| Champions: Cristiano Ronaldo e Rooney gelano la Roma
Nell'andata dei quarti di Champions la Roma perde 2-0 in casa contro il Manchester United e compromette il suo cammino in Europa (gara di ritorno il 9 aprile). Nell'altro match della giornata successo per 1-0 del Barcellona sullo Schalke 04. Mercoledì Arsenal-Liverpool e Fenerbahce-Chelsea.
Ronaldo e Rooney abbattono la Roma
Il Manchester vince 2-0 all'Olimpico. Discorso qualificazione quasi chiuso
Una disattenzione e un errore grossolano mandano in fumo le speranze romaniste di qualificazione alle semifinali di Champions League. Sbaglia Cassetti sul gol di Cristiano Ronaldo al 39esimo, combina un disastro Doni sul raddoppio di Rooney, al 21esimo della ripresa. Il Manchester porta a casa un 2-0 che a meno di miracoli chiude i discorsi. Toccherà alla Roma fare in modo che la gara di ritorno, mercoledì prossimo all'Old Trafford, non sia solo una formalità.
Le pagelle:
C. Ronaldo 7 Il primo tempo inizia a ritmi ridotti. Il portoghese per una buona mezz'ora si distingue soltanto per un buon passaggio per Rooney, in avvio del contropiede non sfruttato da Anderson, poi per una punizione da lontano fuori di poco, al 21esimo. E' bastato un bel cross (l'autore è Scholes, al 39esimo) per scatenare la sua voglia di gol. E la Roma è andata sotto. Nel finale poteva regalarsi la doppietta personale, ma in un paio di occasioni ha graziato la Roma.
Anderson 5 Sullo 0-0 spreca il contropiede buono, esibendosi in un tiraccio su azione avviata da Cristiano Ronaldo per Rooney. Nella ripresa non ha il tempo di rifarsi: Ferguson lo toglie al 10' per inserire Hargreaves.
Van der Sar 6.5 Si guadagna la pagnotta con un paio di interventi importanti nella ripresa, prima su un tiro-cross di Giuly, poi - soprattutto - su un pericolosissimo colpo di testa di Vucinic.
Rooney 6.5 Mette dentro la palla con la quale il Manchester ipoteca la qualificazione ma i meriti - papera di Doni a parte - vanno soprattutto al coreano Park, abile a mantenere in campo di testa il cross lungo proveniente dalla destra. Fallisce all'82esimo una delle tante occasioni capitate ai Red Devils per aumentare il bottino.
Doni 4.5 La sua uscita imbarazzante al 66esimo - con palla persa al limite dell'area piccola - condanna la Roma ad un triste destino. Crederci, in vista del ritorno, sembra quasi impossibile.
Vucinic 6 Ha l'occasione per ristabilire la parità 180 secondi dopo la rete del vantaggio inglese. Invece colpisce male, d'esterno destro, da posizione defilata. Un errore che pesa gravemente sul risultato. Si riscatta almeno in parte nella ripresa: al 5' serve l'assist buono a Tonetto, che di sinistro fallisce la conclusione, poi ci prova personalmente, di testa, al minuto 62. Bravo nell'occasione Van der Sar.
Cassetti 5 Sul cross di Scholes era ben piazzato. Peccato non abbia visto arrivare Cristiano Ronaldo. Errore imperdonabile.
Tonetto 6 Le sue incursioni sulla sinistra danno vivacità alla Roma ad inizio ripresa, facendo ben sperare. Sbaglia il possibile pareggio su assist di Vucinic, ancora sull'1-0, poi dopo il gol di Rooney lascia il posto a Cicinho.
Taddei 5 Assente. La Roma sulla corsia di destra costruisce ben poco. Spalletti prova a dare la scossa togliendolo al quarto d'ora della ripresa. Entra Giuly, che dopo una manciata di secondi si invola verso l'area ma sbaglia il cross, regalando il pallone a Van der Sar.
Roma (4-2-3-1): Doni 4.5; Cassetti 5, Mexes 6, Panucci 5.5, Tonetto 6 (24' st Cicinho 6); De Rossi 6, Pizarro 6; Taddei 5 (14' st Giuly 5.5), Aquilani 6 (31' st Esposito sv), Mancini 5.5; Vucinic 6. A disp. Curci, Ferrari, Antunes, Brighi. All. Spalletti Manchester United (4-3-2-1): Van der Sar 6.5; Brown 5.5, Ferdinand 6.5, Vidic 6 (34' pt O'Shea 6), Evra 6; Carrick 6, Scholes 6.5, Anderson 5 (10' st Hargreaves 6); C. Ronaldo 7, Park 6.5; Rooney 6.5 (38' st Tevez sv). A disp. Kuszczak, Piqué, Giggs, Evans. All. Ferguson Arbitro: De Bleeckere Ammoniti: Anderson (M), Pizarro (R), Mexes (R) Marcatori: 39' pt C. Ronaldo (M), 21' st Rooney (M)
Barça opaco, ci pensa Bojan
Agli spagnoli basta un tiro del nuovo Messi per avere ragione di uno Schalke 04 volenteroso ma troppo impreciso. Tre nitide occasioni e un rigore negato per i tedeschi, bravi nella ripresa a mettere alle corde un Barcellona più ombre che luci
GELSENKIRCHEN (Germania), 1 aprile 2008 - Quando hai uno così, non serve Ronaldinho: meno polemiche, più corsa. E qualche gol, anche pesante. Bojan Krkic ha la sfacciataggine dei 18 anni non ancora compiuti e i piedi del campione consumato. Come Messi, gli dai un pallone e sa sempre cosa fare. Se il Barcellona passa in Germania, il merito è suo e non solo per il gol. SOLITO BARCA - Un film già visto: avanti 2-0 alla fine del primo tempo, sabato scorso in campionato il Barcellona si è fatto rimontare e superare dal Betis Siviglia (3-2). Se in Germania non accade, è solo colpa dello Schalke 04 che nella ripresa spreca due limpide occasioni e recrimina per un rigore netto non dato. Il primo tempo, però, è a tinte blaugrana: ritmo basso e palla che gira veloce, alla terza verticalizzazione gli uomini di Rijkaard passano in vantaggio: Xavi trova in profondità Henry che scarica su Neuer. La ribattuta è del francese, palla in mezzo a Bojan che da due passi non sbaglia (12'). Il giovane spagnolo di padre serbo, con i suoi 17 anni e 217 giorni, diventa il secondo goleador più giovane nella storia della Champions dopo il ghanese Peter Ofori-Quaye, che l'1 ottobre 1997 segnò con la maglia dell'Olympiakos Pireo a 17 anni e 195 giorni. La musica, intanto, non cambia:buona disposizione degli spagnoli e spinta tedesca che sulle fasce non trova sbocco. Qualche brivido solo su palle inattive. Dall'altra parte, Bordon sfiora l'autogol nel tentativo disperato di anticipare il solito Bojan. SPINTA TEDESCA - Nella ripresa è un altro Schalke. Gioco a testa bassa e lanci lunghi mettono in difficoltà la difesa spagnola che nei primi 30' concede almeno due nitide occasioni da gol (Asamoah e Altintop fuori d'un soffio) prima della trattenuta di Abidal su Westermann che meriterebbe il rigore. Senza tanti complimenti, Slomka toglie un fischiatissimo Kuranyi e lo stesso fa Rijkaard con Eto'o. Bojan, invece, lascia il campo solo nel finale per salvare le gambe. Il ragazzo è già fondamentale: unico a fare movimento, unico a tenere palla. Le fasi più concitate sono quelle del recupero: Bordon ha la palla buona per pareggiare ma di testa manda centrale e Valdes alza in angolo. Girandola di ammoniti ma nessun diffidato che paga dazio. Con le stesse squadre e lo stesso atteggiamento, al ritorno il Barcellona rischia.
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