre sotto il controllo dei Jazz, capaci di accelerare quando è servito. I ragazzi di Sloan, infatti, hanno sempre condotto anche con larghi margini (16-4 alla fine del secondo quarto per chiuderlo sul 58-44, +20 alla fine del terzo), ma hanno dovuto controllare la rimonta ospite (14-0 d i parziale, con 7 di Boykins e 5 di Wallace), arrivati fino al -3 sul 101-98 con 6’15 da giocare. Poi Utah torna a macinare il suo gioco, trovando anche 5 triple (3 dello specialista Korver) per allargare il divario stavolta in maniera definitiva (121-104 a 2’13 dalla fine con la tripla di Williams).
Utah: Boozer 28 (10/17, 8/9 tl), Okur 20, Harpring 18, Kirilenko e Brewer 16, Williams 14, Korver 10. Rimbalzi: Boozer 13. Assist: Williams 14. Charlotte: Richardson 26 (4/8, 4/8, 6/6 tl), Wallace 21, Boykins 14, Felton 13, Carroll 10. Rimbalzi: Mohammed, Richardson e Dudley 5. Assist: Felton 6.
Portland Trail Blazers-Washington Wizards 102-82
Che i Blazers fossero una squadra vera lo avevamo capito ormai da tempo, quando invece di rassegnarsi all’assenza di Oden si sono addirittura messi a rincorrere un improbabile sogno playoff. Ieri sera, oltre alla prima scelta assoluta, sono venuti a mancare però anche Brandon Roy (appena 14’ in campo per un infortunio all’inguine) e LaMarcus Aldridge (caviglia), ma Portland è rimasta se stessa. Jarrett Jack, Martell Webster e Travis Outlaw hanno messo insieme 60 punti, alcuni dei quali fondamentali per il parziale di 17-4 che gli ha permesso di chiudere avanti di 16 la prima metà di gara (59-43). Sulla stessa scia, sempre loro tre hanno confezionato il parziale di 11-2 (70-48) che ha di fatto chiuso la gara all’inizio del terzo quarto. Portland: Webster 23 (5/8, 4/6, 1/1 tl), Outlaw 20, Jack 17, Frye 10. Rimbalzi: Przybilla 17. Assist: Blake 7.
Washington: Butler 19 (4/13, 2/7, 5/5 tl), Daniels 14, Mason 11. Rimbalzi: Jamison 8. Assist: Daniels 8.
Chicago Bulls-Atlanta Hawks 103-94
Il miglior Drew Gooden visto a Chicago regala ai Bulls la vittoria su Atlanta, mantenendo ancora qualche speranza di andare ai playoff (quelli dell’Illinois ora sono due partite sotto rispetto agli Hawks, ottavi). Dopo un sostanziale equilibrio nella prima parte della gara (53-51 Hawks) i Bulls costruiscono un parziale di 20-4 (6 di Noah e 6 di Gooden) per andare sul +16 (75-59), ma Atlanta reagisce e inizia meglio l’ultimo quarto. 6 punti in fila di Childress danno la scossa, e con 5 di Mike Bibby gli Hawks sono di nuovo a -2 (87-85 a 6’18 dalla sirena). Lì arriva anche il contributo di Ben Gordon, che con due tiri pesantissimi (tra cui la tripla del 97-90 a 1’30 dalla fine) restituisce l’inerzia della sfida a Chicago.
Chicago: Gooden 31 (12/23, 7/7 tl), Gordon 16, Deng e Hinrich 14, Noah 13. Rimbalzi: Gooden 16. Assist: Hinrich 10.
Atlanta: Childress 22 (7/10, 1/1, 5/5 tl), Bibby 18, Smith 16, Johnson 15, Williams 10. Rimbalzi: Horford 13. Assist: Bibby 7.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 29/3/2008, 10:09




SuperBryant, ma Lakers ko

Kobe ne segna 53, ma Memphis la punisce. Prova di forza dei Celtics che strapazzano New Orleans,ne approfittano gli Spurs che si riavvicinano al comando a Ovest. Orlando ottiene il nuovo record di franchigia: 24 vittorie esterne


NEW YORK, 29 marzo 2008 - I Celtics danno una grande prova di forza strapazzando New Orleans nel secondo tempo, ne approfittano gli Spurs che si riavvicinano al comando della Western Conference. Orlando ottiene il nuovo record di franchigia nelle vittorie esterne, 53 di Bryant non bastano ai Lakers di superare Memphis.

Boston Celtics-New Orleans Hornets 112-92
Sono i “Big Three” a trionfare nello scontro tra le due squadre che comandano Eastern e Western Conference in classifica, vendicando il successo degli Hornets per 113-106 dello scorso 22 marzo.
Quando la difesa di Boston si accende (32 punti concessi negli ultimi 2 quarti contro i 36 del secondo), non ce n’è per nessuno. Inoltre Boston aveva quella sconfitta a New Orleans da farsi perdonare, e soprattutto Kevin Garnett riteneva di avere un conto aperto con David West, che quella sera ne segnò 37. “Si, l’ho presa molto sul personale questa partita. Ero già concentratissimo durante l’allenamento per prepararla bene. Ho cercato di essere il più aggressivo che potevo”, ammette KG. E ha fatto bene, per i Celtics: proprio dopo aver incassato 2 punti da West in una gara ancora in equilibrio (72-68), i ragazzi di Doc Rivers hanno chiuso la porta in faccia all’attacco di New Orleans, fuggendo via in 5’ minuti (88-73, con 8 punti di Pierce e 6 di Rondo). Per iniziare l’ultimo quarto, tre triple di Eddie House in nemmeno 5’ hanno definitivamente mandato al tappeto Chris Paul e compagni (100-80 a 7’30 dalla fine). Il coach degli Hornets Byron Scott, a fine gara, ha espresso un parere sulla questione MVP: “Sarà uno tra Bryant, James e Chris [Paul]. Garnett? Sarebbe da premiare, ma accanto a lui ci sono Pierce e Allen, due giocatori da Hall of Fame”.
Boston: Pierce 27 (7/8, 0/3, 13/13 tl), Garnett 21, Rondo 17, R. Allen e Powe 12. Rimbalzi: Garnett 13. Assist: Pierce 9.
New Orleans: Paul 22 (5/12, 2/4, 6/8 tl), Stojakovic 17, West 14, Wells 13, Chandler 11. Rimbalzi: Chandler 8. Assist: Paul 10.

Philadelphia 76ers-Phoenix Suns 93-107
Un primo quarto stellare dei Suns mette subito a nanna le ambizioni dei 76ers di cogliere un altro successo di prestigio contro una Big della Western Conference: dopo 12 minuti i ragazzi di D’Antoni sono avanti 38-19, e toccano anche il +24 nel secondo quarto (50-26). Da lì in poi Phoenix ha semplicemente badato a gestire la gara, non andando mai più sotto la doppia cifra di vantaggio fino alla fine, evitando così di incassare la terza sconfitta consecutiva e mantenendosi vicina alla vetta a Ovest.
Philadelphia: Miller 16 (6/16, 0/1, 4/6 tl), Williams 15, Iguodala 13, Carney 12, Evans 10. Rimbalzi: Dalembert 15. Assist: Miller 10.
Phoenix: Stoudemire 22 (9/15, 0/1, 4/4 tl), Bell 20, Barbosa e Diaw 17, O'Neal 15. Rimbalzi: O'Neal 13. Assist: Nash 10.

San Antonio Spurs-Minnesota Timberwolves 99-84
San Antonio domina il secondo quarto e scappa via, ma si addormenta e rischia di complicarsi la vita contro Minnesota, che comunque continua a non mollare nessuna partita e mostra segni di miglioramento nei suoi giovani. Così, con San Antonio avanti 61-42 a 6’43 dalla fine del 3° quarto, i ‘Wolves rientrano clamorosamente sul 63-60 (con 8 punti dell’ottimo Ryan Gomes) e chiudono il quarto sotto di 6 (dopo una tripla di Udoka e i liberi di Ginobili). L’argentino, però, ha messo 16 punti nell’ultimo quarto annullando ogni margine di rischio per i campioni NBA. Per San Antonio (escludendo la stagione 1998-99, accorciata dallo sciopero dei giocatori) questa è la decima stagione consecutiva con almeno 50 vittorie.
San Antonio: Ginobili 26 (3/3, 5/8, 5/6 tl), Parker 18, Finley 16, Duncan 12. Rimbalzi: Duncan 14. Assist: Parker 8.
Minnesota: Gomes 17 (5/12, 2/3, 1/1 tl), Jefferson 14, McCants 13, Jaric e Foye 11, Smith 10. Rimbalzi: Gomes 10. Assist: Jaric 7.

Los Angeles Lakers-Memphis Grizzlies 111-114
Fanno un deciso passo indietro i Lakers, tornando a essere la squadra di Bryant – e solo di Bryant – in attacco, ma dimenticandosi completamente l’altra metà campo. Così, dopo i Bobcats anche i Grizzlies, non certo spauracchio della NBA, riescono a violare lo Staples Center. I Lakers hanno addirittura abusato del tiro da fuori (45 tentati, record di franchigia), malgrado due triple di Vujacic (109-111 a 50” dalla fine), però, Memphis ha punito con i tiri liberi di Lowry l’errore di Odom (113-109) e dopo l’1/2 finale di Rudy Gay dalla lunetta non c’era più il tempo di provare a pareggiare.
LA Lakers: Bryant 53 (10/20, 9/17, 6/7 tl), Vujacic 14, Farmar 11. Rimbalzi: Odom 11. Assist: Odom 11.
Memphis: Gay 28 (10/14, 1/6, 5/7 tl), Milicic 20, Warrick 16, Lowry 13, Miller 10. Rimbalzi: Milicic 12. Assist: Conley 5.

Milwaukee Bucks-Orlando Magic 86-103
24esima vittoria esterna per Orlando, che stabilisce il nuovo record di franchigia: è bastata mezza partita a Dwight Howard e compagni per lasciarsi alle spalle i modesti Bucks, alla nona sconfitta sulle ultime 10 partite. Avanti 60-43 all’intervallo, i Magic hanno chiuso definitivamente il conto iniziando il terzo quarto con un parziale di 13-2 (tripla di Turkoglu, 69-47 dopo 3’), e così l’infortunio di Jameer Nelson non si è minimamente fatto sentire, grazie anche a una difesa che ha tenuto Michael Redd a 3/16 al tiro e i Bucks al 34% di squadra.
Milwaukee: Williams 18 (6/9, 2/4), Ivey 12, Villanueva e Jianlian 11, Mason 10. Rimbalzi: Villanueva 10. Assist: Williams 5.
Orlando: Howard 25 (7/12, 11/14 tl), Lewis 16, Arroyo 13, Turkoglu e Cook 12, Evans 10. Rimbalzi: Howard 11. Assist: Arroyo 9.

Utah Jazz-Los Angeles Clippers 121-101
Non c’erano Mehmet Okur e Ronnie Brewer, e dopo 9’ ha dovuto abbandonare la contesa per infortunio anche Andrei Kirilenko. E allora? Nessun problema, la premiata ditta Williams Boozer mette a segno 66 punti (con 29/37 dal campo!) e si porta facilmente a casa la gara. “Sapevo di dover fare qualcosa di più in attacco stasera, vista l’assenza dei miei compagni”, ha detto Williams (13/15 al tiro per il playmaker). Per i Clippers si tratta della decima sconfitta consecutiva, la numero 18 sulle ultime 20 partite disputate.
Utah: Boozer 34 (16/22, 2/3 tl), Williams 32, Korver 18, Millsap 13. Rimbalzi: Boozer 17. Assist: Williams 10.
LA Clippers: Maggette 28 (6/11, 0/2, 16/19 tl), Kaman 16, Mobley e Thornton 13. Rimbalzi: Powell 9. Assist: Kaman 6.

Atlanta Hawks-Chicago Bulls 106-103
Con 16 punti di Ben Gordon nell’ultimo quarto – e il tiro del possibile supplementare – i Bulls hanno provato a raddrizzare una partita che sembrava ormai andata a metà del terzo quarto, quando gli Hawks conducevano per 72-50. Per gli Hawks è il sesto successo nelle ultime 8 gare, e sono ancora loro a menare le danze per l’ottavo posto a Est. Con questa sconfitta, invece, i Bulls rischiano di aver detto addio a qualunque ambizione (4 gare di distanza dagli Hawks, ora).
Atlanta: Bibby 30 (5/7, 6/8, 2/2 tl), Johnson 19, Horford 16, Williams 13, Smith 12. Rimbalzi: Williams 11. Assist: Bibby 8.
Chicago: Deng 19 (7/11, 1/1, 2/4 tl), Gordon 18, Nocioni 13. Rimbalzi: Noah 7. Assist: Hinrich 8.

Indiana Pacers-New Jersey 123-115
Quinta vittoria nelle ultime sette partite per i Pacers, che continuano a sperare per un posto ai playoff (sono 2 ½ le gare di distacco da Atlanta), malgrado il massimo in carriera nei punti per Devin Harris. I Nets hanno chiuso avanti di 7 all’intervallo (63-56), ma sono stati subito ripresi al ritorno dagli spogliatoio da un 8-0 (con 2 triple di Murphy). Danny Granger al solito gran protagonista (12 nell’ultimo quarto), ma i punti decisivi li mettono prima Dunleavy e Daniels per il +6 (108-102) e poi, dopo l’uscita per falli di Granger, la tripla di Kareem Rush a 1’19 dalla fine indirizza la gara a favore dei Pacers (112-104).
Indiana: Granger 26 (8/17, 1/3, 7/7 tl), Murphy 21, Dunleavy 19, Daniels 14, Murray 12, Rush 11. Rimbalzi: Murphy 17. Assist: Granger 6.
New Jersey: Carter 33 (6/18, 4/8, 9/11 tl), Harris 27, Jefferson 19, Boone e Harris 15. Rimbalzi: Boone 16. Assist: Harris 9.

Sacramento Kings-Washington Wizards 108-114
Di nuovo un ottimo Songaila ha messo a referto punti determinanti per la vittoria dei suoi Wizards. Il lituano, ed ex di turno, ha segnato gli ultimi 7 punti dei suoi, regalandogli un prezioso successo per i playoff. Sacramento aveva chiuso avanti 58-47 a metà partita, ma nel terzo quarto sono stati subito ripresi e superati dal trio Butler-Jamison-Songaila (13 punti consecutivi dai 3 per l’82-79 di fine 3° quarto). “É sempre bello tornare a giocare a casa della tua ex squadra”, ha detto il lituano.
Sacramento: Artest 28 (9/17, 1/5, 7/7 tl), Martin 25, Garcia 16, Johnson 13, Miller e Salmons 10. Rimbalzi: Miller 8. Assist: Salmons 6.
Washington: Jamison 25 (7/13, 2/4, 5/7 tl), Stevenson 20, Butler 18, Songaila 17, Daniels 11. Rimbalzi: Jamison 12. Assist: Butler 7.

Seattle SuperSonics-Charlotte Bobcats 93-96
Raymond Felton decide nel finale una gara che gli ospiti avevano iniziato meglio (38-27 nel primo quarto), ma che gli era scivolata dalle mani col passare dei minuti. Il playmaker ex North Carolina, però, ha messo il tiro del +1 a 49.8” dalla sirena (92-91) e punito con due tiri liberi la palla persa di Earl Watson. Kevin Durant ha tentato la tripla del pareggio, ma dopo il suo errore ci sono altri due tiri liberi per Charlotte – di Richardson – che scrivono la parola fine sulla partita a 5” dal termine.
Seattle: Durant 18 (6/13, 0/4, 6/6 tl), Watson 16, Collison 12, Wilkins e Marshall 10. Rimbalzi: Collison 10. Assist: Watson 6.
Charlotte: Richardson 27 (1/10, 6/10, 7/8 tl), Felton 23, Okafor 19, Wallace 11. Rimbalzi: Okafor 9. Assist: Felton 6.

 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 30/3/2008, 10:25




Denver, Warriors sorpassati
Phoenix, successo prezioso


Nella corsa all'ottavo posto a Ovest i Nuggets battono Golden State rientrando nel tabellone playoff. Importante vittoria dei Suns in casa di New Jersey. Male LeBron e Detroit batte Cleveland


MILANO, 30 marzo 2008 - Continua l’entusiasmante lotta per l’ottavo posto a Ovest: dopo il successo di stanotte su Golden State, i Denver Nuggets rientrano nel tabellone dei playoff ma la situazione potrà cambiare praticamente ogni sera da qui alla fine. Detroit tiene a bada James e supera facilmente Cleveland, importante successo di Phoenix in casa dei Nets.
Denver Nuggets-Golden State Warriors 119-112
C’è un altro duello a tre molto entusiasmante nella Western Conference. E non riguarda il primo posto, ma l’ottavo, l’ultimo disponibile per i playoff. Stanotte è andato in scena un episodio importantissimo, con i Mavericks (45-27) fermi. I Nuggets (45-28) hanno ottenuto la vittoria che gli permette di soffiare per ora l’ottava posizione ai Warriors (44-28). Ma per farlo hanno dovuto fare appello alla profondità del roster di coach Karl, perché Iverson ha sparato un inusuale 4/20. E così Smith (8), Kleiza (6) e Najera (6 con 2 triple in fila) hanno messo a referto i primi punti di Denver nell’ultimo quarto, passando dal +2 al +12 (108-96 a 6’26" dalla fine). I Warriors reagiscono con 4 punti a testa di Ellis e Jackson e la tripla di Croshere per riportarsi a -3 (113-110 a 1’59" dalla sirena), ma dopo il tiro di un super Kenyon Martin gli ospiti sbagliano tre triple nell’ultimo minuto (2 Davis, 1 Azubuike), mentre dall’altra parte J.R. Smith e Iverson chiudono il conto dalla lunetta. "Questa partita dimostra che tipo di squadra siamo. Se io tiro così male e vinciamo lo stesso, ci si rende conto della forza di ‘Melo (Anthony), Kenyon (Martin), Eddie (Najera), J.R. (Smith) e tutti gli altri", ha detto Iverson a fine partita.
Denver: Martin 30 (12/21, 6/8 tl), Anthony 25, Smith 20, Iverson 14, Najera 11. Rimbalzi: Camby 12. Assist: Iverson 8.
Golden State: Davis 28 (7/14, 4/10, 2/3 tl), Jackson 25, Ellis 22, Biedrins 17. Rimbalzi: Biedrins 17. Assist: Davis 7.
Detroit Pistons-Cleveland Cavaliers 85-71
Quando LeBron torna sulla terra, è tutta un’altra storia per i Cavs: i giocatori di Mike Brown producono appena 50 punti nei primi tre quarti (chiusi sul +22 Detroit) contro la difesa dei Pistons, nella serata in cui la superstar in maglia 23 segna meno di 20 punti per la prima volta dallo scorso 11 dicembre. Per Detroit da registrare il buon ritorno del motivatissimo Richard Hamilton "Era una partita che non volevo assolutamente perdermi" - ha detto Rip - "Ci hanno dominati con la loro difesa", ha ammesso poi LeBron James.
Detroit: Hamilton 14 (3/10, 0/2, 8/8 tl), Billups e Maxiell 13, Prince e McDyess 12. Rimbalzi: McDyess 10. Assist: Prince 5.
Cleveland: James 13 (3/12, 1/5, 4/6 tl), Ilgauskas e Brown 11, Smith 10. Rimbalzi: Varejao 9. Assist: Jones 6.
New Jersey Nets-Phoenix Suns 104-110
Senza Grant Hill e con Steve Nash in campo malgrado i suoi problemi alla spalla, Amaré Stoudemire e Shaquille O’Neal hanno permesso a coach D’Antoni di cogliere un nuovo successo per agganciare i Lakers in vetta alla Pacific Division, che (se vinta) garantirebbe almeno la terza posizione nel tabellone dei playoff. La gara è iniziata in salita (31-21 Nets nel primo quarto con 10 punti di Krstic), ma la rimonta è arrivata nel secondo quarto (con 12 punti di Barbosa e 11 di Stoudemire, 52-51 Suns a metà partita). Nel terzo periodo i Suns tentano la fuga, sempre con Stoudemire (8 punti in 2 minuti, 73-61), ma i Nets si rifanno sotto nel 4° quarto (tripla di Harris e 5 di Carter, 90-93 a 4’58 dalla fine). Nash, malgrado il dolore, fa sentire la sua leadership con la tripla del +8 (102-94 a 1’29 dalla sirena), e quando mancavano 48” e con 5 lunghezze da difendere, un 2/2 ai liberi di O’Neal ha dato tre possessi di vantaggio fondamentali per chiudere la gara con la vittoria.
New Jersey: Carter 32 (7/18, 3/4, 9/12 tl), Jefferson 20, Harris 13, Krstic 12. Rimbalzi: Boone 13. Assist: Harris 7.
Phoenix: Stoudemire 33 (12/15, 9/14 tl), Barbosa 21, O'Neal 17, Diaw 12, Bell 11, Nash 10. Rimbalzi: Stoudemire 15. Assist: Nash 11.
Chicago Bulls-Milwaukee Bucks 114-111
La solita Chicago: prima fa, poi disfa. I giocatori di Jim Boylan hanno condotto senza problemi la partita per tre quarti (94-77 al 36’), per poi rischiare tutto con l’ennesima rimonta subita davanti ai propri tifosi. Un 14-2 di parziale chiuso dai liberi di Ramon Sessions e 5 punti di Bobby Simmons, infatti, riporta i Bucks sul -4 (102-98) a 5’56" dalla fine. Ci pensano Thabo Sefolosha e Joakim Noah a ridare serenità ai compagni (112-102 a 2’09" dal termine) e dopo la sfuriata di Redd a chiudere i conti ci pensa Hughes dalla lunetta (114-109 a 14” dalla sirena).
Chicago: Hughes 19 (6/11, 1/2, 4/4 tl), Noah 18, Nocioni 17, Deng 16, Hinrich e Gordon 11, Thomas 10. Rimbalzi: Noah 15. Assist: Hinrich 6. Milwaukee: Redd 33 (11/22, 2/5, 5/5 tl), Villanueva 26, Jianlian 14, Williams 13. Rimbalzi: Villanueva 9. Assist: Redd 6.
Portland Trail Blazers-Charlotte Bobcats 85-93
Malgrado la doppia doppia di Aldridge e la mira da fuori di Outlaw, i Blazers hanno dovuto cedere il passo ai Bobcats, che raccolgono un altro successo esterno dopo quello inopinato a casa dei Lakers. Gli ospiti hanno fatto la differenza proprio sul finire della gara, ribaltando con un parziale di 14-2 il vantaggio di Portland (83-79), ancora priva di Brandon Roy. Ray Felton ha firmato prima la tripla del sorpasso (86-83) e poi il canestro della sicurezza (92-85 a 42” dalla sirena).
Portland: Outlaw 26 (6/17, 4/6, 2/2 tl), Aldridge 21, Blake e Jack 11. Rimbalzi: Przybilla 18. Assist: Blake 7.
Charlotte: Okafor 21 (9/11, 3/5 tl), Richardson 20, Felton 18. Rimbalzi: Carroll 7. Assist: Felton 9.

Los Angeles Clippers-Memphis Grizzlies 110-97
C’è voluto un super Al Thornton per permettere ai Clippers di interrompere la striscia di 10 sconfitte consecutive. Per il rookie, oltre al massimo in carriera nei punti, sono arrivate anche le prime due triple (dopo 13 errori) per i gialloblu, che hanno consentito ai padroni di casa di andare sul +10 all’inizio dell’ultimo quarto (81-71). Saranno 20 i punti di Thornton nel solo ultimo quarto, compreso il tiro libero del massimo vantaggio (108-91 a 1’02 dalla fine). "Sono contento, e sto continuando a imparare molto con coach Dunleavy", ha detto l’interessato.
LA Clippers: Thornton 39 (10/17, 3/6, 10/12 tl), Maggette 26, Knight 14, Mobley 13, Kaman 10. Rimbalzi: Kaman 15. Assist: Knight 11.
Memphis: Gay 23 (9/15, 0/3, 5/7 tl), Lowry 20, Conley 17, Warrick 14. Rimbalzi: Milicic 9. Assist: Conley 5.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 3/4/2008, 17:16




Nba, Bargnani non basta: Toronto va ko

Raptors battuti da Atlanta. Vittoria per i Golden State di Belinelli


Sembra un'operazione inversamente proporzionale. Le ultime brutte prestazioni di Andrea Bargnani, dimenticato più di una volta in panchina da coach Sam Mitchell, avevano coinciso con alcuni successi importanti dei Raptors. La scorsa notte il tecnico di Toronto aumenta il minutaggio del "Mago" (20', ancora non eccessivo, a dire la verità), che sul campo di Atlanta sfodera una buonissima prova, mandando a referto 17 punti con un pregevole 3/4 dalla linea dei tre punti. Non bastano però il romano e il trio Nesterovic-Bosh-Ford (68 punti in tre) per domare Atlanta che, guidata da Johnson (28 punti), Bibby (26) e Smith (24), vince in overtime 127-120.

Pesante sconfitta in ottica playoff per Golden State che cede 111-86 sul campo di Dallas. Guidati dal rientrante Nowitzki (18 punti per il tedesco), i texani hanno dominato la partita, chiusa definitivamente già nel terzo periodo grazie a un parziale di 29-19. Ancora spazio per Marco Belinelli, in campo quasi 6' (5'58'' per l'esattezza). Il bolognese trova anche il modo di andare a referto con un canestro, chiudendo la sua performance con 1/2 dal campo. Tra i Warriors bene il solito Ellis (27 punti), mentre tra i Mavs, Terry (31 punti), Howard (28 e 7 rimbalzi) e un Kidd formato uomo-squadra (11 rimbalzi e 17 assist) hanno contribuito al successo numero 47 in stagione regolare dei texani, che con questa "doppia vu" si portano al settimo posto nella Western Conference. Per i gialloblu di Don Nelson invece, al momento, nona piazza e beffarda esclusione dai playoff. Ci sarà da lavorare in questo ultimo scorcio di stagione.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 5/4/2008, 08:56




Toronto passa ai playoff
Ma con Charlotte va k.o.


I Raptors si fanno superare in casa dai Bobcats, ma grazie al successo di Washington su Miami conquistano un posto per i playoff. Bargnani chiude con 10 punti. Se la regular season finisse oggi la squadra canadese se la vedrebbe al primo turno con Detroit


NEW YORK, 5 Aprile 2008 - Ennesima prestazione deludente per i Raptors che si fanno superare tra le mura amiche dai Bobcats (105-100 il punteggio finale) ma grazie al successo di Washington su Miami conquistano matematicamente un posto per i playoff. L’inaspettato scivolone però retrocede Toronto al settimo posto della Eastern Conference e se la regular season finisse oggi la squadra canadese se la vedrebbe al primo turno con Detroit. Una sfida da evitare a tutti i costi.
CONTAGOCCE - Ancora una volta Sam Mitchell decide di utilizzare Andrea Bargnani con il contagocce. L’azzurro non sfigura, nonostante fallisca quattro conclusioni dalla lunga distanza, attacca il canestro e si fa sentire in attacco, ma alla fine riesce a strappare al suo tecnico solamente 18’ sul parquet. E nelle battute finali, quando i Raptors avrebbero bisogno di tiratori in campo, Mitchell ancora una volta snobba Bargnani. Toronto dopo un primo quarto così così nel quale va sotto anche di 10 punti, torna sotto nel secondo periodo, andando a riprendere poi gli ospiti nel terzo. Chris Bosh non tira benissimo ma il suo dovere lo fa, Rasho Nesterovic, invece, ancora una volta mostra di attraversare uno dei momenti migliori della sua carriera e alla fine realizza 23 punti (suo massimo stagionale), trovando il canestro anche dalla media distanza.
PUNTO A PUNTO - I Bobcats però riescono a tenere il passo grazie alla produzione di un eccellente Jason Richardson ben coadiuvato da Raymond Felton. Si arriva alle battute finali con le due squadre punto a punto. A decidere la gara e’ una clamorosa disattenzione del pupillo di Sam Mitchell, TJ Ford. Il play di Toronto a un minuto dalla sirena, con la sua squadra indietro di una lunghezza, palleggia con troppa superficialità e si fa soffiare il pallone da Earl Boykins. Il giocatore di Charlotte ringrazia, parte in contropiede e trova il canestro condito da uno evitabilissimo fallo dello stesso Ford. Il gioco da tre punti porta gli ospiti al +4. I Bobcats non fanno regali dalla lunetta e così Toronto finisce per incassare la sua 14° sconfitta nelle ultime 20 partite. I Raptors escono tra i fischi dei tifosi, delusi dall’ennesimo scivolone della compagine canadese. Andrea Bargnani chiude con 10 punti (4/4 da due, 0/4 da tre e 2/2 ai liberi), tre rimbalzi e un assist in 18’ di gioco.
Toronto: Bosh, Nesterovic 23, Moon 16. Rimbalzi: Nesterovic 10. Assist: Ford 14.
Charlotte: Richardson 27 (6/11, 4/7), Felton 21, Okafor 15. Rimbalzi: Okafor 13. Assist: Boykins 8.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 9/4/2008, 10:15




Utah, colpo a New Orleans
Dallas più vicina ai playoff


Partita non bella a casa degli Hornets, che però consente ai Jazz di conquistare la Northwest Division. Terry trascina i Mavs contro Seattle, ma vincono anche Denver e Golden State. Indiana supera Atlanta e resta in corsa per i playoff. Stoudemire guida Phoenix alla vittoria a Memphis


NEW YORK, 8 aprile 2008 – Indiana resta in corsa per i playoff battendo Atlanta. Utah vince a New Orleans e conquista la Northwest Division come nella stagione passata. Dallas si avvicina ai playoff con un successo su Seattle, ma vincono anche Denver e Golden State.
Indiana Pacers-Atlanta Hawks 112-98
Atlanta spreca l’occasione di eliminare Indiana dalla corsa ai playoff, mentre con il ko inflitto agli Hawks da Dunleavy e compagni i Pacers mantengono ancora vive le speranze. I Pacers conducono 67-52 all’intervallo e gli Hawks perdono la calma nel terzo quarto, nel quale un parziale di 15-2 per Indiana diventa decisivo. Indiana si sta rivelando una delle squadre più in palla del momento, avendo vinto nove delle ultime dodici gare, e spera di non essersi svegliata troppo tardi. “Dicevo ieri ai tifosi che vorrei che ci fossero ancora una decina di gare in calendario – spiega Jermaine O’Neal - perché finalmente stiamo entrando in ritmo e stiamo facendo un buon lavoro in entrambi i lati del campo.”
Indiana: Dunleavy 28 (8/16, 8/9 tl), Murray 20, Granger 16, Daniels 15. Rimbalzi: Murphy 9. Assist: Murray 10. Atlanta: Johnson 30 (13/24), Smith 25, Childress 16, Williams 11. Rimbalzi: Smith 13. Assist: Johnson 4.
Charlotte Bobcats-Minnesota Timberwolves 121-119
Con 36 punti di Richardson, i Bobcats evitano in extremis la sconfitta dopo aver bruciato il vantaggio di 18 punti dell’intervallo e dato a Minnesota la chance di pareggiare nel finale. Al Jefferson (che eguaglia il suo massimo in carriera di 40 punti) sbaglia la conclusione sulla sirena. L’infortunato Gerald Wallace pensa già al lavoro durante la off season, dichiarando di volersi dedicare allo yoga e al pilates per prendersi maggior cura del suo corpo: “Sono nella lega da sette anni e avrò forse fatto stretching un paio di volte in tutto.”
Charlotte: Richardson 36 (11/21), Carroll 22, Okafor 20, Mohammed 17, Felton 15. Rimbalzi: Mohammed 8. Assist: Felton 11. Minnesota: Jefferson 40 (18/25), Gomes 24, Foye 19. Rimbalzi: Jefferson 10. Assist: Foye 7.
Detroit Pistons-New York Knicks 94-98
In un confronto insignificante per la classifica, Wilson Chandler ottiene il suo bottino totale di 19 punti nel solo primo tempo, dando una mano ai Knicks a raggiungere un largo margine di vantaggio. Flip Saunders non si scompone e limita il minutaggio dei titolari (assente Rip Hamilton) dando ampio spazio ai panchinari.
Detroit: Johnson 14 (5/6), Stuckey 12, Prince, Dixon e Billups 11. Rimbalzi: Maxiell 10. Assist: Billups e Stuckey 3. New York: Chandler 19 (8/9), Crawford 16, Randolph e Robinson 11. Rimbalzi: Chandler 9. Assist: Jeffries, Ford e Crawford 3.
Miami Heat-Chicago Bulls 95-88
Kasib Powell realizza il suo career high di 18 punti e conduce Miami a una vittoria che interrompe una striscia perdente di 7 partite. Era la prima partita di Powell con i Miami Heat dopo esser stato richiamato dalla Nba Development League dove è stato eletto Mvp.
Miami: Powell 18 (8/16), Davis e Quinn 16. Rimbalzi: Davis 8. Assist: Quinn 6. Chicago: Deng 25 (9/11), Noah e Gordon 16. Rimbalzi: Noah 13. Assist: Hinrich e Duhon 4.
Dallas Mavericks-Seattle Supersonics 99-83
I Mavericks si avvicinano al traguardo playoff e al settimo posto battendo Seattle con una buona prova di Jason Terry. Dallas schiaccia sull’acceleratore nell’ultimo quarto, quando con un parziale di 18-4 si porta a +20. Brandon Bass segna 13 punti dalla panchina per i Mavs che sperano di recuperare Jerry Stackhouse entro il fine settimana.
Dallas: Terry 22 (9/11), Howard 17, Bass 13, Nowitzki 11. Rimbalzi: Nowitzki 12. Assist: Kidd 10. Seattle: Watson 22 (9/15), Durant 16, Collison e Green 11. Rimbalzi: Green 8. Assist: Watson 8.
Memphis Grizzlies-Phoenix Suns 113-127
Una contusione all’anca destra rimediata domenica contro Dallas impedisce a Shaquille O’Neal di scendere in campo, ma i Suns hanno la meglio contro i modesti Grizzlies, spinti dalla doppia doppia di Amare Stoudemire (28 punti e 11 rimbalzi). Rudy Gay pareggia con 36 punti il suo career high infilando 5 triple su 6 tentativi. “Memphis ci dà sempre del filo da torcere - ha detto Grant Hill -. Hanno giocato bene nel primo tempo, ma all’intervallo ci siamo detti di dover aumentare l’energia e i risultati si sono visti nel secondo tempo.”
Memphis: Gay 36 (13/22), Conley 19, Lowry 13. Rimbalzi: Gay 8. Assist: Miller e Conley 5. Phoenix: Stoudemire 28 (10/13), Bell 18, Hill 17, Barbosa e Nash 16. Rimbalzi: Stoudemire 11. Assist: Nash 8.
Milwaukee Bucks-Boston Celtics 104-107 (dts)
Torna in azione Paul Pierce dopo la nascita della primogenita Prianna Lee Pierce, e tornano anche Kevin Garnett e Ray Allen, decisi a giocare malgrado l’intenzione di Doc Rivers di lasciarli ancora a riposo. I Big Three guidano Boston a +25 a metà del terzo quarto, ma appena Rivers li manda a sedere Milwaukee riapre l’incontro con una serie di canestri de tre. Le riserve dei Celtics si fanno raggiungere a 4’ dal termine e un errore di Eddie House da tre nel finale manda le squadre all’overtime. Boston riesce ad agguantare la settima vittoria consecutiva, ma House recita il mea culpa, criticando la sua prova e quella della panchina in generale: “Il secondo quintetto ha giocato terribilmente. Abbiamo buttato al vento un grosso vantaggio perché abbiamo smesso di far circolare la palla in attacco. Dobbiamo senza dubbio alzare il livello del nostro gioco in prospettiva playoff.”
Milwaukee: Redd 25 (8/19), Bogut 15, Mason 14. Rimbalzi: Bogut 15. Assist: Sessions 7. Boston: Garnett 21 (7/8), T. Allen 17, Posey 16, Pierce e Powe 14. Rimbalzi: Perkins 10. Assist: Pierce 4.
New Orleans Hornets-Utah Jazz 66-77
Dopo undici vittorie casalinghe consecutive, gli Hornets si fanno sgambettare dagli Utah Jazz che dominano un brutto match dal punteggio basso e costellato da errori a ripetizione, ma giocato con intensità da playoff. I Jazz approfittano di una rara performance sottotono di Chris Paul per andare a +20 nell’ultimo quarto. I rivali Paul e Williams chiudono entrambi con un deludente 2/11, ma Williams compensa con 16 assist. Utah conquista la Nortwest Division, che non le garantisce ancora il vantaggio del campo nel primo turno dei playoff, avendo ora il quinto miglior record ad Ovest.
New Orleans: Stojakovic 15 (7/15), West 14. Rimbalzi: Chandler 9. Assist: Paul 9. Utah: Okur 22 (9/20), Millsap, Kirilenko e Boozer 10. Rimbalzi: Okur 17. Assist: Williams 16.
Los Angeles Clippers-Denver Nuggets 99-117
Una partita da vincere a tutti i costi per Denver che parte con il piede giusto, con Carmelo Anthony autore di 19 punti e 8/11 al tiro nel primo tempo che termina 63-47 per i Nuggets. Nel secondo tempo la musica non cambia e Denver mantiene il controllo andando a vincere in scioltezza.
L.A. Clippers: Mobley 25 (11/18), Brand 17. Ross 10. Rimbalzi: Brand e Dickau 5. Assist: Knight 7. Denver: Anthony 36 (13/17, 9/12 tl), Iverson 21, Kleiza 15, Camby 13. Rimbalzi: Camby 18. Assist: Iverson 9.
Golden State Warriors-Sacramento Kings 140-132
Nulla da fare per Marco Belinelli, rimasto in panchina per l’intero match ad assistere al successo dei suoi Warriors che sbarazzandosi dei Sacramento Kings mantengono lo stesso record di Denver (47-31) che occupa l’ottava posizione nel ranking della Western Conference. I 140 punti realizzati da Golden State sono il massimo stagionale e permettono alla squadra di Belinelli di continuare a lottare per i playoff.
Golden State: Davis 33 (9/18, 11/12 tl), Jackson 20, Biedrins e Harrington 17, Ellis 16. Rimbalzi: Biedrins 17. Assist: Davis 9. Sacramento: Garcia 31 (11/18), Martin 29, Salmons 22, Douby 15. Rimbalzi: Martin e Willams 7. Assist: Martin 4.
Portland Trail Blazers-Los Angeles Lakers 112-103
I Lakers inciampano a Portland concedendo a Roy e compagni il 51% dal campo e 10/22 da tre punti. Il duo Roy-Aldridge pennella una prestazione da incorniciare, ma non è da meno Channing Frye che segue l’esempio dei due giocatori di punta di Portland, chiudendo con la terza doppia doppia della squadra grazie a 22 punti e 11 rimbalzi.
Portland: Roy 23 (8/15), Aldridge e Fry 22, Jack 15. Rimbalzi: Aldridge 16. Assist: Roy 12. L.A. Lakers: Bryant 34 (11/26, 10/13 tl), Gasol 21, Radmanovic 17. Rimbalzi: Gasol 13. Assist: Farmar 6.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 12/4/2008, 10:51




NBA/ TORONTO FACILE SUI NETS: BARGNANI SEGNA 14 PUNTI


Carlos Delfino, Chris Bosh e anche Andrea Bargnani. Tra i principali artefici del largo successo casalingo dei Toronto Raptors per 113-85 sui New Jersey Nets c'è anche lo zampino del Mago. Il romano, partito dalla panchina, ha giocato 24'12", chiudendo con 3/8 al tiro (0/3 da 3 punti) e 8/9 ai liberi. Nel tabellino del romano anche 6 rimbalzi (3 offensivi), 1 stoppata, 1 palla persa e 3 falli. Mattatore della serata è stato comunque Toronto, che ora ha un , ha sfruttato l'ottima serata di Carlos con 24 punti segnati in meno di 22' di gioco. I 21 punti e 9 rimbalzi di Chris Bosh non sono una novità, ai quali vanno aggiunti i 14 punti e 8 assist di T.J. Ford che di fatto portano a 40-39 il record dei Raptors in regular season. Ai Nets, già fuori dalla corsa-playoff, non sono bastati i 21 punti di Vince Carter e i 19 di Devin Harris. I Lakers, guidati dai 29 punti di Kobe Bryant, hanno battuto New Orleans 104-107, conquistando il primato nella Pacific Division, mentre Houston ha la meglio su Phoenix 101-90. Continua la sfida a distanza tra Atlanta e Indiana per un posto nei playoff. Vittorie per entrambe rispettivamente contro i New York Knicks (104-116) e i Philadelphia 76ers (76-85), sconfitte per Cleveland, Washington e Philadelphia.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 1/5/2008, 16:11




James sbaglia, Cavs a gara 6 I Celtics ritrovano l'anima


Washington allunga la serie a Cleveland approfittando dell'errore di LeBron sulla sirena finale. Per Butler prestazione da leader (32). A Boston Garnett e compagni alzano il ritmo e non danno scampo agli Hawks. Ora la serie è sul 3-2


NEW YORK, 1 maggio 2008 – Washington allunga la serie con i Cavs andando a vincere gara 5 in trasferta. James sbaglia il canestro della vittoria allo scadere. Boston domina Atlanta in gara 5 con un’ottima prestazione corale.
Cleveland Cavaliers-Washington Wizards 87-88 (serie 3-2)
LeBron James si incarica del tiro decisivo attaccando il canestro con il cronometro che sta per scadere, ma la palla appoggiata al tabellone rimbalza fuori dall’anello. "Ho subito molti contatti - dice James sull’azione decisiva -, ma ho realizzato canestri più difficili di questo molte volte in passato". Caron Butler, migliore tra i Wizards e autore del canestro del sorpasso (marcato proprio da LeBron) in layup a 4'' dal fischio finale, rivela un retroscena nel post-game: "Ho scherzato con LeBron prima dell’ultima azione. Gli ho detto di sbagliare e di rendere così più interessante la serie, riportandola a Washington". Pochi secondi dopo, le sue speranze di raggiungere gara 6 si sono avverate. I Wizards hanno vinto gara 5 a Cleveland con Gilbert Arenas seduto in borghese per problemi al ginocchio operato a inizio stagione, ma Butler ha giocato da capitano e vero leader della squadra, ottenendo il record personale di punti e triple realizzate in gare di playoff. Butler ha chiuso con 32 punti e 4/8 da tre, aggiungendo 9 rimbalzi e 5 assist.
Cleveland: James 34 (8/21, 15/18 tl), Ilgauskas 19 (8/11), West 12. Rimbalzi: James 10. Assist: West 8
Washington: Butler 32 (11/22, 6/7 tl), Stevenson 17 (5/14), Daniels 12. Rimbalzi: Jamison 11. Assist: Butler 5
Boston Celtics-Atlanta Hawks 110-85 (serie 3-2)
In gara 5 a Boston, i Celtics tornano a mostrare la loro vera identità con cui hanno dominato nella regular season e liquidano Atlanta con la difesa dei giorni migliori. Joe Johnson viene limitato dalle attenzioni particolari di Boston che va a +15 nel primo tempo. Nel momento della rimonta degli Hawks dopo l’intervallo, Ray Allen si distingue con tre triple nel terzo periodo, e permette a Boston di restare comunque avanti di almeno 6 lunghezze. Il divario sale nell’ultimo quarto e il trio Allen, Pierce e Garnett spinge i padroni di casa a un blowout finale. Ray Allen chiude con 5/8 da tre. Kevin Garnett spiega la sua ricetta per non commettere in gara 6 gli stessi errori che hanno causato le due sconfitte ad Atlanta: "Nervi saldi. Oggi abbiamo controllato bene i nervi. Continuare a tenere l’intensità alta. Stasera Rondo ha pressato Bibby, e gli altri gli sono andati dietro. Bisogna continuare a pressare. In attacco possiamo migliorare".
Boston: Pierce 22 (10/17), Garnett 20 (8/15), Allen 19 (6/14), Cassell 13 (6/8), Rondo 12, Powe 10. Rimbalzi: Pierce 7 e Powe 7. Assist: Rondo e Garnett 7
Atlanta: Johnson 21 (6/11, 7/7 tl), Smith 18 (4/13, 10/10 tl), Horford 14 (7/11), Williams 12. Rimbalzi: Horford 10. Assist: Horford 5
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 3/5/2008, 17:40




Kobe miglior giocatore Nba

Il Los Angeles Times riporta che la guardia dei Lakers si è aggiudicata per la prima volta in carriera, alla 12ª stagione, il trofeo di miglior giocatore. Giurati convinti dai numeri straordinari del 24 gialloviola, ma anche dai successi della squadra della città degli angeli

NEW YORK (Usa), 3 maggio 2008 - Finalmente Kobe Bryant può festeggiare il suo primo Mvp Award in carriera. Il Los Angeles Times ha battuto tutti sul tempo riportando la notizia dell’assegnazione del premio di miglior giocatore della Lega all’idolo dello Staples Center. Ci sono volute 12 stagioni, alcune straordinarie, altre ricche di alti e bassi, a Kobe per convincere finalmente i votanti - che spesso gli hanno voltato le spalle più per il suo difficile carattere che per quello che ha sempre fatto vedere sul parquet - a scegliere il numero 24 dei Lakers.
NUMERI DA URLO - Quest’anno sarebbe stato molto difficile snobbare per l’ennesima volta Kobe. I candidati meritevoli naturalmente non sono mancati, a cominciare da Chris Paul, il leader dei sorprendenti Hornets, fino ad arrivare a Kevin Garnett che con la sua leadership ha trasformato i Celtics, ma Bryant, dopo una offseason non facile, condita da polemiche e da frecciate lanciate alla franchigia, in campo ha fatto cose straordinarie che vanno al di là dei numeri (28.3 punti di media, 6.3 rimbalzi, 5.4 assist e un atteggiamento difensivo sempre impeccabile) pur eccellenti. I Lakers, poi, hanno conquistato il titolo della regular season (57-25 il record) nella difficilissima Western Conference, facendo così salire alle stelle le azioni di Bryant nella corsa al premio di Mvp.
SQUADRA VINCENTE - Con l’arrivo a febbraio di Pau Gasol la squadra ha cambiato marcia, diventando a tratti davvero inarrestabile, e dimostrando di poter puntare decisamente al titolo. Kobe ha mostrato intelligenza tattica e grande maturità facendo di tutto per integrare lo spagnolo, che nell’attacco a triangolo di coach Jackson si trova a meraviglia, negli schemi offensivi di LA. Quello che in passato, soprattutto dopo il burrascoso "divorzio" con Shaquille O’Neal, veniva bollato come un giocatore egoista e difficilissimo da gestire, quest’anno si è sacrificato per il bene della squadra, continuando comunque a punire le difese avversarie con il suo straordinario arsenale offensivo.
LE PAROLE DI KOBE - "L'Mvp adesso non è più solo un premio individuale come qualche anno fa – aveva detto ad aprile Kobe Bryant – ora i votanti lo assegnano a chi ha ottime statistiche, ma soprattutto riesce a fare rendere i proprio compagni al meglio. Io sono molto contento soltanto di essere tra i candidati al premio proprio per questo fatto. Comunque il premio a cui aspiro di più è il titolo Nba". Cade uno degli ultimi tabù della Nba, dunque. Kobe Bryant, da anni considerato come il migliore di tutti nella Nba, riesce finalmente a portarsi a casa il premio di Mvp.
 
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