| Italia, che peccato! Fuori ai rigori con la Spagna
VIENNA (Austria), 22 giugno 2008 - L'avventura è finita. La Spagna ci batte 4-2 ai rigori e ci caccia dagli Europei. La magia di Berlino svanisce in una notte torrida viennese. Dopo 120' senza gol, sbagliano dal dischetto De Rossi e Di Natale, mentre Buffon illude parando il tiro di Guiza. La Nazionale volta pagina; i campioni del mondo escono di scena. CONFERME - Donadoni schiera il modulo di Zurigo contro la Francia. Ma nel 4-3-1-2 le varianti sono a centrocampo, dove la Nazionale paga l'assenza di Pirlo e Gattuso. Il c.t. corregge con Aquilani dal primo minuto: il romanista a destra, De Rossi al centro e Ambrosini a sinistra. Poi dà ancora fiducia a Perrotta, trequartista alle spalle di Toni e Cassano. Conferma tutto anche Aragones: 4-4-2, con il solito centrocampo a quattro con Iniesta a destra e Senna appena dietro la linea. SPAGNA LANCIATA - Gli azzurri partono alti e accennano al pressing che la Spagna limita subito. A ritmo lento, gli iberici ruminano gioco orizzontalmente, ma danno un'impronta più evidente alla partita. Al 9' Silva si accentra e libera un sinistro deviato e poi bloccato da Buffon. Nulla di trascendentale, ma prova evidente che è la Spagna a tenere in mano le redini del gioco. Dell'Italia il più ispirato appare Cassano. Il blucerchiato nel breve non ha rivali, ma ha poco appoggio, finendo vittima del raddoppio. SOFFRIAMO - Al 18' si vede Torres; imbeccato da Iniesta penetra in area dalla sinistra, ma alza la mira. Sono segnali a cui l'Italia dovrebbe dare peso. Su quel corridoio gli spagnoli godono di libertà: Aquilani è troppo leggero e sente il peso della responsabilità. Al 19' ecco l'Italia. Il cross di Ambrosini dalla sinistra viene girato debolmente di testa da Perrotta; nessun problema per Casillas. Al 23' è ancora Ambrosini a spingere sull'acceleratore, ma sbaglia a scodellare subito per Toni, evidentemente attardato. Al gol si avvicina però la Spagna. Con Villa al 25': punizione tesa in mezzo a una selva di gambe, parata a terra da Buffon. CASSANO CI PROVA - L'Italia sembra uscire dalla gabbia, ma manca l'uomo d'ordine e Perrotta fatica nel suo compito. Va meglio la Spagna che con Silva al 32' impegna ancora Buffon. Ma la cosa bella la fa Cassano al 36' su tocco di Ambrosini; il cross del barese per Toni è perfetto, ma il bomber non salta: occasione gettata al vento. La replica fa paura: al 38' Silva dal limite sfiora il palo alla destra di Buffon. La Spagna gioca meglio. Fatichiamo a centrocampo, dove De Rossi e Ambrosini sono costretti a lavorare per tre, limitando così le sortite sulle fasce di Zambrotta e Grosso. MAGO CHIELLINI - Silva mette subito la firma all'inizio della ripresa, ma Chiellini gli dice di no con una chiusura da marpione. Il ragazzo della Juve fa gli straordinari e deve alzare la voce perché non filtriamo. Al 10' Torres gabba Panucci e mette dentro: ci pensa ancora Chiellini a metterci una pezza. Sembriamo vicini alla capitolazione. Al 13' Camoranesi entra per Perrotta. Ne avevamo bisogno come il pane, ed è proprio lui al 16' a far gridare al gol, evitato da uno strepitoso Casillas con il piede sinistro. La Spagna, con Fabregas e Cazorla (fuori Xavi e Iniesta) fa più possesso palla, ma ci siamo anche noi. PIU' SQUADRA - Camoranesi ha dato ordine ed equilibrio. Al 29' Di Natale rileva Cassano, ma la Spagna torna a comandare. Al 35' Buffon respinge con una violenta punizione di Senna. Al 36' è invece il palo a salvarci, perché a Buffon sfugge la palla sul nuovo bolide del brasiliano. Noi ci proviamo ancora con Toni, ma a Luca mancano centimetri. E al 38' l'impeto dell'inguardabile bomber toglie a Grosso la palla-gol per eccellenza sul cross di Di Natale. Esce Torres ed entra Guiza e gli ultimi minuti sono di furore. Ed è Zambrotta a salvare la patria al 93' anticipando Villa. BRIVIDI - Supplementari ed è subito thrilling, perché al 3' Villa conclude a lato d'un soffio. Ma al 5' per due volte ci avviciniamo al gol: prima Marchena anticipa Toni, poi Di Natale sfiora di testa. E ci mangiamo le mani, perché a conti fatti le occasioni più nitide sono le nostre. Lunghe e disfatte, le squadre si affidano a istinto e passione. Ma tocca anche a Del Piero, dentro per Aquilani al 108'. Loro ci provano di più; Buffon salva su Villa: soffriamo troppo e al 120' Cazorla sciupa a lato il diagonale che consegna la sfida ai rigori. E questa volta la Spagna non fallisce.
De Rossi amaro: "I rigori? Io almeno vado a tirarli"
Il romanista deluso e arrabbiato dopo la sconfitta dell'Italia contro la Spagna: "Se i rigoristi non vanno sul dischetto, ci vado io". Cannavaro: "Europeo iniziato male e finito malissimo". Toni: "Mi dispiace, ma non parliamo di ciclo finito". Grosso: "Poca fortuna". Gattuso: "Spero resti Donadoni"
VIENNA, 22 giugno 2008 - Grande delusione nel clan azzurro, ovviamente, dopo la sconfitta a i quarti di Euro 2008 ad opera della Spagna. Ecco le reazioni dei protagonisti. DE ROSSI - Daniele De Rossi ha fallito un rigore, come a Manchester con la Roma. Ma lui è pronto a farsi sempre avanti. Soprattutto se qualcuno non se la sente. La sua frustrazione deriva anche dall'errore sul dischetto: "Chiedo scusa ai compagni. Evidentemente non sono bravissimo a battere i rigori, ma preferisco così piuttosto che tirarmi indietro: non potrei mai dire che non me la sento". Poi sull'eliminazione: "Resta un grande dispiacere - dice De Rossi - per me, per i compagni, per il mister, per i tifosi. È una brutta serata. Ci eravamo rialzati, avessimo vinto ai rigori sarebbe stato un buon Europeo. La Spagna è stata probabilmente superiore nel possesso palla, nel palleggio. Forse hanno avuto qualcosa in più di noi, ma noi abbiamo avuto delle occasioni nitide con Camoranesi e Toni". A Vienna dovrebbe essersi chiuso un ciclo, De Rossi non è d'accordo: "I cicli non si chiudono quando si perde ai rigori. Non penso che questa sia una squadra finita. Usciamo a testa alta, fa male ma penso ci sia poco da dire sia all'allenatore che alla squadra". Ma ora Donadoni potrebbe andar via... "Spero di no, sarebbe davvero un peccato dovesse andar via per questa sconfitta". CANNAVARO - Tanta tristezza anche per Fabio Cannavaro, capitano non giocatore: "Questo Europeo è iniziato male ed è finito malissimo per me. Dispiace tantissimo uscire ai rigori, ma adesso cerchiamo di guardare avanti e di portare a casa le cose positive. Non servono i miei consigli, io posso solo dire che il mister ha fatto bene. Non era facile dopo aver vinto i Mondiali ridare stimoli al gruppo, compattarlo e portarlo avanti nelle qualificazioni. È stato bravo anche qui agli Europei, secondo me il suo lavoro è stato ottimo". GATTUSO - Gli azzurri, comunque, sono compatti intorno al c.t. Donadoni. E Gattuso non si fa pregare per dirlo: "Col mister c'è grande stima, c'è un rapporto stupendo. Ha una dote, dice sempre quello che pensa in faccia. E il gruppo in questi due anni l'ha seguito". Il milanista poi ammette che "due anni fa in Germania eravamo più brillanti che qui", poi prosegue: "C'è tanta amarezza per come è andata, però mi sento orgoglioso. Abbiamo perso ai rigori, avevamo vinto così il Mondiale, ci sta. In ogni caso abbiamo dimostrato di essere una squadra che non molla mai". TONI - Grande rammarico per Luca Toni: "È andata male, prima di questa gara, nonostante il digiuno dal gol, ero soddisfatto perchè la squadra era andata avati e io avevo dato il mio contributo, oggi purtroppotorniamo a casa per aver perso ai rigori, ed è ovvio che mi dispiaccia non aver segnato, ma per me era importante soprattutto andare avanti. Ciclo finito? Non sta a me dire queste cose, io posso solo far notare che in questi due anni abbiamo lavorato molto bene, il gruppo è sempre stato solido ed ha offerto grandi prestazioni, sarebbe un peccato chiudere tutto dopo aver perso una partita ai rigori, la squadra è sempre stata con il mister". GROSSO - Fabio Grosso, che a Berlino fece urlare di gioia i tifosi italiani, ha fatto centro anche a Vienna, ma non è bastato. Questo il suo commento: "Non ci è mancato nulla, ci è mancata solo un po' di fortuna, quella del Mondiale... Abbiamo fatto una grande partita contro una grande squadra. Noi andiamo a casa, in bocca al lupo alla Spagna". DEL PIERO - Ma Del Piero non si dà pace: "Quando perdi l'amarezza è sempre grande, poi ai rigori brucia ancora di più, ma non possiamo appellarci alla sfortuna, non è colpa di nessuno. Chi ha giocato ha fatto benissimo ma in questo momento non ho la lucidità per dire cosa ha funzionato e cosa no. Se vorrei andare al Mondiale? Da qui al 2010 c'è tanta strada, ora andiamo in vacanza. L'attaccamento alla Nazionale c'è sempre, poi vedremo". CHIELLINI - Chiusura con Chiellini, che è stato il migliore degli azzurri: "In me dovrebbe esserci grande soddisfazione per aver vinto il confronto con Torres e Villa ma non può essere così dopo una delusione del genere. Negli spogliatoi Donadoni ci ha detto che non abbiamo nulla da rimproverarci. Ciclo finito? Non lo so, non sono domande per noi, in questo momento non è facile pensare a questo".
Donadoni: "Fuori a testa alta" Abete: "Il futuro? Vedremo" Il c.t. azzurro ringrazia la squadra dopo l'eliminazione: "Orgoglioso dei ragazzi, mi spiace per loro". Euforico il collega Aragones: "La vittoria più importante degli ultimi 88 anni". Il presidente federale: "Nei prossimi giorni parlerò con Roberto". Petrucci e Matarrese: "No ai processi"
VIENNA, 22 giugno 2008 - "Dispiace uscire ai rigori, la delusione è per i ragazzi che avevano dato tutto. È solo per loro. Ma nello spogliatoio ho detto loro che escono a testa alta". Sono state queste le prime parole di Roberto Donadoni, dopo l'eliminazione dell'Italia dall'Europeo ad opera della Spagna. Quando gli si fa notare che la Nazionale è uscita di scena senza nemmeno un gol da parte degli attaccanti, risponde così: "Hanno fatto il loro dovere. Non avranno fatto gol ma hanno vedere qualcosa di positivo, anche contro la Spagna". NIENTE COMMIATO - Poi un commento sulla sfortuna ai rigori: "Mi hanno portato male, come spesso è accaduto nella mia carriera. Cosa mi aspetto ora? Nulla, cosa mi dovrei aspettare? Posso solo dire che sono orgoglioso dei miei ragazzi, ho vissuto con loro due anni meravigliosi. Non è un commiato, sono solo riflessioni. Io sono pronto ad andare avanti, ho il dovere di svolgere il mio ruolo fino in fondo. Ma non dipende solo da me, è chiaro. Le lacrime di Pirlo e degli altri? Mi fanno male, sono persone stupende. Certo, lui e Gattuso erano due assenti importanti, ma anche Aquilani e Ambrosini hanno fatto bene. Purtroppo ogni partita è una storia a sé, abbiamo giocato anche con tre attaccanti, costruendo le nostre occasioni. Ma la Spagna è un avversario forte, ha le carte in regola per arrivare fino in fondo". ABETE - Il presidente federale Abete non se l'è sentita di confermare immediatamente dopo il fischio finale la fiducia a Donadoni:" Nei prossimi giorni ci sarà un incontro con lui e vedremo insieme il futuro. Stasera è il momento dell'amarezza, poi con calma ed a mente fredda ragioneremo, già con lui ho parlato prima della gara". Intanto, domani a Casa Azzurri è in programma una conferenza stampa di Donadoni. PETRUCCI E MATARRESE - Il presidente del Coni Gianni Petrucci assolve il c.t. azzurro dopo nonostante l'eliminazione: "Donadoni non ha nessuna colpa per un'eliminazione ai calci di rigore. Quando perdi così devi accettare il verdetto, io sono contro i processi". Anche il presidente di Lega Antonio Matarrese invita alla prudenza e alla riflessione serena: "Qualche volta i rigori ci hanno portato bene e questa volta è andata bene alla Spagna. Questa è la legge del calcio, ma ciò non significa che non siamo gran bella squadra. Adesso bisogna andare avanti senza prendere decisioni affrettate dettate dall'amarezza. Il presidente federale deve riflettere bene prima di comunicarci le sue decisioni. Non distruggiamo nulla di quello che si è creato, ricordiamoci che siamo campioni del mondo. Donadoni? È un tecnico serio". ARAGONES- Tutt'altro clima, ovviamente, in casa degli spagnoli. Il c.t. dele furie rosse Luis Aragones ha commentato così: "Quella contro l'Italia è la vittoria più importante del calcio spagnolo dal 1920, è un risultato storico. La mia squadra, comunque, ha meritato di vincere perché ha cercato il gol con più convinzione. E alla fine è stata premiata". Sui rigori una rivelazione: "Noi sapevamo dove tiravano i rigori: l'allenatore dei portieri aveva indicato a Casillas come li avrebbero calciati gli azzurri. Li abbiamo studiati ieri in un video - ha aggiunto Aragones - e abbiamo provato tre batterie di rigori".
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