| Milan implacabile, per la Juve è game over
Il Milan si impone per 3-0 sulla Juve nel big match della 19a giornata di Serie A. Decidono le reti di Nesta e la doppietta di Ronaldinho. Continua dunque il periodo no della Juve che dà l'addio al sogno scudetto
Sarà una settimana di passione per la Juve che, sconfitta davanti al suo pubblico dal Milan per 3-0, esce dai giochi. Con la consapevolezza che in caso di sconfitta, avrebbero dovuto dire addio allo scudetto, i bianconeri iniziano la partita con grande grinte, riuscendo a chiudere il Milan nella sua metà campo. Già al 13', la Juve sfiora il gol del vantaggio: Diego riceve sulla corsia di sinistra, si accentra e prova il diagonale, senza però riuscire a chiudere bene l'angolo. I rossoneri cercano di superare la linea di centrocampo, ma la difesa della Juve, ottimamente guidata dalla coppia centrale Chiellini-Cannavaro, non fa passare nemmeno uno spillo.
La partita, almeno nei primi minuti, non è all'altezza delle aspettative: troppo il nervosismo in campo, davvero tante le interruzioni, il tutto condito da una nebbia fastidiosa e da un freddo che di certo non aiuta la muscolatura dei giocatori in campo.
E così si arriva alla mezz'ora senza vivere grandi emozioni. Ma è a quel punto che il match si accende: sugli sviluppi di un calcio d'angolo battuto da Pirlo, vanno a farfalle Poulsen, Felipe Melo e Manninger. Nesta (nella foto AP/LaPresse) ne approfitta e con una deviazione sottoporta segna il gol del vantaggio milanista. Nonostante le condizioni del campo siano molte buone, le azioni più pericolose nascono su calcio piazzato. E' il 39' quando, sugli sviluppi di un corner, la Juve va vicinissima al gol del pareggio, complice una grave disattenzione di Gattuso, decisamente troppo lento nel liberare la sua area. Per sua fortuna, Dida ci mette una pezza, confermando di aver superato il suo periodaccio.
La risposta del Milan arriva subito dopo con un gran colpo di testa di Dinho, deviato da Poulsen in calcio d'angolo. Corner che si conclude con un nulla di fatto.
Nella ripresa le due squadre tornano in campo con gli stessi 11 del primo tempo ed esattamente come nella prima ferazione, ad andare all'attacco è la Juve che dopo 70 secondi sfiora la rete dell'1-1 con Chiellini che di testa manca di un soffio l'appuntamento con la sfera.
Al 15' della ripresa, arriva il momento di Alex Del piero, entrato al posto di Salihamidzic. Con il suo capitano in campo, la Juce acquisisce maggior sicurezza, ma è tutto inutile. Al 71', infatti, Ronaldinho, (eh sì, giocava anche lui), di testa realizza la rete del 2-0.
Per i tifosi della Juve è la goccia che fa traboccare il vaso: gli storici degli spalti, al grido di A lavorare, andate a lavorare abbandonano lo stadio e, forse, anche la loro squadra che ha sì perso, ma non ha demeritato. Senza il calore del loro del loro pubblico, nel freddo di Torino, la Juve capitola ed incassa anche il terzo gol, con la doppietta di Ronaldinho.
Il Milan si conferma squadra implacabile, capace di portare a casa il massimo risultato con il minimo sforzo.
Il Milan affonda Juve e Ferrara
Nesta e doppio Dinho: finisce 3-0
L'anti-Inter adesso ha un nome. Grazie alla rete di Nesta al 29' (piatto destro dopo un angolo di Pirlo) e alla doppietta di Ronaldinho (72' e 88') il Milan vince 3-0 all'Olimpico contro la Juve e si conferma l'unica, reale, antagonista dei nerazzurri nella lotta allo scudetto. I rossoneri, che devono recuperare la gara con la Fiorentina, riescono infatti a rimanere a -8 dall'Inter e a volare a +4 sui bianconeri. Ferrara, contestato, rischia.
LA PARTITA Se la gara di Torino doveva dare una definitiva risposta sul campionato, il verdetto è una pietra tombale sul futuro di Ferrara. Dire che la sua panchina traballa, sul filo dell'ultimo turno d'andata, è un eufemismo. Perché, per dirla come in realtà è, la sua Juve è stata presa a calci da un Milan non entusiasmante, ma semplicemente più organizzato, concreto e qualitativamente molto superiore. Ai bianconeri, che hanno letteralmente regalato i primi due gol - clamoroso il liscio di Melo sulla rete di Nesta e da matita rossa la marcatura su Ronaldinho in occasione del raddoppio - è mancato tutto e lo score, due tiri in porta in 90', la dice lunga sulle difficoltà in fase di costruzione e finalizzazione di Diego e compagni. Se a questo si aggiunge una difesa solida nel solo Chiellini, ecco che i conti tornano. E i conti, per buona pace di Ferrara, sono più che in rosso.
Già, perché se non si chiedeva al tecnico di dominare il campionato e vincere la Champions, l'imperativo - o le speranze, fate voi - della società era quello di giocarsi entrambe le competizioni fino in fondo. Mentre il fondo, oggi, è quello di un barile in cui non è rimasto più nulla. Opposto, ovviamente, il discorso relativo al Milan, che non ha impressionato come contro il Genoa, ma ha gestito da grande squadra il match. Ha lasciato che i bianconeri sfogassero l'entusiasmo nei primi venti minuti, ha colpito alla prima occasione, ha controllato il ritorno della Juve, e ha chiuso i conti con la doppietta di Ronaldinho. Senza nemmeno faticare troppo. Quindi, a partita conclusa, mentre Ferrara lasciava il campo tra i fischi, i rossoneri sono andati sotto la propria curva a raccogliere l'abbraccio dei tifosi. Per godersi questo momento prima di riprendere a correre verso l'Inter. Che resta lontana ma non si è allontanata di più. Questo contava e questo Leonardo ha ottenuto.
LE PAGELLE Nesta - T. Silva 7 - Come contro il Genoa, partita impeccabile sia in difesa che in fase offensiva. Si prendono cura di Amauri e Diego senza lasciare un solo tiro agli avversari e, ormai, mettono con costanza la propria firma alla voce gol nel tabellino. Mostruosi
Chiellini 6,5 - Fa quasi tenerezza, perché piomba come un forsennato su tutti i palloni cercando di chiudere le voragini aperte dai compagni di reparto. Ha fisico e corsa, ma non può giocare da solo
Ronaldinho 7 - Da uomo assist si trasforma in uomo gol firmando una doppietta importantissima per il campionato del Milan. Non è in una delle sue giornate migliori, ma se quando sembra svogliato è così...
Amauri 4 - Mamma mia. Ma davvero serve alla Nazionale di Lippi? Novanta minuti, zero tiri in porta. Certo, non è assistito a dovere dai compagni e ha in Nesta e Thiago Silva due avversari durissimi. Ma lui non fa davvero nulla per farsi notare. Anzi sì, si fa ammonire...
F. Melo 4,5 - Il liscio sul gol rossonero di Nesta cambia la partita. Basterebbe, già da solo, a giustificare un'ampia insufficienza. Ma il brasiliano, già che c'è, ne combina di tutti i colori. Il che, tradotto, significa regia scadente e molte randellate su tutto quello che gli passa accanto in fase di interdizione.
Ferrara 4 - Ha cominciato la stagione con il rombo, ha virato sul 4-4-2 e ci chiediamo cosa si inventerà domenica prossima. La sua squadra non ha identità e questo è il problema più grande. Un problema che non toccherà forse a lui risolvere...
di Alessandro Franchetti
IL TABELLINO JUVENTUS-MILAN 0-3 Juventus (4-4-2): Manninger 5; Grygera 5,5, Cannavaro 5, Chiellini 6,5, Grosso 5; Salihamidzic 5 (15' Del Piero 5), F. Melo 4,5, Poulsen 6 (18' st De Ceglie 5,5), Marchisio 5,5; Diego 5,5, Amauri 4. A disposizione: Chimenti, Zebina, Legrottaglie, Tiago, Immobile. All.: Ferrara Milan (4-3-3): Dida 6,5; Abate 6, Nesta 7, Thiago Silva 7, Antonini 6,5; Gattuso 6 (20' st Flamini sv), Pirlo 6,5, Ambrosini 6,5; Beckham 6, Borriello 7 (40' st Huntelaar sv), Ronaldinho 7. A disposizione: Storari, Kaladze, Flamini, Jankulovski, F.Inzaghi. All.: Leonardo Arbitro: Damato Marcatori: 29' Nesta, 27' st e 43' st Ronaldinho Ammoniti: Poulsen, Amauri (J), Ambrosini (M) Espulsi: nessuno
E' il Milan l'anti-Inter Juve travolta: 0-3
Nel posticipo della 19ª i rossoneri passano a Torino con Nesta e la doppietta di Ronaldinho. Tifosi bianconeri furibondi, invocato Del Piero ma il suo ingresso non ha cambiato la partita
E’ il Milan l’anti Inter. Ora è ufficiale: dopo lo scontro diretto tra le prime antagoniste batte 3-0 la Juve a Torino, con gol di Nesta e doppietta di Ronaldinho. Gestisce la partita da squadra che sa quello che vuole, riducendo i rischi al minimo, sfruttando i calci piazzati e crescendo alla distanza, pur senza mai forzare i ritmi. Ma basta e avanza contro una Juve sempre più in cerca di un’identità, e forse di un nuovo allenatore. Ferrara è appeso a un filo, il Cda bianconero gli aveva dato due partite per risollevare la squadra: a Parma è arrivato un successo sofferto, oggi però un passo falso, pesante per come è maturato, cioè dopo una prestazione scialba e poco convincente. E mercoledì, per la Coppa Italia, a Torino arriva il Napoli, in una partita dentro-fuori che mette in palio un obiettivo stagionale. Per i bianconeri le difficoltà sono anche ambientali, in prospettiva: il pubblico, disperato, nel secondo tempo ha attaccato giocatori, allenatore e società.
gara tattica — Il primo tempo è molto tattico. Le squadre si studiano, e limitano i rischi al minimo. Poco gioco, e interrotto dai frequenti falli. La Juve è solida, ma in mezzo fa una fatica di Ercole a produrre gioco con la coppia di mediani Felipe Melo-Poulsen. Diego, pericoloso con un destro appena a lato, si muove molto: prova a cucire centrocampo e attacco, ma Amauri davanti è spesso anticipato dalla coppia Thiago Silva-Nesta. Il Milan è sornione: in mezzo Ambrosini si traveste da raccattapalle, sono quasi tutte sue, in avanti Borriello gioca di sponda. I più pericolosi sono però i difensori, e se Thiago Silva ci prova invano dalla distanza, Nesta trova il vantaggio su angolo.
nesta gol — Lo calcia Pirlo da sinistra, Melo buca, sul secondo palo il difensore romano appoggia a porta vuota. Milan avanti. E ora con il quadro tattico a suo favore, e gli spazi per provare il contropiede. I rossoneri si fanno ancora pericolosi con Ronaldinho di testa (!) su palla inattiva e tengono a bada senza soffrire le velleità di rimonta bianconera che non vanno oltre un destro di Chiellini in mischia: Dida si salva in due tempi. All’intervallo è 1-0 Milan, che non ha incantato, ma ha saputo fare qualcosa di più, e soprattutto segnare. Il pubblico dell’Olimpico, infreddolito e sgomento, invoca l’ingresso di Del Piero.
ferrara cambia — Nella ripresa avvio veemente della Juve, pericolosa però solo in mischia. Il pubblico contesta: non vede gioco e convinzione. Al 15’ entra Del Piero, esce Salihamidzic. Juve più offensiva, non c’è più tempo per temporeggiare. Due minuti più tardi esce anche Poulsen, ma in barella, infortunato. L’ennesimo bianconero k.o..Dentro De Ceglie, che si piazza sulla fascia sinistra di centrocampo, con Diego che parte dalla parte opposta, dove si perderà, defilatissimo. Ma quello che non cambia è l’atteggiamento poco convinto dei bianconeri, che non riescono ad ovviare alla magagne della manovra.
CHIUDE DINHO — Il Milan allora comincia ad osare. Cresce, prende coraggio e campo. Si rende conto che può chiudere i conti. E lo fa ancora su calcio piazzato. Corner di Pirlo da sinistra, Ronaldinho va di testa, una deviazione di De Ceglie non dà scampo a un Manninger sempre poco sicuro, stasera. 2-0 Milan. Che nel finale dilaga, ancora con Ronaldinho, ancora su azione d’angolo. Rossoneri a -8 dall’Inter con una partita in meno, Juve in crisi nera. Troppo brutta per essere vera.
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