| Borriello 'Concorrenza è normale. Sheva? non è una prima punta'
Marco Borriello, centravanti del Milan, ha parlato in esclusiva ai microfoni di Sky
Sulla falsa partenza in campionato…
Siamo partiti maluccio. Abbiamo perso due partite su due. In questi casi bisogna rimanere tranquilli, lavorare e non bisogna dare colpe a nessuno, perché nel momento in cui dai delle colpe, si spacca lo spogliatoio, si spacca l’ambiente. Bisogna lavorare tutti insieme, cosa che non abbiamo fatto nell’ultimo periodo perché “i Nazionali“ sono tornati il venerdì e abbiamo avuto solo un giorno e mezzo per preparare la partita. Il Genoa ne ha avuti quindici e il campo l’ha dimostrato. La cosa fondamentale in questo momento è la testa, non bisogna fasciarsi la testa perché si rischia di rovinare tutto. Bisogna rimanere concentrati, stare più uniti, come ci ha detto il mister, non dare colpe e andare avanti per la nostra strada. Adesso sono pochi giorni che lavoriamo tutti insieme. Abbiamo la possibilità di lavorare e stiamo già lavorando molto sul campo, sia nella fase offensiva che in quella difensiva. Speriamo già da giovedì in Coppa Uefa di portare a casa un risultato positivo, perché i risultati positivi mettono allegria e positività nel gruppo. Anche se è una partita di Coppa Uefa, noi ci teniamo lo stesso. Non sarà la Champions League, però fare un risultato positivo per noi è importante.
Scenderai in campo contro lo Zurigo?
Sto lavorando per questo da 45 giorni e mi alleno tutti i giorni due volte al giorno. Io spero di giocare anche perché devo mettere condizione nelle gambe. Spero che arrivi il risultato perché quando giochi e il risultato è positivo, fa sempre bene.
Su Ancelotti
Ancelotti non deve dimostrare niente, è un grande allenatore e una grande persona, con cui puoi parlare sempre ed è l’unica che può uscire da questa situazione.
Su Ronaldinho
Ronaldinho lo stiamo apprezzando da pochi giorni, perché da quando è arrivato, si sarà allenato solo 5-6 volte con noi. E poi io ero infortunato prima. Ronaldinho ha dimostrato nella prima partita cosa è in grado di fare. Non era al 100% e ha fatto dieci assist, quindi sicuramente per un attaccante come me, è un grande onore averlo di fianco. Adesso si rimetterà a posto fisicamente, i preparatori lo stanno facendo lavorare, il mister anche, e quindi sicuramente riusciremo a fare grandi cose insieme.
Come vivi la concorrenza con gli altri attaccanti?
Siamo in tanti ma è giusto così. In una grande squadra è normale che ci sia tanta concorrenza e che ci siano tanti bravi giocatori. L’importante è che si vada tutti nella stessa direzione e che abbiamo tutti lo stesso obiettivo. Io penso solamente ad allenarmi e a farmi trovare pronto quando verrò chiamato in causa per dare il mio contributo alla squadra. Poi sarà un problema del mister decidere chi mettere in campo o meno. L’importante è che tutti noi attaccanti lottiamo per lo stesso obiettivo.
Che attaccante è Marco Borriello?
Io sono un centravanti, so giocare spalle alla porta, so dialogare con i compagni, mi butto negli spazi e questo è il mio ruolo. Faccio quello che fa una punta centrale. Shevchenko non è una punta centrale, è sempre stata una seconda punta, un attaccante che parte dall’esterno. E’ normale che se hai un riferimento lì davanti magari per la squadra è importante. Adesso stiamo provando questa soluzione e poi vedremo cosa succederà in futuro.
Come e quanto sei migliorato, come calciatore, dal punto di vista tecnico?
Ho fatto un anno di Serie A importante l’anno scorso, e quando giochi tanto, migliori perché, partita dopo partita, le difficoltà aumentano, i giocatori avversari iniziano a conoscerti e quindi devi essere sveglio a migliorarti nei punti deboli.
Qual è il tuo gol più bello in Serie A?
Per fortuna tutti i gol che ho fatto l’anno scorso hanno portato dei punti, e per questo sono tutti belli e importanti. Forse, balisticamente, il gol più bello è stato quello di Udine, però anche quello contro l’Inter forse mi ha dato più importanza perché ero contro la prima in classifica.
Sei tornato al Milan dal cancello principale. Cosa ti aspetti e perché ti senti da Milan?
L’anno scorso indossavo la maglia del Genoa e mi ha dato la possibilità di tornare nella squadra dove sono cresciuto. Ed è stata una grande soddisfazione e anche un po’ una rivincita tornarci dalla porta principale. E quindi sono contento. Torno con un curriculum diverso e quindi già sento intorno a me grande fiducia e un’altra atmosfera rispetto al passato.
Che emozioni hai provato nel tornare a Genova, da avversario?
Il saluto è stato veramente fantastico. Tutto lo stadio mi ha applaudito. Sono contento perché ho recuperato da un infortunio al menisco esterno, di solito le diagnosi sono di 60 giorni, io al 44esimo giorno ho giocato 45 minuti anche muovendosi discretamente. E’ capitata una giornata storta, abbiamo preso due gol e trovato di fronte un grande Genoa.
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