| Federica non ha più paura "Il mio male? E' solo asma"
La Pellegrini ha avuto l'esito dei controlli dopo i problemi che l'avevano fermata in acqua a Genova e Viterbo: "Soffro di broncospasmi, dovrò sottopormi a delle terapie ma ho cacciato un fantasma"
ROMA, 23 dicembre 2008 - La grande paura di Federica Pellegrini è passata: il problema che ha costretto la campionessa olimpica dei 200 stile libero a fermarsi due volte in gara per mancanza d'ossigeno è l'asma. "Stamattina ho fatto un controllo, soffro di broncospasmi, e sotto sforzo i miei polmoni riducono la loro capacità del 50 per cento. Ma non c'è alcun problema per l'idoneità agonistica. Ora posso guardare avanti" la spiegazione della ventenne. FANTASMI - Prima di lei, campioni come Tom Dolan hanno affrontato quell'avversario nel petto, e l'hanno superato. A dar conforto alla Pellegrini è però la consapevolezza di aver scacciato un fantasma. "Il timore di dover smettere non l'ho mai veramente avuto, sapevo che non era qualcosa di serio, profondo, almeno a livello fisico. Il timore era però un altro, che fosse un fatto psicologico. E per un'atleta, specie per chi nuota, la testa è un problema più duro da affrontare che il corpo". SPAVENTO - Dopo l'iperventilazione durante la gara di Genova, con tanto di soccorso medico a bordovasca, Federica aveva effettuato esami, nuotato di nuovo a Fiume vincendo l'oro europeo e stabilendo il Mondiale in vasca corta dei 200 sl. Ma poi si era fermata per precauzione e paura a Viterbo, sabato scorso, durante la Coppa Brema. "Dopo Genova - rivela l'olimpionica - Luca Marin, il mio fidanzato, e i miei genitori si erano presi un gran spavento, e mi erano stati vicini. Ma dopo Viterbo quella davvero preoccupata ero io. Sono stata un giorno intero senza dire una parola con nessuno". CONTROLLI - Poi la decisione di chiarire la questione, una volta per tutte. Stamattina è andata all'ospedale di Bussolengo, accompagnata dal medico federale Marco Bonifazi e dal suo allenatore e c.t azzurro Alberto Castagnetti, e lì è risultata positiva all'esame dei broncospasmi. "Sotto sforzo, i miei bronchi riducono del cinquanta per cento la loro capacità di ricevere ossigeno - l'esito riferito da Federica -. Ora dovrò sottopormi alle terapie antiasmatiche: un inalatore ogni giorno, e uno particolare prima di ogni gara". DOPING - L'uso degli antiasmatici è considerato doping da tutte le principali federazioni internazionali, a meno di comprovate necessità mediche. Per questo la nuotatrice ha già provveduto a inviare tutta la documentazione medica alla Fina, la federazione mondiale, e alla Fin, quella italiana, per non incorrere in problemi con l'antidoping. "Piccoli segnali li avevo già avuti dal 2005 - ricorda l'azzurra - ma pensavo fosse causa dello stress. In ogni caso prima non mi era mai successo in gara. Ora che so di cosa si tratta, tiro un sospiro di sollievo: non mi serve alcuno stop, domani mi alleno e finalmente vado in vacanza. E per il 2009 penso ai Mondiali: ho detto che il 2008 è stato anno da dieci e lode, metterei la firma per ripeterlo il prossimo anno". Specie ora che la paura è passata.
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