Boxe

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Ricardo Kakà 22
view post Posted on 12/9/2009, 22:00




Boxe: Valentino e Cammarelle oro

Mondiali: doppio trionfo azzurro



Doppio trionfo azzurro ai Mondiali di Boxe di Milano. Il primo oro per l'Italia è arrivato dalla finale dei pesi leggeri (60 kg) con il successo (9-4) di Domenico Valentino sul portoricano José Pedraza. Poco dopo, nella finale dei supermassimi (+91 kg), Roberto Cammarelle ha battuto l'ucraino Roman Kapitonenko, col punteggio di 10-5. Cammarelle, dopo una prima ripresa chiusa sul 3-3, ha preso vantaggio nella seconda, controllando poi nell'ultima.

IL MATCH DI VALENTINO
L'azzurro di Marcianise ha disputato un incontro perfetto, impattando il primo round, chiudendo il secondo con due punti di vantaggio e dilagando nella terza ripresa.L'azzurro ha impiegato un round e mezzo per prendere le misure al portoricano, che aveva cominciato con una guardia serrata. Ma poi si è aperto una breccia con una serie di pugni chirurgici e da metà della seconda ripresa ha preso in mano l'incontro. Trascinato dalla torcida di Marcianise messa in scena dalle centinaia di compaesani giunti a Milano in pullman, Valentino ha scatenato una serie di attacchi rapidi e precisi con cui poi ha ampliato il vantaggio e messo fine alle speranze di Pedraza.

Standing ovation alla fine da parte dei circa 4mila spettatori del Forum, tra cui il presidente del Coni Gianni Petrucci e il capo della Polizia, Antonio Manganelli. Incontenibile la gioia per l'italiano, che prima è saltato sulle corde del ring per abbracciare il ct Francesco Damiani e il tecnico Lello Bergamasco, poi ha lanciato per aria i guantoni e, dopo essere stato proclamato vincitore, è corso verso gli spalti: ha scavalcato le transenne e si è tuffato nell'abbraccio di famigliari e amici.

"MI SENTO DUE VOLTE CAMPIONE"
Un bagno di affetto prima di concedersi ai microfoni per le interviste di rito: "Il mio primo problema era mettere a segno qualche pugno prendendolo in contrattempo - ha detto Valentino a Edoardo Grassi -. Lui era chiuso come un riccio ma appena si è scoperto ho messo a segno due-tre punti per guadagnare un po' di margine e arrivare fino all'ultimo gong. Era molto più forte di me tecnicamente, ma ho dimostrato di mantenere la lucidità e la fame di vittoria, che è cresciuta incontro dopo incontro e che aumenterà ancora. Mi sono meritato questa medaglia d'oro. Stasera mi sento due volte campione del mondo. A chicago ho disputato una finale con una mano sola e ho perso di misura. Fino all'anno scorso mi hanno chiamato mano di cristallo: ora sarò mano d'acciaio".

IL MATCH DI CAMMARELLE
Il match è rimasto in equilibrio per un solo round, quando l'ucraino ha sganciato tre pugni puliti al volto di Cammarelle, capace a sua volta di rispondere colpo su colpo. Ancora una volta l'azzurro ha fatto ricorso alla sua arma piu' pericolosa, il montante sinistro. Ma l'ucraino ha sfoggiato doti di grande incassatore, reggendo almeno due colpi tanto duri da spingere l'arbitro a conteggiarlo altrettante volte sul finire della seconda ripresa. Pur barcollante, Kapitonenko è rimasto in piedi e ha continuato a boxare con discreta intensità, ma a quel punto il campione olimpico aveva già accumulato un vantaggio di 8-4, gestito senza problemi fino alla fine. Misurata l'esultanza di Cammarelle, che ha subito indicato il pubblico del Forum, che lo ha sostenuto dall'inizio alla fine.

CAMMARELLE: "AVREI BATTUTO CHIUNQUE"
"Essendo Kapitonenko un pugile che metteva fisico l'ho voluto stancare, sapevo che non aveva grossa resistenza. L'ho fatto scoprire e poi sono andato in tranquillità nei round successivi. Gli avversari? Speravo in meglio, forse il cinese perché più grosso avrebbe dato più soddisfazioni. Ma l'importante era vincere, chiunque fosse arrivato in finale avrebbe perso". Lo ha detto Roberto Cammarelle, confermatosi campione del mondo dei Super Massimi a Milano. "Questa è la mia filosofia e interpretazione del pugilato, sono uno degli ultimi romantici rimasti - continua il poliziotto di Cinisello Balsamo ai microfoni Mediaset -. Io e Kapitonenko siamo due galantuomini, abbiamo il terzo tempo intrinseco nel nostro Dna. Fa capire quanto siamo leali tra di noi anche se ci prendiamo a pugni". C'è ancora rammarico per la sconfitta di Clemente Russo, ma "penso che Clemente si possa rialzare". "Valentino? Mi ha fatto emozionare e commuovere, mi ha dato una carica in più. E poi - continua Cammarelle - un ringraziamento speciale va a questo pubblico finalmente numeroso". Dedica finale al figlio: "E' il campione che ho nel cuore e voglio coccolarlo, non vedo l'ora".

 
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