Confederations Cup 2009

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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 14/6/2009, 22:20




Confederations Cup 2009




La Spagna fa paura
Cinque gol alla Nuova Zelanda


Tutto facile per la squadra di Del Bosque nel debutto in Confederations Cup: 5-0, con tripletta di Fernando Torres nel primo quarto d'ora. Per i campioni d'Europa è il 33° risultato utile di fila, la tredicesima vittoria consecutiva. Meglio evitarli in semifinale




Diciamo che noi abbiamo sofferto leggermente di più ad avere ragione della Nuova Zelanda. Il sofferto 4-3 in rimonta della squadra di Lippi è un risultato quasi tragico (se tralasciamo il fatto che la nostra era un'amichevole) alla luce della facilità con cui la Spagna spazza via gli oceanici. In un quarto d'ora Torres si regala una tripletta, poi la squadra di Del Bosque gioca una partitella di allenamento, in cui sono apprezzabili le geometrie, e in cui gli avversari fanno una figuraccia.

CONFRONTO IMPIETOSO — Se il mercato ci aveva fatto sentire piccoli e poveri nei confronti degli acquisti ripetuti di Florentino Perez, non ci consola certamente il confronto indiretto con gli spagnoli attraverso i rispettivi match contro la Nuova Zelanda. Guardando come la squadra di Del Bosque strapazza i neozelandesi, non concedendogli assolutamente nulla, risulta difficile ricordare come abbiamo fatto a incassare tre reti. La presunta forza fisica di Killen e compagni, unica arma riconosciuta dei campioni d'Oceania, non si nota contro le Furie Rosse, che li imbrigliano col solito gioco fatto di passaggi precisi e aperture puntuali sulle fasce. Insomma, la speranza è che la vera Italia sia più simile a questa Spagna che non all'Italia 2, se no sono dolori, in caso di incrocio in semifinale. E diventa ancora più importante vincere il girone, per pescare nella fase a eliminazione diretta uno dei tre "materassi" inseriti nel gruppo con Torres e compagni.

La festa degli spagnoli. Afp
La festa degli spagnoli. Afp

LA SPAGNA FA PAURA — La Spagna, infatti, fa paura: infila il 33° risultato utile di fila, la tredicesima vittoria consecutiva, nel giro di un quarto d'ora permette al suo centravanti, Fernando Torres, di realizzare una tripletta. El Niño prima si inventa un tiro a giro da fuori, poi piazza un piatto facile facile ma preciso, infine chiude di testa, con un gran stacco. Ok, gli fanno fare praticamente ciò che vuole, ma lui sbaglia poco. Sbaglia pochissimo tutta la Spagna, che non butta mai via il pallone, ma grazie ai vari Xavi, Xabi Alonso e Fabregas può permettersi un continuo gioco di triangolazioni palla a terra e aperture sulle fasce per le sovrapposizioni. A sinistra, soprattutto, Riera (che pure ha piedi meno educati del resto della compagnia di centrocampo), e Capdevila sfondano con regolarità, mettendo il piede in almeno tre dei gol realizzati, e in particolare nel quarto, quello di Fabregas. Poco testata e ingiudicabile la difesa (Ramos e Puyol si permettono sortite offensive e doppi passi), Villa trova il suo 29° gol con la Seleccion, raggiungendo Hierro al secondo posto della classifica storica, dietro solo a Raul. E parlando di record, quello di 35 partite senza sconfitte è alla portata: Iraq e Sud Africa difficilmente metteranno k.o. questa nazionale.

NUOVA ZELANDA VITTIMA — Se attendete da un momento all'altro l'esplosione del calcio degli All Whites, il consiglio è di ripassare più avanti. Questa nazionale ha ancora limiti enormi, sia in fase di costruzione che di fondamentali difensivi. L'unico schema contemplato sembra essere la palla lunga per Killen, che fa la torre per Smeltz, in difesa si ripetono errori inquietanti. Gli esterni Lochhead e Mulligan sbagliano davvero tutto, dalle diagonali difensive ai tempi per salire e mettere in fuorigioco gli avversari, alla marcatura sulle palle alte (Torres sul 3° gol sale in alto, ma nessuno lo contrasta). Boyens nel secondo tempo mette insieme un liscio incredibile, concedendo la palla del 5-0 a David Villa: se ne rende conto e ha la faccia di chi vorrebbe ripartire subito per Auckland. Vicelich pare il meno peggio dietro, Bertos il più intraprendente da metà campo in su. Poco roba comunque, davvero Smeltz e Killen ci hanno fatto tre gol?
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 16/6/2009, 08:32




È un signor Rossi, ma
non è uno qualunque


Alla scoperta del grande protagonista dell'esordio azzurro in Confederations Cup: due gol a 22 anni e un luminoso futuro davanti dopo gli inizi da vero giramondo: gli Usa, il Manchester United, poi Newcastle, Parma e Villarreal



Va veloce il signor Rossi. Entra dalla panchina e dopo un minuto toglie dagli impicci la Nazionale con una sassata da 25 metri che suona la carica per la rimonta dell’Italia. E poi nel finale, tanto per non fare differenze, segna pure di destro il 3-1 finale. Tanto per guadagnare il vantaggio della differenza reti nei confronti del Brasile, prima antagonista del girone per gli azzurri.

DI FRETTA — Va veloce il signor Rossi: prima partita di Confederations e subito doppietta. Ma lui è fatto così: brucia le tappe. Cittadino del mondo, nato proprio negli States, nel Jersey, è stato uno dei primi giovani italiani a provare l’esperienza all’estero. Al Manchester United, perché non è un qualsiasi signor Rossi, lui è e sarà un Rossi da ricordare. Come Pablito. Magari con un soprannome, come Pepito. Va veloce il signor Rossi. Perché è "un piccolo campione" ha sentenziato prima della serata di gloria di ieri sera Marcello Lippi, uno che gli ha dato fiducia perchè "Rossi è come De Rossi, meritava la prima squadra azzurra al di là dell’età". Per la cronaca gli anni ora sono 22. Nel frattempo ha giocato nel Newcastle, salvato il Parma dalla serie B, giocato la Champions League con il Villarreal.

Rossi segna il 3-1 sugli Usa. Afp
Rossi segna il 3-1 sugli Usa. Afp

IN AZZURRO — L’esordio in Nazionale è arrivato nell’ottobre 2008, in Bulgaria, il primo gol all’Irlanda del Nord, alla quarta presenza, l’unica durata 90’; la prima doppietta alla sesta, ieri sera. Va veloce il signor Rossi. Anche di fronte ai taccuini e ai microfoni. Però una battuta la concede a tutti, e la personalità da gigante, lui così piccolino, che mostra in campo, lascia il campo alla mitezza dei toni e dei contenuti. Gli piovono addosso complimenti da tutte le parti, ma lui preferisce un approccio minimalista: "Grande emozione. Era importante fare i tre punti alla prima partita del torneo. Salvatore della patria? Assolutamente no. Potevo giocare con la nazionale americana? Sì, ma il mio sogno era giocare con l’Italia".

PROSPETTIVE — Realizzato. Chissà quale sarà il prossimo, forse un posto da titolare. Perché un altro con le sue caratteristiche Lippi a disposizione non ce l’ha: piede morbido, scatto secco, quasi come il tiro, rifinitura illuminata e capacità di giocare tra le linee di centrocampo e attacco. E allora un avviso ai naviganti: occhio, perché il signor Rossi va veloce. E i sogni fa presto a realizzarli.



L'Italia scopre un altro Rossi: 3-1


Entra la punta, decollo azzurro: Usa ko




Avvio vittorioso per l'Italia nella Confederations Cup. A Pretoria, gli azzurri piegano gli Stati Uniti per 3-1: un successo sofferto, a dispetto della superiorità numerica di cui l'Italia ha goduto fin dal 33'. Usa in vantaggio al 41' con un rigore di Donovan, reazione azzurra nella ripresa dopo l'ingresso di Montolivo e Giuseppe Rossi. Proprio quest'ultimo sigla l'1-1 al 58'. Di De Rossi (72') e ancora di Rossi (94') i gol del successo.

LA PARTITA
L'Italia dei "vecchietti", tanto cara a Lippi, è stanca e va a letto presto. Quando si fa una cert'ora, è tempo che fuori ci stiano i giovani: quelli come Montolivo, o ancora meglio come Giuseppe Rossi. Gente che porta in campo l'energia dei 20 anni, accompagnata dal talento e dalla voglia: e finisce che la notte di Pretoria, prima di Confederations Cup, rimarrà nella piccola grande storia azzurra come quella del "nuovo" Rossi, del ragazzo che 30 anni dopo, grazie al cognome e ai gol, riaccende i "vecchietti" tifosi e spegne le velleità di qualche "vecchietto" compagno di squadra, inesorabilmente sorpassato dal nuovo che avanza. Sottolineato il fattore risultato certamente decisivo, vale a dire la superiorità numerica goduta dagli azzurri per 60 minuti a causa del "rosso" a Clarke, di questa partita con gli Stati Uniti rimane infattil'evidente salto di qualità compiuto dalla squadra nel secondo tempo grazie ai suoi elementi più freschi: non solo Rossi, non solo Montolivo (subentrati a Camoranesi e Gattuso), ma anche De Rossi è uscito alla distanza come leader assoluto (splendida la rete del 2-1) di un centrocampo nel quale anche Pirlo, grazie a una prestazione in crescendo, ha dato il suo contributo cominciando a distribuire palloni alla sua maniera. Da rivedere, invece, Gattuso, apparso ancora arrugginito dopo il lungo stop. Male, invece, molti reduci di Berlino: Zambrotta non ha mai inciso sulla fascia, così come Camoranesi. Male anche Iaquinta, sorprendente palla al piede per tutto il primo tempo, frazione in cui l'Italia è andata vicina al gol solo con Legrottaglie su azione di calcio da fermo.

L'eccezione al trend da cambio della guardia si è registrata in difesa, dove sono bastati un centravanti-armadio (Altidore) e un suggeritore dotato di qualità (Donovan) per mandare in tilt Chiellini, tra l'altro coadiuvato da un Legrottaglie a sua volta non brillante. Del toscano l'inutile, goffo fallo che ha mandato in apnea l'Italia al termine di un primo tempo da dimenticare, passato dai molli azzurri a sbattere contro i muscoli degli yankees. Una mollezza durata fino al minuto 12 della ripresa, quando i ragazzi, finalmente, hanno avuto il permesso di uscire, di divertirsi e di divertire. Appuntamento a giovedì, contro l'Egitto. Si gioca ancora alle 20.30, fa freschino, poi si fa tardi: se i vecchietti rimanessero al caldo in panchina?


LE PAGELLE

Giuseppe Rossi 8 Poco più di mezz'ora per mandare due messaggi a Lippi: uno personale, accompagnato da due gol, uno dei quali (il primo) splendido. L'altro generazionale: il futuro è già presente, l'Italia può continuare a essere l'Italia correndo sulle gambe di chi ha ancora la carta d'identità poco usata. Con buona pace dei "vecchietti" e dei suoi mancati connazionali americani

Pirlo 6,5 Simbolo dell'Italia double face, aumenta i suoi watt col passare dei minuti: la lampadina del suo genio è intermittente nel primo tempo (non privo, comunque, di un paio di cose buone), illuminante nella ripresa e abbagliante nel finale, quando si permette un piccolo saggio di tecnica in occasione del 3-1 generosamente offerto a PeppeRossi. Nel bene e nel male, è sempre un perno di questa squadra.

Chiellini 5 Sente troppo, forse, la responsabilità di guidare senza il rassicurante Cannavaro a fianco. Sempre molto timoroso a cercare l'anticipo, la combina grossa al 41' scarpando in area Altidore, che non ha esattamente la rapidità di movimenti di Messi. E la difesa, come nel test contro la Nuova Zelanda, appare come il vero, grande punto debole degli azzurri

Iaquinta 5 Annunciato in scintillanti condizioni di forma, risulta invece una delle sorprese negative della serata azzurra. Si muove male, asseconda poco Gilardino e non conclude, soccombe anche fisicamente -e questa è una notizia- ai nerboruti difensori americani. Il razzo Giuseppe Rossi, stavolta, vince il confronto 6-0, 6-0

Donovan 7 Menzione per il migliore degli avversari: è la stella polare degli Stati Uniti, che passata la metà campo gli affidano ogni pallone giocabile. Lui si muove con intelligenza da trequartista e quando ha spazio, scarta cioccolatini per i compagni. Che, per sua sfortuna, sono più podisti che attaccanti


Andrea Saronni

IL TABELLINO

ITALIA-STATI UNITI 3-1

Marcatori: 41' Donovan (SU) rig.; 13' st Rossi (I); 27' st De Rossi (I); 48' st G.Rossi (I)

ITALIA (4-3-2-1): Buffon 6; Zambrotta 5,5, Legrottaglie 5,5, Chiellini 5, Grosso 6; Gattuso 6 (12' st G.Rossi 8), De Rossi 7, Pirlo 6,5; Camoranesi 5 (12' st Montolivo 6), Iaquinta 5; Gilardino 6 (24' st Toni 5,5). A disposizione: Amelia, De Sanctis, Santon, Gamberini, Dossena, Palombo, Pepe, Quagliarella. C.T. Lippi.

USA (4-2-3-1): Howard 6,5; Spector 6, Onyewu 6,5, Demerit 6, Bornstein 5,5 (40' st Kljestan 6); M.Bradley 6, Clark 4,5; Dempsey 6, Feilhaber 5 (28' st Bearsley 6), Donovan 7; Altidore 6 (21' st Davies 5,5). A disposizione: Guzan, Robles, Spector, Wynne, Bocanegra, Califf, DeMerit, Adu, Torres. C.T. Bradley.

Arbitro: Pozo (Cile)

Ammoniti: Legrottaglie (I); Bornstein (SU); Grosso (I)

Espulso: 33' Clark (SU)

LA CRONACA

95' Fischio finale: Italia batte Stati Uniti 3-1
94' Il bomber del Villarreal corona la sua grande prova chiudendo in rete una magnifica azione di Pirlo
94' GOL DELL'ITALIA: ROSSI!
92' Pirlo mette Toni davanti alla porta: Howard respinge di piede la conclusione dell'azzurro
90' Quattro minuti di recupero
88' Il nuovo entrato Klaijstan prova il destro dalla distanza: fuori
87' Occasione pulita per Toni a pochi passi dalla porta: centrale il suo colpo di testa
85' L'Italia cerca di controllare gli ultimi, generosi tentativi statunitensi e di ripartire
80' Intervento scomposto di Legrottaglie su Donovan su un pallone alto: poteva starci il rigore
79' Dempsey prova il destro da fuori area: strana traiettoria, Buffon blocca in due tempi
75' Gli Stati Uniti, in 10 da 40 minuti, cedono alla distanza: ora l'Italia è padrona del campo
72' Bellissima la rete del romanista: sberla dal vertice sinistro dell'area imparabile pr Howard
72' GOL DELL'ITALIA: DE ROSSI, 2-1 PER GLI AZZURRI
69' Gilardino lascia il posto a Toni
67' Doppia occasione per il 2-1: Howard respinge una bordata di Pirlo, Iaquinta alza sulla traversa il tap-in
65' Cambio negli Usa: esce Altidore, entra un altro attaccante, Davies
61' Italia finalmente viva dopo i due cambi: azione Rossi-De Rossi-Iaquinta, calcio d'angolo
58' Dopo meno di due minuti dal suo ingresso, grande gol dell'italo-americano: ruba palla ai 35 metri, avanza e scaglia un gran sinistro da fuori nell'angolo alto
58' GOL DELL'ITALIA! ROSSI!
57' Primi cambi di Lippi: entrano Montolivo e Rossi al posto di Camoranesi e Gattuso
55' Insistita azione di Grosso a sinistra che porta solo a un paio di corner
45' Partita ricominciata, nessun cambio nelle file azzurre. Si scaldano Giuseppe Rossi e Gamberini

45'+2' Fine del primo tempo. Italia 0, Stati Uniti 1
45' Due minuti di recupero
43' Usa ancora pericolosi: Bradley avanza, tira da 30 metri, Buffon in due tempi
41' GOL DEGLI STATI UNITI, 0-1 Donovan spiazza Buffon dal dischetto: Usa in vantaggio a dispetto dell'inferiorità numerica
40' E' Chiellini a commettere fallo su Altidore: il rigore sembra esserci
40' Incredibile: rigore per gli Stati Uniti
39' Bornstein commette autorete con una deviazione dal limite dell'area: ma Camoranesi, alle spalle dello statunitense, era in fuorigioco. Gol annullato
35' La partita si scalda. Ammonito Grosso per una presunta gomitata su Donovan, giusto sfiorato dall'azzurro
33' Espulso Clarke. Brutta l'entrata frontale su Gattuso, la decisione di Pozo non appare esagerata. Usa in 10
31' Gilardino si lancia uno contro uno con Demerit: fermato al limite dell'area
30' Grande chance per gli americani: Altidore spreca malamente una bellissima palla offertagli da Donovan
29' Ancora Legrottaglie di testa in area Usa: para Howard senza problemi
26' Occasione per gli Usa: Bradley servito in area da Donovan non riesce a trovare la giusta forza nel tiro, Buffon controlla
21' Punizione da destra di Pirlo, Legrottaglie si smarca in area e colpisce di testa a pochi passi dalla porta: palla a lato
20' Ammonito Bornstein per un fallo su Camoranesi
13' Prima conclusione verso la porta americana: la prova Gilardino da fuori, è centrale
11' Ammonito Legrottaglie per gioco falloso
10' Gilardino prova a imbeccare Iaquinta, anticipato dal centrale Usa. Il viola è il più vivace in attacco
8' Gli Stati Uniti si fanno più intraprendenti e cercano di sfondare soprattutto sul lato sinistro. Alta una punizione di Dempsey
3' L'Italia cerca subito di prendere l'iniziativa. Gli Stati Uniti giocano con una sola punta di ruolo
1' Partita cominciata. L'Italia inaugura le nuove magliette azzurro chiaro e gioca con calzoncini e calzettoni scuri. Divisa pressoché inedita






Kakà tappa le falle del Brasile

I Verdeoro battono l'Egitto 4-3




l Brasile ha vinto 4-3 la sfida contro l'Egitto, valida per la prima giornata del gruppo B della Confederations Cup. Per la Seleçao doppietta di Kakà, a segno al 5' e su rigore al 91', e gol di Luis Fabiano (12') e Juan (37'). All'Egitto non è bastata la doppietta di Zidan (8' e 54') e il gol di Shawky (55'). Il Brasile ha mostrato carenze difensive preoccupanti e una condizione fisica che lascia parecchi dubbi.

Esordio vincente (ma quanta sofferenza!) per la Seleçao nella Confederations Cup edizione 2009. La nazionale brasiliana di Carlos Dunga ha sconfitto 4-3 l'Egitto. Gara vivace (diretta dall'inglese Webb) sin dai primi minuti con evidente divario tecnico fra le due selezioni: veloce la manovra dei sudamericani, attenta la retroguardia dell'Egitto campione d'Africa in carica. Brasile in campo con gli 'italiani' Julio Cesar (Inter), Juan (Roma) e Felipe Melo (Fiorentina). Fari puntati sull'ex Milan Kakà schierato con Elano e Robinho alle spalle dell'unica punta Luis Fabiano. In panchina Maicon (Inter), Julio Baptista (Roma) e Pato (Milan). Egiziani senza l'infortunato Zaki e con il tandem offensivo composto da Zidan e Abo Terika.

I pentacampioni del mondo in vantaggio dopo 5': Kakà si liberava di tre avversari e da due passi infilava il portiere egiziano. I Faraoni incassavano il gol ma dopo tre minuti, su veloce contropiede, trovavano subito il pareggio con il colpo di testa di Zidan, bravo a sfruttare uno svarione difensivo dei brasiliani. Ancora un capovolgimento di fronte e al minuto 12 il Brasile tornava avanti con la precisa deviazione di testa di Luis Fabiano, imprendibile per El Hadary. Al 36' gran punizione dalla distanza di Daniel Alves alzata in angolo dal portiere egiziano. Sul corner seguente il tris del Brasile con il colpo di testa di Juan su angolo di Elano.

Nella ripresa la misura in campo era la stessa: Brasile arrembante in attacco, egiziani pronti a ripartire in contropiede sfruttando la velocità di Zidan. In un minuto l'Egitto riportava in parità il punteggio: al 9' una sulla fascia sinistra di Zidan e palla per Shawky che con un interno collo infilava l'incolpevole Julio Cesar. Un giro d'orologio e gli egiziani firmavano il 3-3: veloce contropiede e destro vincente di Zidan sull'uscita del portiere sudamericano. Dunga correva ai ripari e inseriva Pato e Ramires al posto di Elano e Robinho. Al 21' il destro al volo di Kakà sfiorava la traversa della porta avversaria. Al 35' gran tiro a girare di Zidan ma in questa occasione Julio Cesar non si faceva sorprendere. A due minuti dal termine girata al volo di Lucio e respinta sulla linea bianca col braccio di Elmohamadi con conseguente espulsione per l'egiziano e calcio di rigore per il Brasile che Kakà non falliva chiudendo il match sul definitivo 4-3.

LE PAGELLE

Kakà 8 In versione Scipione l'Africano apre e chiude i conti con i Faraoni. Prima deliziosamente toccheggiante al volo al limite dell'area. Poi con un rigore tirato con il contagocce. Eh sì, solo una goccia sarebbe passata tra le mani di El Hadary e il palo.

Zidan 7,5 Feroce fromboliere, nonostante il cognome lo accosti all'immenso Zizou. Ha classe e tocco però le cose più importanti le fa quando appoggia il fioretto e imbraccia il fucile. Di testa e con il mancino riacciuffa due volte il Brasile. E' vero, avanti così ed entrerà nel ristretto gruppo delle rivelazioni.

Luis Fabiano 7 La principessina della classifica marcatori deve darsi una svegliata. Strombazzando i suoi calcoli per diventare re dei gol - uno a partita - della Confederations, dovrà rivederli. Torres sta due giri avanti, Kakà&Zidan uno. La strofinata di testa è buona, ci mancherebbe, ma il resto è da scappato di casa.

Juan 6 Nel pomeriggio delle beffe lui è uno dei protagonisti assoluti. Di testa spezza la resistenza egiziana del primo tempo. Poi, in 60 secondi della ripresa, permette ai Faraoni di scorrazzare nel giardino di casa anche grazie alle sue lacune. Il voto positivo è dettato dall'ininfluenza finale dei buchi creati.

Shawky 7 Nella tormenta delle emozioni a cavallo tra il nono e il decimo minuto della ripresa, lui sbuca con un destro chirurgico sul primo palo.

Abo Terika 7 Lo trattano come una signorina della villa accanto. Grande attenzione, carezze invece che spintoni. Lui che ha tecnica sguazza nella terra di nessuno tra mediana e attacco. Serve a Zidan due assist e partecipa attivamente al secondo gol dei suoi. Giocatore di livello.

Matteo Brega

IL TABELLINO
BRASILE-EGITTO 4-3
Brasile (4-3-2-1): Julio Cesar 5; Dani Alves 5,5, Lucio 6, Juan 6, Kleber 5,5 (38' st Andre Santos sv); Elano 6,5 (18' st Ramires 6), Felipe Melo 6,5, Gilberto Silva 6; Kakà 8, Robinho 5 (18' st Pato 5,5); Luis Fabiano 7. All. Dunga (A disposizione: Victor, Gomes, Maicon, Luisao, Miranda, Julio Baptista, Kleberson, Nilmar, Josuè)
Egitto (5-3-2): El Hadary 5,5; Fathi 6, Said 6, Hani 6, Gomaa 6,5, Moawad 6; Shawky 7, Hosni 6,5 (30' st Elmohamadi 5), Hassan 5,5 (6' st Eid 6); Abo Terika 7, Zidan 7,5. All. Shehata (A disposizione: Fathalla, Khairy, Homos, Tawfik, Farag, Wahid, Abdelghani, Abo Grisha, Raouf, Sobhi)
Arbitro: Webb (Ing)
Marcatori: 5' pt e 46' st (rig) Kakà (B), 8' pt e 10' st Zidan (E), 11' pt Luis Fabiano (B), 37' pt Juan (B), 9' st Sahwky (E)
Espulso: 44' st Elmohamadi (E) per fallo di mano
Ammonito: Moawad (E)

LA PARTITA

95' E' finita, vittoria sofferta del Brasile!
94' Sinistro velenoso di Eid, JulioCesar non trattiene, poi Lucio pulisce l'area
91' GOL BRASILE Sul dischetto va Kakà e realizza
89' Punizione laterale, incornata di Lucio, Elmohamadi salva sulla linea con il braccio: espulso e rigore
83' Destro potente di Fathi che non trova la porta per poco
81' Sinistro di Eid dal limite, palla centrale controllata da Julio Cesar
77' Kakà al volo dal limite, la palla scende ma non abbastanza da centrare lo specchio della porta
55' GOL EGITTO Veloce ripartenza dell'Egitto, palla per Zidan in profondità, mancino in corsa sul primo palo ed è pareggio
54' GOL EGITTO Abo Terika per Moawad sulla sinistra, cross basso all'indietro per Shawky che di destro supera Julio Cesar dal limite di destro
46' Riprende la sfida!

45' + 2' E' finito il primo tempo!
47' Cross dalla sinistra di Moawad, Hosny stacca di testa e manda alto di poco
37' GOL BRASILE Dal calcio d'angolo battuto da Elano, Juan anticipa Hosny di testa e infila in rete
37' Missile su punizione di Dani Alves, la palla si abbassa all'improvviso ed El Hadary non rischia la presa. Palla in corner
30' Ancora l'Egitto dalla distanza, Hosny però colpisce debolmente e la sfera arriva centrale in porta
29' Destro in corsa di Fathi, conclusione di esterno che esce senza creare problemi a Julio Cesar
25' Punizione di Elano, potente ma centrale, El Hadary para
23' Corner di Elano, di testa Juan tutto solo trova il tempo e manca il bersaglio di poco
21' Destro al volo di Kakà dalla distanza, la palla arriva troppo debole dalle parti di El Hadary
11' GOL BRASILE Punizione dalla trequarti di Elano, Luis Fabiano di testa anticipa Gomaa e piazza la sfera sul secondo palo
8' GOL EGITTO Cross dalla destra di Abo Terika, sul secondo palo Zidan è solo e di testa insacca. In ritardo i due sterni brasiliani, Kleber e Dani Alves
5' GOL BRASILE Dani Alves crossa per Kakà che di punta al volo ne supera due e una volta entrato in area supera il portiere avversario di piatto destro
1' E' iniziata la sfida!


 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 17/6/2009, 22:37




Spagna, basta David Villa

Confederations Cup: Iraq ko 1-0



La Spagna supera di misura l'Iraq nel secondo match dei campioni d'Europa nella Confederations Cup. Stavolta non è una goleada, come era accaduto invece con la Nuova Zelanda (5-0). Decide il match una rete di David Villa, al 55'. La Spagna, che deve ancora affrontare i padroni di casa del Sud Africa (gara in programma sabato), allunga così in classifica in testa al Girone A e con i 6 punti conquistati finora è già certa del passaggio alle semifinali.

LA PARTITA

La Spagna, che nei primi 24 minuti aveva sommerso con una quaterna la Nuova Zelanda, fatica a trovare lo spazio per affondare i colpi contro la difesa irachena. Del Bosque cambia ben quattro uomini nell'undici di partenza rispetto alla partita d'esordio, confermando la coppia d'attacco Torres-Villa. L'attaccante del Valencia ha sul sinistro la palla migliore di tutto il primo tempo, ma fallisce il bersaglio colpendo male al volo un buon cross dalla fascia destra. L'Iraq, che si fa vedere in avanti una sola volta, al 9', con Zahra, trema anche per un bel tiro da lontano di Cazorla, che al 30' passa a fil di palo.

Ancora Villa, ancora un errore. E' il 4' della ripresa quando la Spagna spreca clamorosamente un'altra palla gol con il centravanti nel mirino del Real Madrid, incapace di battere Kassid, di testa, da pochi metri. Sembra una giornata storta, ma al 55' la musica cambia. Stavolta il pallone arriva da sinistra, servito da Capdevila. Villa è solo davanti alla porta, il colpo di testa è angolato e preciso. Spagna in vantaggio.

Il gol iberico non cambia l'andamento del match. L'Iraq si spinge troppo timidamente dalle parti dell'area avversaria e rischia di subire il 2-0 prima da Xabi Alonso, che ci prova da lontano, poi da Mata, che combina splendidamente con Silva ma conclude di sinistro addosso a Kassid. E' il 79esimo. Negli ultimi dieci minuti c'è spazio per una gran botta di Sergio Ramos, che all'86' finisce alta di poco sopra la traversa, poi per l'orgoglio iracheno, che si concretizza nell'azione di Mahmoud conclusa da Akram con un tiro che si perde sul fondo, a fil di palo. Spagna a punteggio pieno dunque, ad aspettare che dall'altro girone emerga il nome dell'avversaria delle semifinali.

LE PAGELLE

Villa 6,5 Ha l'occasione per sbloccare il risultato a metà di un primo tempo davvero bruttino, ma spedisce il pallone sull'esterno della rete, facendo tirare un bel sospiro di sollievo a Kassid. Fallito il tentativo di piede, ci prova di testa. La prima volta al 4' della ripresa, su un cross proveniente da destra. Ne viene fuori un tocco troppo centrale, che Kassid blocca. Impossibile fallire qualche minuto dopo, quando Capdevila gli offre un pallone perfetto, sul quale i centrali dell'Iraq vanno completamente a spasso. E la Spagna passa.

Torres 5 Tanto bello il debutto quanto deludente è stata invece questa seconda uscita. Un tiraccio, debole debole, nel primo quarto d'ora è tutto quello che l'asso del Liverpool è riuscito a mettere insieme in un primo tempo incapace di regalare emozioni. Poco o nulla da segnalare anche nella ripresa. La scorpacciata di gol fatta contro la Nuova Zelanda per ora sembra bastargli.

Xabi Alonso 7 Cattivo in fase di pressing, preciso in costruzione, pericoloso quando si fa vedere là davanti. II giallo subito nel primo tempo non lo frena.

Akram 6,5 Mette i brividi a Casillas all'88', con un tiro a fil di palo in cui è racchiusa tutta la voglia dell'Iraq di non sfigurare di fronte alla corazzata iberica. Impresa riuscita malgrado la sconfitta. E anche per l'Iraq la semifinale è un obiettivo alla portata.

Capdevila 6,5 Uomo assist, porge all'impreciso Villa di questo match sudrafricano il pallone che è impossibile sbagliare, anche perché i centrali iracheni danno una bella mano, disinteressandosi dell'attaccante avversario.




Confederations, il Sud Africa va


Nuova Zelanda battuta da Parker: 2-0



Dopo il ko all'esordio, il Sud Africa padrone di casa non ha fallito l'appuntamento con la seconda partita della Confederations Cup. A Rustenburg i Bafana Bafana hanno superato per 2-0 la Nuova Zelanda, facendo un passo importante verso le semifinali insieme alla Spagna, dominatrice del Gruppo A. La partita con i Kiwi, mai pericolosi, è stata decisa da una doppietta di Parker, in rete al 21' del primo tempo e al 7' della ripresa.

E' stata una partita a senso unico, con una sola squadra, quella sudafricana, decisa a portare a casa la vittoria. Un altro errore, infatti, avrebbe voluto dire eliminazione. Così la formazione di Santana è partita subito forte, schiacciando gli avversari nella propria metà campo. Il gol del vantaggio è arrivato per merito di una bella discesa di Masilela, il cui traversone ha permesso a Parker di girare in rete di sinistro da posizione favorevole.

Nella ripresa il copione non è cambiato e dopo soli 7' è arrivato il raddoppio in fotocopia dello stesso Parker: discesa di Masilela e colpo di coscia vincente dell'attaccante. I neozelandesi non si sono quasi mai fatti vedere in avanti se non in qualche raro intervento di testa su corner o traversoni.

Adesso al Sud Africa si giocherà con l'Iraq il passaggio alle semifinali: basterà un pareggio con la Spagna per avere la matematica certezza del superamento del turno. In caso di sconfitta con i campioni d'Europa, e di contemporaneo successo degli iracheni sulla Nuova Zelanda già eliminata, invece, entrerà in gioco la differenza reti.

LE PAGELLE
Masilela 6,5 E' una spina nel fianco dei neozelandesi e da due sue belle progressioni nascono i gol di Parker. Terzino con buone doti tecniche e non solo fisiche.
Pienaar 6,5 E' la stella del Sudafrica, ma, anche se si vede che è un gradino sopra gli altri, non incide sulla partita come ci si aspetterebbe. Mette però in campo la sua esperienza.
Parker 7 Non avrà l'eleganza di Eto'o, ma è un giocatore interessante. Fa il bello e il cattivo tempo in area e in un modo o nell'altro ci mette sempre il piede.
Moss 6,5 In balia degli avversari, fa il possibile e in più di occasione ci mette una pezza. Non ha particolari responsabilità sui gol, ma anzi evita la goleada. Sempre attento nelle uscite.
Mulligan 5 E' l'unico dei suoi a farsi vedere un po' in avanti. A volte ci mette un po' troppa cattiveria, come quando entra a forbice su Masilela. Non è un caso che sia proprio quest'ultimo a farlo impazzire per 90'.
Killen 4,5 Abbandonato da solo là davanti non vede palla o quasi.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 19/6/2009, 08:53




L'Egitto fa quasi fuori l'Italia

Confederations, Homos ci punisce: 1-0




Si mette male la Confederations Cup per l'Italia. Gli azzurri hanno perso 1-0 contro l'Egitto e devono adesso battere il Brasile con due gol di scarto per essere certi della qualificazione alle semifinali. A decidere un incontro giocato sostanzialmente male dalla formazione di Lippi ci ha pensato Homos, bravo a sfruttare un'amnesia difensiva di De Rossi e a battere di testa Buffon al 40'. Nel finale traversa di Iaquinta per l'Italia.

LA PARTITA
Brutta, brutta Italia. Sbagliata quasi in tutto. Nel risultato, pare ovvio, che ci spedisce quasi fuori da una competizione disegnata apposta per portare in semifinale noi, il Brasile e la Spagna. Negli uomini, che costringono Lippi a rinnegare la quasi totalità delle proprie scelte (fuori a inizio ripresa i deludenti Quagliarella e Rossi, ovvero due terzi del nuovo tridente del ct). E, infine, nell'approccio alla partita, presa forse sotto gamba. Sta di fatto che l'Egitto ci punisce sfruttando al meglio l'unica occasione che gli capita (corner e colpo di testa di Homos, lasciato libero a centro area da De Rossi) e giocando un calcio niente più che elementare, fatto di difesa e contropiede. Meritando, però, perché gli azzurri non producono poi molto di più dei campioni d'Africa. Tre occasioni per Iaquinta, l'unico là davanti a farsi vedere, e qualche tiraccio dalla distanza che El Hadary, decisamente in palla, non fatica a respingere.

Di qui il risultato negativo e la sensazione, anche peggiore se possibile, che l'Italia sia tutto sommato tutta qui. Una squadra quindi più vicina ai primi, disastrosi, 45' contro gli Stati Uniti che a quella frizzante del secondo tempo di lunedì scorso. In questo senso appare paradossale la possibilità, concreta, che hanno gli azzurri di chiudere il gruppo perfino al primo posto. Battendo con due reti di scarto il Brasile, infatti, la formazione di Lippi scavalcherebbe i verdeoro in classifica e vincerebbe il girone assicurandosi una semifinale tranquilla, tranquilla. In caso di pareggio la nostra Confederations Cup dipenderebbe invece dal risultato di Egitto-Stati Uniti (con un pari, gli egiziani sarebbero terzi, con una vittoria passerebbero il turno, con una sconfitta sarebbero fuori). In caso infine di sconfitta nell'ultimo match, il nostro primo Sudafrica andrebbe in archivio alla voce fallimento. Serve, insomma, un'impresa. Possibile, perché il Brasile non è più la squadra imbattibile di una volta (e dietro è fragilino). Ma difficile. Anzi, impossibile se l'Italia è questa.

LE PAGELLE
De Rossi 5,5 - E' forse tra i meno peggio di un centrocampo azzurro dove Gattuso arranca e Pirlo non sembra in giornata di grazia. Sul gol dell'Egitto, però, ha colpe grandi così. Lascia libero Homos di colpire indisturbato

Chiellini 5 - Ne combina di tutti i colori e soffre all'inverosimile la rapidità degli attaccanti egiziani. Dopo lo sciagurato rigore regalato agli Stati Uniti conferma il suo momento di forma, per dire così, precaria

Toni 4,5 - Buttato nella mischia da Lippi per provare a risolvere la situazione, non ne becca una nemmeno a pagarlo. Prova, specie negli ultimi minuti, a rendersi utile sulle palle alte, ma la condizione fisica imperfetta non lo aiuta. Regala a Gilardino la ragione degli assenti...

El Hadary e Zidan 7 - Il primo, in versione uomo ragno, prende davvero tutto chiudendo la porta in faccia a Iaquinta in tre occasioni. Quando non ci arriva, lo salva la traversa. Il secondo fa impazzire, in pratica da solo, Chiellini e Cannavaro

Iaquinta 6,5 - E' l'unico a rendersi davvero pericoloso, ma se El Hadary para tutto, lui sbaglia tutto. Specie nella seconda occasione poteva cercare il colpo sotto per superare il portiere egiziano, ma calcia a testa bassa. In ogni caso tiene su la baracca azzurra in attacco e si candida a una maglia da titolare anche contro il Brasile

Confederations Cup: è Brasile show

Usa ko 3-0. Verdeoro, semifinale vicina




Il Brasile batte per 3-0 gli Stati Uniti e centra le semifinali della Confederations Cup con un turno d'anticipo. Per i verdeoro vanno a segno Felipe Melo, colpo di testa vincente dopo sette minuti, Robinho al 20° del primo tempo, dopo uno spettacolare contropiede e Maicon al 17° della ripresa. Gli Usa, sopraffatti dalla raffinata tecnica dei brasiliani, salutano senza attenuanti la competizione sudafricana. Verdeoro in testa al gruppo B con 6 punti.

LA PARTITA
Nel Brasile Dunga cambia 3/4 della difesa inserendo Maicon, Miranda e Andrè Santos con il dichiarato intento di migliorare lo score dei gol al passivo. La forza dei brasiliani, però, resta fin dalla notte dei tempi, il reparto offensivo e, così, dopo solo sette minuti i verdeoro sono già in vantaggio. Punizione di Maicon e colpo di testa vincente nel cuore dell'area di Felipe Melo. Gli Usa, colpiti a freddo, sono in balia dell'avversario, incapaci di reagire e quasi costretti al "torello" di fronte ai fini palleggiatori verdeoro in grado di nascondere a chiunque la palla. Dieci minuti più tardi e il Brasile è già sul 2-0. Contropiede da manuale di Ramires, che si infila come la lama di un coltello nel burro nella sciagurata e altissima difesa statunitense, assist vincente per Robinho che ringrazia e batte Howard in uscita. Gli Usa, già evanescenti, spariscono definitivamente dal campo, il Brasile, nonostante il doppio vantaggio, non alza il piede dall'acceleratore e prima Kakà, poi di nuovo Robinho e infine due volte Luis Fabiano provano a centrare il tris, giocando con il povero Howard al tiro al bersaglio. Al termine di 45 minuti giocati in una sola metà campo Busacca manda tutti negli spogliatoi risparmiando agli Stati Uniti, annichiliti sul piano fisico e tecnico dal Brasile, ulteriori figuracce.

Nella ripresa il registro di gioco non cambia di una virgola. Gli Usa fisici, ma dotati di una tecnica modesta, sono l'emblema del "vorrei ma non posso", i brasiliani maestri nel gestire il pallone, abbassano drasticamente i ritmi evitando, così, di colpire definitivamente un avversario che vacilla come un pugile sul punto di subire il colpo del ko. Come se non bastasse, dopo pochi minuti della ripresa, Kljestan spegne le flebili velleità degli americani di riaprire la partita facendosi cacciare malamente dopo una sciagurata entrata su Ramires. Scontato, a questo punto, il 3-0 del Brasile che arriva al minuto 17. Duetto da favola tra Ramires e Kakà, inserimento da dietro di Maicon che con un tocco ravvicinato batte ancora una volta l'incolpevole Howard. Usa a picco, Brasile padrone assoluto del campo e partita finita. Gli ultimi venticinque minuti, infatti, si trascinano via senza grandi emozioni con Dunga che concede spazio e minuti a Baptista, Luisao e Nilmar. Il Brasile si limita a fare accademia attendendo solo il fischio di Busacca. E con questo successo i verdeoro volano in semifinale e aspettano l'Italia.

LE PAGELLE
Felipe Melo 7: lui che ha nella fisicità uno dei suoi punti di forza, sfrutta subito questa qualità per fare male agli Usa e siglare di testa l'1-0 che mette la partita per il Brasile subito in discesa. Sempre attento in fase di copertura diventa praticamente insostituibile in una squadra che ha nella verve offensiva il suo credo calcistico.

Robinho 7,5: in ombra contro l'Egitto, si riscatta con gli Usa. Certo i difensori del C.T. Bradley, alti e macchinosi, sono i meno indicati per tenere testa al genietto del City, tutto corsa e velocità. Lui, però, ha comunque il merito di offrire una prestazione di grande qualità.

Ramires 7,5: schierato da Dunga al posto di Elano ripaga in toto la fiducia del tecnico. Con i suoi mortiferi inserimenti manda nel panico l'approssimativa difesa americana. Corre, pressa e macina chilometri in quantità industriale. Ad una prova soddisfacente unisce una perla: la cavalcata in contropiede con cui regala il 2-0 facile facile a Robinho.

Kakà 6,5: la nuova stella del Real di Perez fa un passo indietro rispetto alla scintillante prestazione sfoderata contro l'Egitto. Un paio di accelerazioni delle sue, qualche spunto interessante, ma, per il resto normale amministrazione. Che si sia risparmiato per la sfida contro l'Italia?

Maicon 8: il solito, implacabile, devastante martello sulla fascia destra. Cross a ripetizione come se piovesse, un gol, un assist e tanta, tantissima qualità. Se qualcuno aveva dei dubbi sul suo stato di forma dopo l'infortunio, oggi ha avuto una risposta. Maicon sta bene, anzi benissimo.

Beasley 4: perde in maniera sciagurata il pallone nell'azione del 2-0 brasiliano. Non punge in attacco e non rientra in difesa. Certo, l'avversario di giornata è un certo Maicon, ma lui al cospetto dell'interista sembra un dilettante. Non pervenuto, come del resto quasi tutti i suoi compagni di squadra.

Demerit 4: lento, macchinoso, sempre fuori posizione, mai in anticipo sull'avversario e spesso approssimativo nelle chiusure. E' il perfetto simbolo di una difesa, quella americana, che fa acqua da tutte le parti. Kakà, Luis Fabiano e Robinho ringraziano sentitamente.
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 21/6/2009, 09:54




La Spagna non si ferma:Sudafrica ko

Villa e Llorente regalano il successo




La Spagna ha ottenuto il primato mondiale assoluto di vittorie consecutive, ottenendo contro il Sudafrica (2-0) il suo 15/mo successo di seguito. Gli spagnoli hanno anche eguagliato il record di 35 partite utili, sempre consecutive, che finora apparteneva soltanto al Brasile che lo aveva ottenuto nel triennio 1993-1996. Il Sudafrica si è comunque qualificato alle semifinali. I gol nel secondo tempo: al 7' Villa, al 27' Llorente.

La Spagna batte anche il Sudafrica, imponendosi per 2-0, e chiude a punteggio pieno il Girone A della Confederations Cup. I padroni di casa, nonostante la sconfitta contro i campioni d'Europa, accedono alle semifinali, visto che nell'altro match della serata del terzo turno, Iraq e Nuova Zelanda chiudono sullo 0-0. In classifica, Spagna a quota 9 punti, sudafricani a 4, Iraq a 2 e neozelandesi con uno. A Bloemfontein, Furie rosse subito pericolose al 4' con una punizione di Riera sul quale Khune si allunga spedendo in corner. Tre minuti più tardi contropiede di Modise, sul quale interviene in scivolata Albiol. Lo stesso Modise ci riprova al 17' su punizione ma la mira è sbagliata. Al 22', Torres, controlla in area, ma la sua conclusione in diagonale è debole e facile preda di Khune. Al 34' ancora l'estremo sudafricano ferma con la mano un tentativo ancora in diagonale, dalla destra del Nino. Al 40', pericoloso il Sudafrica con una discesa di Pienaar che centra per l'accorrente Modise che, però, sbaglia la conclusione.

Nella ripresa, al 6', Villa si fa parare un rigore da Khune, ma l'attaccante del Valencia un minuto più tardi si fa perdonare l'errore di prima, siglando la rete dell'1-0 per le Furie Rosse. Al quarto d'ora Del Bosque chiama fuori Villa e Torres, immettendo Hernandez e Llorente ed è quest'ultimo che al 27' porta a due le reti della Spagna, su velo dell'altro neo entrato. La partita va pian piano spegnendosi con gli iberici certi del primo posto nel girone a punteggio pieno, mentre per i padroni di casa anche la sconfitta sta bene viste le notizie che arrivano da Johannesburg, dove Iraq e Nuova Zelanda hanno chiuso sul nulla di fatto.

LE PAGELLE

Villa 7 Sbaglia un rigore calciandolo male. Poi, un minuto dopo, realizza un gol da incorniciare. Controllo e mancino tutto al volo a incrociare. Come rimettere in piedi una serata opaca.

Llorente 7 Svelto nonostante la stazza. Il tiro di Fabregas è sporco e debole. Lui ci mette lo zampone e allunga la traiettoria laddove Khune non può arrivare.

Parker 6,5 L'elemento con più margini di miglioramento. E' svelto, di piede e di testa. Soprattutto per questo si capisce con Pienaar il cui talento sovrasta i compagni. Bel prospetto questo Parker.

IL TABELLINO
SPAGNA-SUDAFRICA 2-0
SPAGNA (4-4-2): Reina 6; Puyol 6,5, Albiol 6, Pique 6, Arbeloa 6; Fabregas 6, Busquets 6,5, Xavi 6,5, Riera 6,5 (36' st Cazorla sv); Torres 6 (15' st Llorente 7), Villa 7 (15' st Pablo Hernandez 6). All. Del Bosque (A disposizione: Casillas, Marchena, Capdevila, Diego Lopez, Xabi Alonso, Sergio Ramos, Guiza, Silva, Mata)
SUDAFRICA (4-5-1): Khune 6,5; Gaxa 6,5, Mokoena 5,5, Booth 5,5, Masilela 6,5; Pienaar 6,5, Mhlongo 5,5, Dikgacoi 6, Sibaya 6 (36' st Mashego sv), Modise 5,5; Parker 6,5 (48' st Tshabalala sv). All. Santana (A disposizione: Fernandez, Davids, Mphela, Van Heerden, Mdledle, Fanteni, Moon, Khumalo, Baloyi, Gould)
Arbitro: Pozo (Cile)
Marcatori: 7' st Villa, 27' st Llorente
Ammoniti: Sibaya (Su), Albiol (Sp), Modise (Su), Dikgacoi (Su), Pique (Sp)
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 22/6/2009, 20:33




"Momento più brutto mia gestione"

Lippi: "La ricostruzione è in corso"



Non abbiamo dato una bella immagine, forse è il momento più brutto almeno da quando sono io ct". Marcello Lippi, all'indomani dell'eliminazione dalla Confederations Cup, non cerca scuse ma rilancia: "Prendiamo degli schiaffi e torniamo a casa - ha detto il ct azzurro -. Ma la ricostruzione della nazionale è in corso. Io non avevo mai detto che era completata, e che questi sono i giocatori e con questi andiamo ai Mondiali".

Italia, si cambia. Dopo aver riconfermato che il suo progetto rimane invariato, Marcello Lippi ha di fatto annunciato che l'esito fallimentare della Confederations Cup accelererà il processo di ricostruzione della nazionale italiana, in vista del Mondiale 2010. ''Non ho mai detto che questi sono i giocatori, e con questi andremo al Mondiale'', ha spiegato il commissario tecnico azzurro.

''Quando le cose vanno male, si prende atto e si adottano le misure. Non sono venuto qui con gli occhi foderati di prosciutto - ha aggiunto Lippi -. Nessuno aveva mai detto che il rinnovamento era concluso. Io mai, me ne dovete dare atto. Quando sono tornato sulla panchina della nazionale ho cominciato un'opera di ricostruzione, c'erano i veterani e ho ritenuto fondamentale il loro apporto per la qualificazione. Ora c'è tanta chiarezza nella mia testa, mi sono reso conto di tante cose''.

''Nomi non ne faccio, ma ho tratto le mie conclusioni. E non riguardano solo i 'vecchi', ora ho le idee più chiare anche sui nuovi'', ha aggiunto Lippi, concludendo che tra le cose da cambiare ci sara' anche il modulo. ''In certe situazioni soffriamo, e serve una disposizione più equilibrata''. Ma Balotelli rientra nei piani? ''Nomi non ne faccio. Non escludo nulla''.

"CRISI TECNICA? SERIE A SI IMPOVERISCE"
''Crisi tecnica del calcio italiano? Certo, leggere ogni giorno che Kakà va via, che Pirlo è cedibile, che Maicon vuole andare, dà una sensazione di impoverimento. E se poi si aggiunge che la nazionale italiana in questo momento non da' una bella immagine...''.

"SONO AMAREGGIATO, NON PREOCCUPATO"
''Pensavate che dopo aver vinto il Mondiale l'Italia avrebbe vinto la Confederations e rivinto il Mondiale 2010? Nel calcio si passa anche attraverso ridimensionamenti. Personalmente, in vista del prossimo mondiale, non sono preoccupato, ma amareggiato''.

22 giugno 2009
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 25/6/2009, 10:31




Colpo grosso Usa: Spagna ko

Campioni d'Europa battuti 2-0



Colpo di scena nella prima semifinale della Confederations Cup: la Spagna, reduce da una striscia-record di 15 vittorie consecutive, perde per 2-0 contro gli Stati Uniti e cede agli americani il posto nella finale di domenica. Usa migliori nella prima parte e meritatamente in vantaggio al 27' con Altidore. La Spagna si sveglia nella ripresa e martella la porta statunitense, ma in contropiede è Dempsey a colpire al 28': è il gol del clamoroso ko.

LA PARTITA
Visto che la Confederations Cup è stata definita un aperitivo del Mondiale, è assai probabile che tra un anno, in Sudafrica, ci sia una tavola imbandita di sorprese col botto e di partite vibranti come questo Spagna-Stati Uniti che ci consegna un verdetto apparentemente utopico. La grande Spagna campione d'Europa in carica, n.1 del ranking Fifa, macchina perfetta da fùtebol ne becca due, gli stessi che aveva incassato nelle precedenti 15 partite, tutte vinte. A farglieli, gli Stati Uniti piegati solo dieci giorni fa dalla malconcia Italietta di Lippi.

E la loro vittoria nasce da una partita vera, tiratissima, affatto regalata dalle Furie Rosse, protagoniste di un secondo tempo di autentiche martellate. Inutile, però, per pagare il debito aperto nella prima mezz'ora di sussiego, di una reazione troppo molle ad avversari che hano deciso, perso per perso, di giocarsela a mani aperte. Casillas ha fatto conoscenza col pallone ben prima del vantaggio americano, siglato da Altidore al 27': minimo comun denominatore delle occasioni a stelle e strisce una inedita striscia di errori della linea difensiva di Del Bosque. Donovan, che si conferma ottimo elemento, si infila dovunque, ai lati, tra le righe; Dempsey corre come un pazzo, Clark, in mezzo al campo, tappa ogni buco. Ci scappa il gol e quando la Spagna scende dal piedistallo, vale a dire dopo la mezz'ora di gioco, tutto fa pensare che l'incantesimo yankee duri poco.

Nella ripresa i campeones de Europa sanno di giocarsi la finale e un bel pezzo di faccia: la media è più o meno di un tiro al minuto, ma Howard prende tutto e Torres, che aveva timbrato il palo alla fine del primo tempo, non riesce più a trovare il varco giusto. Meglio Villa, decisamente: ma a numeri da grandissimo non riesce ad abbinare, stavolta, la zampata vincente. La zampata se la dà da solo Sergio Ramos al 28', quando, intercettando un pericolosissimo tiro-cross di Donovan, fa il fenomeno stoppando il pallone sulla linea dell'area piccola: vuole rinviare, ma alle sue spalle c'è Dempsey, che lo uccella rapidissimo da terra e mette dentro il gol del 2-0. Gli spagnoli si fermano lì, l'assalto finale, a dispetto dell'espulsione di Bradley, si verifica quasi per forza di inerzia. I sogni del grande ciclo Europeo-Confederations-Mondiale si sciolgono davanti a questi ragazzi robusti, volenterosi, magari un po' grezzi ma uno per tutti e tutti per uno. Per una notte stelle, e non solo strisce.

LE PAGELLE
Donovan 8 Ripetendo l'operazione-Beckham, a gennaio il Bayern Monaco si era preso per due mesi questo 26enne capace di interpretare in maniera moderna e tecnica il doppio ruolo, preziosissimo, di trequartista e di attaccante esterno. Sfruttando i movimenti dei pennelloni Altidore e Davies, si muove a suo piacere e con grande intelligenza tra le linee spagnole svariando spesso sui lati: sua l'ispirazione del decisivo gol del 2-0. Non manca nemmeno nei recuperi difensivi, tant'è vero che è lui a essere graziato in occasione del rigore non concesso alla Spagna. Giocatore interessantissimo, insomma, e non ancora proprietario di grande valutazione sul mercato internazionale: non può quindi interessaer un club italiano.

Onyewu 7,5 Lui, invece, non sembra granché, a vederlo: difensore centrale grande e grosso, con piedi grezzissimi. Ma tutti, nella vita, conoscono la serata magica: a lui tocca contro una Spagna che va a sbattere in continuazione contro questo scoglio nero piazzato da Bradley senior a presidiare l'area. Più il gioco si fa duro -inteso come forcing delle Furie Rosse- più lui comincia a giocare. Nel finale quasi prodigiose due sue "stoppate" sui disperati spagnoli. Una notte da Nba, davvero.

Sergio Ramos 4,5 Come sono bello, come sono bravo, come sono piccione: la rete che manda a carte 48 i sogni iberici è quasi tutta sua, figlia di un narcisismo suicida a livello internazionale. E anche prima della frittatona, pur essendo molti piani sopra i suoi avversari diretti, non è che sia tanto utile alla causa.

David Villa 7 L'unica stella spagnola che si è davvero accesa. Solo lui, con certi colpi tirati fuori dal cilindro, scardina l'ordine e la potenza fisica della retroguardia americana. Gli manca, stavolta, la botta vincente: ma a quella potevano pensarci pure gli altri...
 
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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 28/6/2009, 22:08




La Confederations è del Brasile
Usa rimontati dallo 0-2


Finisce 3-2 per i verdeoro, che rimontano con una doppietta di Luis Fabiano e un colpo di testa di Lucio: terza vittoria in Confederations in quattro finali, la seconda consecutiva. Gli Usa, in gol con Dempsey e Donovan, vanno a un passo da un trionfo storico



Il Brasile trionfa a Johannesburg regalando il finale perfetto alla Confederations Cup. Che viene alzata da una grande squadra, quella verdeoro, al termine di una rimonta strepitosa. Contro gli Usa finisce 3-2. Al termine di una partita divertente in cui la Seleçao regala un tempo e un sogno all’America. Poi tira fuori la classe. Di Lucio e Maicon, di Kakà e Luis Fabiano, autore di una doppietta. E si conferma campione, dopo la vittoria in Germania di 4 anni fa. Terza vittoria in quattro finali di questo torneo, stuzzicante antipasto del Mondiale. Gli Usa escono sconfitti dall’Ellis Park con il groppo in gola e la testa alta: hanno sfiorato l’impresa.


USA DAVANTI — Alla prima occasione gli americani vanno a bersaglio. Cross di Spector dalla destra, Dempsey si inserisce in area e colpisce di destro incrociato al volo anticipando Lucio: la palla rimbalza davanti a Julio Cesar, che non ci arriva. 1-0. Terzo gol di questa Confederations Cup per l’esterno di centrocampo del Fulham. Proprio quello che ci voleva per la squadra di Bradley, che ora si può chiudere e ripartire in contropiede, in velocità, come predilige.

FORCING BRASILE — La squadra di Dunga reagisce furiosa. Attacca in massa, pericolosa soprattutto sulla destra, dove Maicon ha un altro passo rispetto a Donovan, costretto a ripiegare, e al compassato Bocanegra. Le occasioni per i sudamericani arrivano, ma Howard risponde sempre bene. Nessun intervento trascendentale, ma c’è sempre. Sul Destro di Robinho, su quello di Felipe Melo, sul tiro-cross di Maicon. Il fortino americano tiene.

RADDOPPIO USA — E accade l’impensabile. Grazie ad un contropiede perfetto e spettacolare degli States. Combinazione col compasso tra Speedy Gonzales Davies e l’elegante e tecnico Donovan, che lascia per strada Ramires e di sinistro fulmina Julio Cesar. 2-0 Usa. Clamoroso a Johannesburg. Il Brasile stavolta accusa il colpo, è contato in piedi su qualche altra ripartenza, e rischia di abbandonare la partita. Ma gli Usa si accontentano, e più che a chiudere i conti pensano a rinchiudersi nella loro metà campo. All’intervallo è 2-0 Stati Uniti. Da stropicciarsi gli occhi. Ma il sogno americano è la più incredibile delle realtà.



LUIS FABIANO RIAPRE TUTTO — Il Brasile rientra in campo e dopo 1’ ha già riaperto la partita. Merito di una prodezza di Luis Fabiano, che si gira di sinistro al limite dell’area e accorcia le distanze: 2-1. Quarto gol per l’attaccante del Siviglia, capocannoniere del torneo. Il Brasile insiste. Ora rinfrancato. E continua a spingere, trascinato da Maicon e Kakà. Proprio l’ex fantasista del Milan di testa colpisce la traversa. Palla dentro o sulla linea sulla respinta di Howard? Per l’arbitro si può continuare a giocare, 2-2 solo sfiorato. Ma gli Usa ora faticano a ripartire.

DUNGA CAMBIA — Si rigioca la carta Daniel Alves, decisivo col Sud Africa. Dentro pure Elano, per un evanescente Ramires. Howard si scopre fenomeno quanto ferma il sinistro ravvicinato di Luis Fabiano. Gara divertente più che bella: qualche errore, tante occasioni-gol.

ANCORA LUIS FABIANO — Che segna il 2-2. Ma fa quasi tutto Kakà. Che se na va palla al piede sulla sinistra, mette dentro per Robinho che si divora un gol che neanche un leone del Lions Park di Johannesburg, ma Luis Fabiano di testa sulla respinta della traversa non sbaglia. Pareggio. E tutto da rifare per gli Usa.


BRADLEY CAMBIA — Gli Usa si riequilibrano. Fuori Altidore, dentro un centrocampista in più, Bornstein, che si prende cura di Maicon. Donovan cambia fascia, Dempsey avanza. Ma è troppo tardi. Ora il Brasile non si ferma più.

DECIDE LUCIO — E con la capocciata su angolo del difensore centrale - protagonista di un super torneo - la Seleçao perfeziona la rimonta. Vince in Sud Africa, e al Mondiale, tra un anno, saprà gia come si fa.
 
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7 replies since 14/6/2009, 22:20   40 views
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