Campionato italiano

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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 26/4/2009, 23:02




Zalayeta riapre i giochi L’Inter cade: Milan a -7



Zalayeta riapre i giochi L’Inter cade: Milan a -7 Un gol dell’attaccante uruguayano a metà ripresa regala il primo successo al Napoli di Donadoni. Ora il vantaggio dei nerazzurri sulla seconda scende a 7 punti. Mourinho non perdeva in campionato da gennaio

 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 27/4/2009, 09:01




Inter, brivido scudetto
il Milan può provarci




SE l'ultima a morire è la speranza, perché allora farla morire troppo prima? E cioè a cinque giornate dal termine. Rimontare sette punti all' Inter non è impossibile. Certo qualche altro miracolo ci vorrebbe: se il Napoli è riuscito a fermare la squadra di Mourinho perché ad esempio non può riuscirci il miracoloso Cagliari di Allegri, oppure il bel Chievo di Di Carlo pericolosamente risucchiato in basso e che l'Inter affronterà nelle prossime settimane?

Se nel calcio l'impossibile non fosse ogni tanto possibile la Juve nel 2002 non avrebbe vinto lo scudetto superando l'Inter all'ultima giornata. E nel 1999 il Milan non avrebbe rimontato 7 punti alla super Lazio di Eriksson. Alle volte basta crederci

Lo scorso anno con Mancini il rallentamento finale fu sicuramente clamoroso e motivo anche della stessa rivoluzione finale, quest'anno con Mourinho non siamo in quella stessa situazione ma è chiaro che qualcosa nel campo nerazzurro sta succedendo. L'Inter ha deciso di lasciarci giocare ancora un po' con lo scudetto e forse come il gatto con il topo mollerà presto la zampata definitiva. Ma intanto tutto il calcio che sta sotto esce dalla depressione. Forse è solo un'illusione: però abbastanza piacevole dopo che la super-squadra di Mourinho ha scavato un autentico fossato tra lei stessa e il resto. L'Inter da settimane non stava giocando bene, con la sua enorme forza fisica e un grande Ibrahimovic era riuscita a venir fuori dalle situazioni più complicate (la vittoria in extremis a Udine, il 2-2 in casa col Palermo, mettiamoci anche la ristretta vittoria per 1-0 sulla Samp in Coppa Italia). Ma è da tempo che non ha più il passo da grandissima.

L'Inter, cercando il pelo nell'uovo in una stagione di campionato eccezionale, non ha ancora un gioco fluido e sicuro, si basa troppo sulle acrobazie di Ibra, che non sempre possono produrre gol, e l'inserimento di Balotelli che troppo spesso si fa travolgere dalle tensioni perdendo di vista la porta. Anche il 4-3-3 non sempre convince, ha punti deboli in un Vieira lontano dal campione che fu, e in un Figo che se gioca (senza convincere) al posto di Mancini, vuol dire che la costruzione dell'Inter è stata dispendiosa ma imperfetta.

No, non si può sempre vincere giocando così così: alla fine la determinazione e il cuore di un Napoli in cerca disperata di un rilancio possono fare la differenza. E stavolta il tiro giusto lo ha trovato Zalayeta. Stavolta Julio Cesar non ha fatto la parata miracolosa. Capita. Mourinho non dubita del successo finale ("Nessuna paura, non sono affatto preoccupato: ma quale rimonta"), la corsa però non è ancora finita.

Il ko dell'Inter aumenta molto casomai i rimpianti del Milan e della Juventus che troppi punti hanno sprecato in giro per il campionato in tempi diversi. La Juventus, ormai lasciata indietro anche dal Milan, nella sostanza si è autoesclusa. Con i se e con i ma non si ragiona, però la curiosità togliamocela almeno: se nelle ultime settimane la squadra di Ranieri non avesse sbagliato a Marassi contro il Genoa, avesse approfittato dello scontro diretto con l'Inter e non si fosse fatta fermare persino dalla Reggina, adesso sarebbe addirittura davanti all'Inter. Certo ci voleva il guizzo da grandissima squadra quale adesso non è più. Però il dubbio viene. Se società, giocatori, allenatore avessero fatto più squadra, senza invece spaccare definitivamente l'ambiente, forse non sarebbe stato nemmeno così impossibile.

Un po' meno rimpianti forse può avere il Milan che ha battuto nettamente il Palermo, ma che nelle ultime settimane ha ritrovato notevole continuità di risultati. Perso contro la Samp, ha battuto Siena, Lecce, Chievo, Torino e Palermo. Insomma non ha punti persi recenti su cui piangere sopra. I suoi problemi, anche gravi, li ha avuti in un'altra fase del campionato. Capito che non si può andare avanti nell'idolatria di Ronaldinho, Beckham & C. e che invece possono valere molto di più i gol di un vecchio lupo come Inzaghi, il Milan è tornato ad essere tosto e competitivo. Anche se forse si è svegliato troppo tardi.

Se l'Inter ha Ibrahimovic, il Milan ha un attacco anche superiore, che ha segnato perfino di più dell'Inter (62 gol, contro 58): Pato e Kakà hanno segnato 14 gol ciascuno, a quota 12 è arrivato Inzaghi. Forse il meccanismo avrebbe dovuto mettersi in moto prima, di certo gli infortuni di Gattuso e anche dello stesso Kakà sono stati pagati a caro prezzo.

Il vantaggio dell'Inter è che Milan e Juve dovranno affrontarsi nello scontro diretto: ma se tra due settimane il Milan riuscirà a battere, come ha promesso Ancelotti, la Juventus, qualche brivido anche lo spavaldissimo Mourinho comincerà ad averlo. La questione scudetto non è chiusa. L'anatema degli "zero tituli" ora mette un certo imbarazzo.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 4/5/2009, 09:33




Le pagelle di Alberto Cerruti
Milan forza 5, Juve a picco


A Catania la quinta vittoria consecutiva per i rossoneri, mentre il periodo no della squadra di Ranieri continua in casa con il Lecce. L'Inter dimostra di aver superato la crisi. Da applausi Genoa e Reggina, maglia nera della giornata al Bologna





Ecco le pagelle della serie A dopo la 34/a giornata
GENOA 9 - Nove perché segna il gol del 3-1 in 9 (contro 10) con un'azione conclusa da superMilito, il re del derby che aveva deciso anche quello d'andata. Con la conferma che il Genoa offre il gioco più bello del campionato, dopo aver superato la crisetta di due sconfitte consecutive. Merito di Gasperini e del presidente Preziosi, che ha creduto non soltanto in Milito, ma anche in Motta. E quindi il quarto posto non è ancora perduto.
REGGINA 8,5 - Reggina da applausi, per l'importanza del successo e per il modo con cui batte il Bologna in trasferta nello scontro diretto. La B di Brienza e la B di Barreto firmano i gol per allontanare la retrocessione in B, perché i 6 punti che la separavano dal Torino quartultimo adesso sono soltanto 3. E per come gioca la squadra del bravissimo Orlandi (che aveva fatto tremare l'Inter, fermando poi sul pareggio la Juventus e il Milan a San Siro) meriterebbe di salvarsi più delle sue concorrenti.
MILAN 8 - D'accordo, il Catania ha la pancia piena, ma il Milan dopo aver rischiato l'autogol con Favalli si scatena. E il 2-0 finale che consolida il secondo posto è persino stretto, perché Inzaghi e Kakà prima segnano e poi colpiscono i pali. Un allegro allenamento che alimenta i rimpianti, perché questa è la quinta vittoria consecutiva, settima (con un pareggio) nelle ultime 8 gare, sempre con il miglior attacco del campionato. La dimostrazione che da quando è tornato Kakà c'è un altro Milan.
PALERMO 8 - Cinque gol per stracciare il Cagliari nel derby delle isole insidiando alla Roma il sesto posto valido per partecipare alla prima Europa League, che dalla prossima stagione sostituirà la coppa Uefa. E con un Miccoli così, strepitoso su punizione ma non solo, tutto è possibile, anche senza Ballardini squalificato.
SIENA 7,5 - Dopo due sconfitte consecutive, il Siena torna sulla retta via del bel gioco e della vittoria, contro il Napoli, avvicinandosi a una spettacolare e anticipata salvezza. Complimenti a Giampaolo, maturo per una grande, a Maccarone, e soprattutto a Kharja per il suo quinto gol in campionato, con un gran sinistro dopo una fuga di oltre 50 metri. Chissà che cosa sarebbe successo se un gol così l'avesse segnato Kakà o Ibrahimovic.
UDINESE 7,5 - Il bel voto va prima di tutto allo spirito di una squadra, che al contrario di molte altre continua a lottare anche se non ha più traguardi da raggiungere. Complimenti alla società che ha difeso Marino nei momenti della crisi, al tecnico che vince senza Di Natale, e naturalmente a Quagliarella che apre le porte del 3-0 con i primi due gol della quarta vittoria consecutiva, contro l'Atalanta.
FIORENTINA 6,5 - Meno travolgente della settimana scorsa, ma tra il 4-1 alla Roma e l'1-0 al Torino si rivede il miglior Vargas, che firma il terzo gol nelle ultime quattro gare nel suo nuovo ruolo di centrocampista. E così anche se i viola sbagliano troppo, rischiando di essere raggiunti nel finale, il quarto posto per adesso è al sicuro, sia pure con un solo punto di vantaggio sul Genoa.
INTER 6,5 - Chiariamo subito che il voto è alla prestazione contro la Lazio e non al campionato, un giudizio relativo quindi e non assoluto. Il primo tempo, senza nemmeno un tiro in porta, è una noia mortale. Poi si sveglia il solito Ibrahimovic, capocannoniere con Di Vaio a quota 21, ma il gioco è un'altra cosa. Anche se per lo scudetto, manca ormai pochissimo.
LECCE 6,5 - Conferma di avere superato la crisi che l'aveva fatto sprofondare. In vantaggio sul campo della Juventus, ha la forza di inseguire e ottenere il meritato 2-2 a tempo scaduto con Castillo. E se spera la Reggina, che ha un punto meno, perché non dovrebbe sperare questo nuovo Lecce?
CHIEVO 6 - Un altro passettino verso una meritatissima salvezza, grazie alle parate di Sorrentino non a caso migliore in campo. E nel finale spaventa la Roma con l'incursione di Bogdani che meritava il rigore per la trattenuta di Panucci.
LAZIO 5,5 - Regge per un'ora sul campo dell'Inter, spaventando la capolista con le serpentine dello scatenato, ma troppo egoista, Zarate. Poi, però, si affloscia senza più lottare dopo la rete di Ibrahimovic, affidando soltanto alla finale di coppa Italia la speranza di partecipare alla prossima Europa League.
TORINO 5,5 - Si sveglia tardi, come gli è già capitato troppe volte quest'anno, sfiorando il pareggio nel finale. Unica squadra a non avere mai vinto in trasferta, sembra accontentarsi dello 0-0: un calcolo sbagliato, come è sbagliato aggrapparsi sempre all'alibi degli arbitraggi.
CATANIA 5 - Zenga (squalificato) è in tribuna e la squadra è in vacanza, perché quando cercava i punti per salvarsi si batteva in modo diverso. Così rischia una figuraccia, salvato soltanto dagli errori di mira di Inzaghi e compagni.
ROMA 5 - Fa troppo poco per spegnere la contestazione, che precede e segue il primo 0-0 in campionato, in casa contro il Chievo. Così adesso il Palermo la segue a un punto, insidiandole il posto nella prossima Europa League. Totti non basta, come non basta più il vecchio modulo se gli interpreti sono logori.
SAMPDORIA 5 - Non si può perdere un derby con un uomo in più, incassando la rete del 3-1 quando il Genoa è addirittura in nove. Troppo legata all'estro del discontinuo Cassano, la Samp paga la serata storta di Pazzini e la qualità inferiore degli altri giocatori rispetto a quelli del più organizzato Genoa.
ATALANTA 4,5 - Del Neri andrà via e questo lo sanno tutti, ma non si può sbracare così contro l'Udinese che non ha stimoli superiori. E con questo netto 0-3 sono 10 le sconfitte in trasferta. Troppe anche per una squadra che punta a salvarsi senza soffrire.
CAGLIARI 4 - Parte bene colpendo un palo con Lazzari sullo 0-0, poi si illude di tornare in partita portandosi sull'1-2 con Jeda, ma alla distanza si squaglia come una squadretta, incassando 5 gol come non gli era mai capitato. Una batosta tremenda a livello d'immagine, di gioco, e di ambizioni, perché perde il confronto diretto con un'aspirante al sesto posto, con vista sull'Europa di riserva.
NAPOLI 4 - Inguardabile per oltre un'ora in cui non tira mai in porta, in balia di un organizzatissimo Siena. Donadoni dice che occorre cambiare registro, ma la sua autocritica non basta. Se non riesce a svegliare la squadra, come sperava De Laurentis, tanto valeva tenere Reja, anche se piaceva di meno perché non è stato un grande giocatore come l'ex milanista.
JUVENTUS 4 - Sarebbe stato meglio giocare a porte chiuse, per come è ridotta la Juventus. Ma visto che i cancelli sono stati riperti, sarebbe stato meglio chiudere almeno la porta di Buffon che invece prende gol da 7 partite: 13 in tutto, alla media di quasi 2 per volta. Primo tempo da dimenticare, ripresa di orgoglio con la doppietta di Nedved che trasforma lo 0-1 in 2-1, e finale da brividi con un'altra vittoria gettata via, come nel 3-3 contro il Chievo. E così il secondo posto si allontana sempre di più.
BOLOGNA 3 - Maglia nera della giornata. Si fa battere in casa dalla Reggina perdendo nel modo peggiore un confronto diretto e la possibilità, vincendo, di scavalcare il Torino al quartultimo posto. Non basta avere il capocannoniere del campionato, come non basta cambiare gli allenatori, se mancano i giocatori buoni almeno per salvarsi.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 20/12/2009, 13:36




Serie A: Genoa-Bari rinviata

Maltempo, salta il match della 17esima



E' ufficiale il rinvio della partita Genoa-Bari, match pomeridiano della 17esima giornata di Serie A, a causa "dell'assenza delle condizioni minime di sicurezza sugli spalti", come ha reso noto la Lega Calcio. La Questura di Genova aveva già dato parere negativo sulla disputa del match, che è stato rinviato a data da destinarsi. Già saltate, sempre per maltempo, Bologna-Atalanta, Fiorentina-Milan e Udinese-Cagliari.



 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 11/1/2010, 00:39




Napoli e Fiorentina sognano in grande

Nella 19a giornata di Serie A, il Napoli batte la Samp e sale al terzo posto. Rimonta viola sul Bari, mentre il Parma cade a Livorno. Il Cagliari continua nella sua striscia positiva, mentre il Genoa ritrova finalmente il successo



Una prodezza del 'Tanque', German Denis, lancia il Napoli verso la Champions League: con l'1-0 sulla Sampdoria i partenopei salgono addirittura al 3° posto in attesa del posticipo tra Juventus e Milan, confermando il grande processo di crescita in corso dall'arrivo di Walter Mazzarri.

La Fiorentina, da parte sua, non molla e al Franchi vince 2-1 in rimonta su un Bari che gioca bene e passa in vantaggio con Barreto, ma poi si arrende di fronte agli acuti di Mutu e Castillo, quest'ultimo autore della rete decisiva in una sorta di derby personale, visto il recente passato con la maglia del Lecce.

Chi perde colpi è invece il Parma, trafitto dai contropiedi vincenti del Livorno e ormai alla terza sconfitta consecutiva, sentenziata dalle prodezze di Tavano e Lucarelli. Cosmi vince quindi la sua scommessa riguardo al grande ex di turno, mentre ai ducali non basta la rete di Dzemaili per girare un match stregato.

Chi torna al successo è invece il Genoa, che batte 2-0 il Catania complice la prematura espulsione di Bellusci che spiana la strada al Grifone, a segno con Mesto e Sculli. Successo interno anche per il Palermo, che supera la misura l'Atalanta grazie a un rigore trasformato da Cavani, mentre Udinese e Lazio non vanno oltre l'1-1 in quello che doveva essere per entrambe il match del rilancio; mancato.

Chiudiamo quindi con quello che è finora l'unico successo in trasferta del 19° turno di campionato: si tratta della vittoria del Cagliari a Bologna, firmata dall'ennesimo gol di Matri, che prosegue nella sua stagione da sogno.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 13/1/2010, 22:07




Serie a, Con Milan-Udinese Arriva Anticipo Al Venerdi'


Milano, 13 gen. - (Adnkronos) - La Serie A inaugura l'anticipo al venerdi'. Milan-Udinese aprira' il weekend della 5a giornata di ritorno che terminera' domenica 14 febbraio. Gli anticipi e i posticipi in programma a febbraio: Quinta giornata ritorno: venerdi' 12 febbraio, ore 20.45 Milan-Udinese; sabato 13 febbraio, ore 20.45 Sampdoria-Fiorentina; domenica 14 febbraio, ore 20.45 Napoli-Inter; Sesta giornata ritorno: sabato 20 febbraio, ore 18.00 Genoa-Udinese; sabato 20 febbraio, ore 20.45 Inter-Sampdoria; domenica 21 febbraio, ore 20.45 Bari-Milan; Settima giornata ritorno: sabato 27 febbraio, ore 18.00 Catania-Bari; sabato 27 febbraio, ore 20.45 Lazio-Fiorentina; domenica 28 febbraio, ore 20.45 Juventus-Palermo.



 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 17/1/2010, 01:22




L'Inter si salva a Bari

Per i nerazzurri 2-2 in rimonta



Dopo aver tremendamente sofferto il Bari nella gara di andata a San Siro, l'Inter pareggia 2-2 al San Nicola solo dopo aver rischiato un clamoroso tracollo ed essere stata sotto di due gol. La formazione di Ventura, a tratti irresistibile, mette infatti alle corde i nerazzurri e passa due volte su rigore con Barreto (60' e 63'). Quando però la gara sembra chiusa è Pandev, al 69', a riaprirla. Di Milito, su rigore, la firma sul pareggio (74').

LA PARTITA
Conscio delle difficoltà incontrate all'andata, Mourinho prova a giocarsi le proprie carte, piazzando Cordoba a sinistra sullo sgusciante Alvarez e tenendo larghi sulle fasce Balotelli e Pandev per contenere le avanzate degli esterni di Ventura. Per evitare, tra l'altro, che il Bari imposti il gioco dalla difesa, il tecnico portoghese impone ai suoi una partenza sprint, costringendo i centrocampisti a giocare molto alti per mettere subito pressione ai costruttori di gioco pugliesi. La soluzione tattica è buona, tant'è che, dopo appena un minuto, un disimpegno affannoso della difesa biancorossa consente a Sneijder di arrivare al tiro dal limite impegnando in angolo Gillet.

Il primo tempo dei nerazzurri finisce però qui, perché il Bari reagisce all'aggressività di Milito e compagni con il gioco e, minuto dopo minuto, conquista metri sul campo e stringe alle corde la banda di Mourinho. Al 4' un intervento di Cordoba su Alvarez lanciato a rete da Barreto è quanto meno dubbio. Al 28' lo stesso honduregno ha la palla dell'1-0, ma vanifica l'assist preziosissimo di Donati con un destraccio su Julio Cesar. Quattro minuti dopo il portiere brasiliano dell'Inter deve superarsi per respingere un sinistro da buona posizione di Parisi. In campo, insomma, c'è solo la formazione di Ventura, che non ha la qualità dell'Inter nei singoli, ma ha un gioco che funziona a meraviglia e, soprattutto, interpreti che non buttano mai via un pallone e sanno sempre cosa fare.

La ripresa inizia sulla falsariga del primo tempo, con il Bari padrone del gioco e l'Inter che attende sorniona l'occasione giusta per colpire. Al 6' è infatti l'undici di Mourinho ad andare vicino al vantaggio con una punizione da 30 metri di Sneijder che Gillet devia in angolo con un miracolo. Alla fiammata dei nerazzurri replica uno splendido Donati, che ci prova dalla distanza senza trovare però la porta. Rispetto ai primi 45' la gara sale di tono, perché l'Inter, comunque, adesso prova a ripartire e tiene se non altro in apprensione la retroguardia biancorossa. La svolta dell'incontro arriva al 14' quando Rosetti concede un rigore al Bari per fallo di mano di Samuel su tiro di Meggiorini. Dal dischetto Barreto - che mostra poi la maglia di Ranocchia, fuori per un brutto infortunio - non fallisce e porta in vantaggio i suoi.

Sotto di una rete l'Inter è costretta ad alzare il baricentro prestando il fianco alle ripartenze dei baresi. Sulla prima di queste, Koman serve Parisi che costringe Lucio al secondo fallo da rigore. Ci riprova Barreto, che cambia angolo e spiazza di nuovo Julio Cesar firmando il 2-0. Mourinho, a dir poco nero, cambia tutto, inserendo Quaresma per Muntari e Santon per Samuel. Il Bari, però, non concede un metro dietro e fa malissimo in contropiede con Alvarez che al 21' costringe Julio Cesar al miracolo con un sinistro da fuori. L'Inter sembra al tappeto, ma prima trova il 2-1 con Pandev (24'), quindi pareggia su rigore con Milito (fallo di Bonucci su Pandev), al 29'. Gli ultimi minuti sono una follia, perché gli schemi, con la stanchezza che prevale, saltano, e Bari e Inter si gettano all'arrembaggio senza logica per cercare il successo. Gli assalti non portano però a nulla: finisce 2-2. Un risultato che tiene i nerazzurri saldamente in testa alla classifica e che, alla luce di come si era messo l'incontro, è manna dal cielo. Ventura, dal canto suo, lascia nuovamente il campo tra gli applausi scroscianti ma con la sensazione, netta, di aver perso nuovamente un'occasione grande così per far fuori i campioni d'Italia.

LE PAGELLE
Donati 7 - E' strepitoso fino al pareggio dell'Inter che innesca lui con uno sciagurato passaggio verso il centro che fa ripartire i nerazzurri. Un errore a conti fatti decisivo ma a margine di una gara perfetta in cui fa girare la squadra a meraviglia

Alvarez 6,5 - Mourinho prova a frenarlo piazzandogli addosso Cordoba, ma l'esterno di Ventura fa impazzire il colombiano tagliando sempre alle sue spalle e puntandolo regolarmente in velocità. Se imparasse anche a essere più freddo in zona gol...

A. Masiello 6,5 - Riportato al centro - suo ruolo naturale - per rimpiazzare Ranocchia è strepitoso per quasi tutta la gara. Autoritario, sicuro e rapido. In una parola, bravissimo

Sneijder 6,5 - Con tutta l'Inter in palese difficoltà, l'olandesino riesce da solo a impensierire la difesa avversaria. Un suo sinistro dopo appena un minuto e una punizione da distanza siderale costringono Gillet a una paratona. Innesca l'azione del rigore con una verticalizzazione al bacio

Lucio-Samuel 5,5 - Regalano i due rigori con altrettante ingenuità e per tutto l'incontrono soffrono la velocità di Barreto e Meggiorini

di Alessandro Franchetti

IL TABELLINO
BARI-INTER 2-2
Bari (4-4-2): Gillet 7; Belmonte 6, A. Masiello 6,5, Bonucci 6,5, Parisi 6,5; Alvarez 6,5 (44' st Kamata sv), Donati 7, Gazzi 6, Koman 6 (32' st Rivas sv); Meggiorini 6,5, Barreto 7. A disp.: Padelli, S. Masielllo, Allegretti, De Vezze, Greco. All.: Ventura
Inter (4-2-3-1): Julio Cesar 7; Maicon 5, Lucio 5,5, Samuel 5,5 (19' st Santon 5,5), Cordoba 5; Zanetti 6, Muntari 5 (19' st Quaresma 5,5); Balotelli 5,5 (34' st Cambiasso sv), Sneijder 6,5, Pandev 6; Milito 6,5. A disp.: Toldo, Materazzi, Carlsen, Arnautovic. All.: Mourinho
Arbitro: Rosetti
Marcatori: 15' st rig., 18' st rig. Barreto (B), 24' st Pandev, 29' st rig. Milito (I)
Ammoniti: Parisi, Bonucci, Belmonte (B), Samuel, Lucio (I)
Espulsi: nessuno



Il Cagliari sprinta verso l'Europa


Doppio Larrivey e Jeda: Livorno ko 3-0



Un Cagliari in formato europeo conquista la vittoria nell'anticipo pomeridiano della prima giornata di ritorno di Serie A. Al "Sant'Elia" i rossoblu superano per 3-0 un Livorno mai in partita in una sfida che vale già una fetta di salvezza. Il match si decide nei minuti iniziali delle due frazioni: Larrivey, infatti, va a segno al 3' del primo tempo e al 5' della ripresa. Poi il gol-lampo del neo entrato Jeda al 19' fissa il risultato.

Il gol a freddo fa subito pendere la partita a favore del Cagliari. Almeno per buona metà del primo tempo, quando allo stacco di Larrivey, favorito da una mezza papera di De Lucia, si aggiunge la bella azione personale di Matri, ben bloccata dal portiere dei toscani. Nel finale di frazione, infatti, il Livorno prende metri e coraggio, andando vicino al pareggio due volte con Mozart: prima con un tiro dalla distanza, poi con un sinistro respinto in area da Canini. Abbastanza per far arrabbiare Allegri.

Cosmi estrae dal mazzo la carta Candreva all'uscita dagli spogliatoi, ma non c'è tempo per capire se è quella giusta. I sardi sfruttano alla perfezione un contropiede e dopo una respinta di De Lucia su Matri ci pensa ancora Larrivey con un pallonetto a gonfiare la rete. Poco dopo Jeda completa la festa con un colpo di testa che arriva a 27" dal suo ingresso in campo.

Una punizione forse fin troppo pesante per questo Livorno pieno di assenze, ma giusto premio a un Cagliari che adesso, con una partita da recuperare (quella di Udine), può davvero sognare in grande. Altro che lotta per la retrocessione.

LA PARTITA MINUTO PER MINUTO

LE PAGELLE
De Lucia 5,5 Si divide con i suoi difensori centrali la responsabilità del primo gol e poi fa venire i brividi su un retropassaggio banale. Un paio di begli interventi non bastano per la sufficienza
Diniz e Rivas 5 Matri e Larrivey mangiano in testa a entrambi e non soltanto quando si tratta di intervenire sui traversoni
Cossu 6,5 A parte il cross del primo gol, il piccolo regista sardo regala bel gioco e perle ai compagni
Larrivey 7 Messo in campo al posto di Jeda, ripaga Allegri con una doppietta. Oltretutto mette il suo nome sul gol numero 1.100 del Cagliari in Serie A

Alberto Gasparri

IL TABELLINO
Cagliari-Livorno 3-0
Cagliari (4-3-1-2): Marchetti 6,5; Canini 6, Lopez 6,5, Astori 6,5, Agostini 6; Parola 6,5, Biondini 6, Lazzari 6 (29' st Dessena 6); Cossu 6,5 (37' st Barone sv); Matri 6 (18' st Jeda 6,5), Larrivey 7. A disposizione: Vigorito, Marzoratti, Ariaudo, Nenè. All. Allegri
Livorno (3-5-2): De Lucia 5,5; Perticone 5,5, Diniz 5, Rivas 5; Raimondi 5,5, Filippini 5, Mozart 6, Bergvold 6, Vitale 6 (7' st Danilevicius 5); Lucarelli 5,5, Tavano 5 (1' st Candreva 5). A disposizione: Benussi, Modica, Marchini, Pieri, Cellerino. All. Cosmi
Arbitro: Giancola
Marcatori: 3' Larrivey (C), 5' st Larrivey (C), 19' st Jeda (C)
Ammoniti: 30' Lucarelli (L), 39' Parola (C), 12' st Biondini (C), 36' st Jeda (C), 43' st De Lucia (L)
Espulsi: -
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 18/1/2010, 01:12




Serie A, risultati: Napoli-Palermo a reti bianche

Risultati e marcatori della 20.a giornata di Serie A.



Atalanta-Lazio 3-0

Marcatori: 5´ Doni (Ata); 8´ Doni (Ata); 35´ Padoin (Ata)

Bari-Inter 2-2

Marcatori: 60´ rig. Barreto (Bar); 63´ rig. Barreto (Bar); 69´ Pandev (Int);

74´ rig. Milito (Int)

Cagliari-Livorno 3-0

Marcatori: 3´ Larrivey (Cag); 50´ Larrivey (Cag); 64´ Jeda (Cag)

Chievo-Juventus 1-0

Marcatori: 33´ Sardo (Chi)

Fiorentina-Bologna 1-2

Marcatori: 28´ Gimenez (Bol); 44´ Di Vaio (Bol); 51´ Mutu (Fio)

Milan-Siena 4-0

Marcatori: 12´ rig. Ronaldinho (Mil); 28´ Borriello (Mil); 73´ Ronaldinho (Mil);

89´ Ronaldinho (Mil)

Napoli-Palermo 0-0

Parma-Udinese 0-0

Roma-Genoa 3-0

Marcatori: 17´ Perrotta (Rom); 45´ Toni (Rom); 60´ Toni (Rom)

Sampdoria-Catania 1-1

Marcatori: 13´ Llama (Cat); 45´ rig. Pazzini (Sam)

Classifica

Inter 46; Milan 40; Roma 35; Napoli 34; Juventus 33; Palermo 31; Cagliari 30; Fiorentina 30; Parma 29; Bari 28; Chievo 27; Genoa 27; Sampdoria 27; Livorno 21; Udinese 20; Lazio 20; Bologna 19; Atalanta 16; Catania 16; Siena 12

Prossimo turno 24/01/2010

Bologna-Bari; Catania-Parma; Genoa-Atalanta; Inter-Milan; Juventus-Roma; Lazio-Chievo; Livorno-Napoli; Palermo-Fiorentina; Siena-Cagliari; Udinese-Sampdoria
 
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97 replies since 9/12/2007, 02:07   509 views
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